Dall'operazione "Tramonto" a quella "Adriatico": Vasto crocevia dello spaccio di stupefacenti

Patteggiamenti per oltre 40 anni di carcere

19 Settembre 2014   12:45  

Sembrano giungere ulteriori conferme in merito all'importanza acquisita negli ultimi anni da Vasto nell'ambito del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti.

I dati, del resto, sembrano parlare chiaro: nel 2011, infatti, la Procura vastese avviò la maxi operazione antidroga denominata "Tramonto", che vide impegnati per mesi carabinieri e Dda in ben sei regioni, e nel successivo gennaio 2012 portò al recapito di ben 74 avvisi di garanzia. Le prove raccolte dagli inquirenti, pressoché inconfutabili, convinsero buona parte degli indagati ad avanzare richiesta di rito alternativo per ottenere uno sconto di pena, col risultato di patteggiamenti complessivi per circa 40 anni di carcere per coloro che ne usufruirono.

L richiesta di patteggiamento fu tuttavia respinta per coloro che gli inquirenti ritennero figure apicali nell'ambito dell'inchiesta, tra cui Lorenzo Cozzolino e la moglie Italia Belsole, oggi collaboratori di giustizia, intercettati dai carabinieri nell'atto di ricevere 2,5 chili di eroina. Dalle indagini emerse come i canali della droga non arrivassero più a Vasto solo dalle regioni limitrofe, ma anche dall'Albania o da oltreoceano.

La collaborazione con la giustizia di Cozzolino fu molto importante, a seguire, al fine di condurre a termine un'altra importante operaziona tidroga denominata "Adriatico". Da "Tramonto", invece, proprio in questi giorni è scaturita una nuova operazione, chiamata "Convento".

Dati che hanno convinto la Procura vastese, che cerca di garantire sempre il massimo sforzo per contrastare il fenomeno, a definire la città istionense un atutentico "crocevia dello spaccio".


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