De Vincenzo: «Sara Tommasi fece il film hard per avere il successo di Belen»

17 Gennaio 2013   15:40  

In relazione al comunicato divulgato agli organi di stampa dall’avv. Alfonso Luigi Marra in data 14.01.2013, in onore e nel rispetto della verità, il sign. Federico De Vincenzo – amministratore della “Dive & Star”, società produttrice del film hard di Sara Tommasi dal titolo “La mia prima volta” - intende rendere alcune repliche e precisazioni, come segue:

 

La volontà della signora Sara Tommasi di girare un film hard è testimoniata dal fatto che fu la stessa Tommasi a comunicarlo con entusiasmo ad amici, colleghi e giornalisti. Con alcuni giornalisti, in particolare, la sign.ra Tommasi teneva quotidiani rapporti telefonici e comunicava con loro via sms. Esistono, peraltro, alcune testimonianze di amici della Tommasi che sostengono di aver tentato di dissuaderla dall’impresa. Gli stessi raccontano di aver ricevuto come risposta a toni decisamente alterati - peraltro in un contesto pubblico -, che le motivazioni per cui si era decisa a girare un film hard erano determinate dal successo ottenuto da altre show girl, in particolare Belèn Rodriguez, in seguito alla diffusione di filmini a luci rosse; in seconda istanza, dal compenso economico che dalla sua partecipazione al film sarebbe derivata; e non per ultimo, dall’effetto scandalo che la notizia avrebbe avuto, il che – oltre alla notorietà – avrebbe comportato, nell’ ottica della Tommasi, la prenotazione di un gran numero di serate con un cachet rilevante. Gli amici e giornalisti della sign.ra Tommasi testimoniano altresì che la stessa abbia inviato sms rassicuranti e di soddisfazione anche dopo aver girato il film mente era sul treno Milano-Roma. Il signor De Vincenzo intende inoltre rammentare alla signora Tommasi che fu lei stessa a rimettersi in contatto con lui, alcune settimane dopo, e ad accettare con entusiasmo, davanti a testimoni, la proposta di ulteriori film e di un calendario, nonché a sottoscrivere un contratto in cui affidava per cinque anni la sua immagine alla società “Dive&Star”. In quella stessa occasione, a testimonianza, della falsità di quanto riportato dall’avvocato Marra, la signora Tommasi e De Vincenzo furono fotografati da alcuni paparazzi mentre passeggiavano tranquillamente per le strade di Milano. Sempre negli stessi giorni, De Vincenzo regalò a Sara un tatuaggio con le tre “esse”(sesso, soldi e successo), simbolo di un motto riportato anche nel libro della Tommasi “Adesso parlo io”, di recente pubblicazione. Di tali foto esistono varie e variegate testimonianze sulla stampa periodica di goosip, nonché su siti internet quali “leggo.it” e “Gossip.it”.

 

I rapporti con i media in occasione del film hard “La mia prima volta” furono affidati all’ufficio stampa della Dive&Star . In particolare, per quanto riguarda il TgCom, fu la stessa signora Tommasi a informare alcuni giornalisti di sua conoscenza della redazione del TGcom, del fatto che quel giorno ci sarebbero state le riprese. Non risponde, dunque, a verità, che la signora Tomasi sia stata attirata sul set con la promessa di un servizio televisivo e di un finto film. Ella sapeva bene – e se ne mostrava entusiasta – che avrebbe girato un vero film hard. Tanto, infatti, comunicò di suo pugno ai giornalisti e agli amici, che lo hanno testimoniato nelle sedi opportune. Vista l’entità e la tipologia del film (era la prima volta che una show girl girava un film hard), l’ufficio stampa della “Dive&Star” ne diede comunicazione a giornali, testate on line e programmi televisivi. La presenza delle troupe di TgCom e “Le Iene” sul set si rese necessaria per l’indispensabile bisogno di corredare le notizie con filmati. La notizia fu altresì divulgata su altri mezzi di comunicazione, cartacei e on line.

 

La troupe de “Le Iene”, che aveva Sabrina Nobile nel ruolo di inviata non si trovò mai, nel corso delle riprese, a filmare scene nelle quali Sara Tommasi veniva trattenuta con la forza né potrà testimoniare che alla stessa Tommasi sono state somministrate forzatamente sostanze stupefacenti. Il Sign. De Vincenzo esprime pertanto la propria solidarietà alla sign.ra Nobile e alla intera troupe, per l’offesa ingiusta ricevuta rispetto a un lavoro encommiabile. In particolare, il sign. De Vincenzo ribadisce che i rapporti con la trasmissione televisiva, così come quelli con gli altri mezzi di comunicazione, erano tenuti dall’ufficio stampa di Dive&Star e non da lui personalmente. Il sign De Vincenzo nega alcun rapporto privilegiato con la redazione o con gli autori de “Le Iene” e respinge pertanto alcuna ipotesi e/o accusa di favoritismo.

 

L’abitudine della signora Tommasi all’uso e abuso di sostanze stupefacenti è notoria al grande pubblico e testimoniata dai precedenti compagni della show girl. Prova ne sia che diversi mesi prima di conoscere il sign. De Vincenzo, la signora Tommasi era già stata ricoverata presso una struttura adeguata in Emilia Romagna al fine di disintossicarsi.

 

La falsità delle dichiarazioni secondo le quali Sara Tommasi sarebbe stata indotta contro la sua volontà a girare il film è testimoniata dall’intero staff: registi, attori, assistenti, truccatori e così via. La stessa Tommasi inviò, peraltro, foto via mms a una serie di amici e conoscenti che la ritraevano nel back stage del film, poco prima di cominciare le riprese.

 

Quanto alla testimonianza di Max Scarpat, lo stesso ha già chiarito nelle sedi opportune di essere stato contattato dal sign. Alberto Dandalo, ufficiale addetto stampa dell’avv. Marra, il quale lo avrebbe convinto a rendere una testimonianza utile agli scopi dello stesso avvocato, in cambio di una somma pari al € 5000,00. L’incontro tra l’attore Max Scarpat, Alberto Dandalo e l’avvocato Alfonso Luigi Marra si tenne a Napoli, dove lo stesso Marra ha la sede principale del proprio studio legale. A quell’incontro, Max Scarpat si presentò munito di un microfono cucito nella camicia, una telecamera nel telecomando e un ulteriore telecamera con funzioni di registrazione audio in un portachiave. Dandalo diede a Max Scarpat istruzioni su cosa avrebbe dovuto dichiarare. Alla presenza dell’avvocato Marra fu realizzato un video con la falsa testimonianza. Max Scarpat ha confermato che il pagamento avvenne prima dell’inizio della registrazione: fu l’avvocato Marra a consegnargli i soldi in contanti, cinquemila euro in biglietti da 500. Il giorno successivo Max Scarpat rese alla Digos testimonianza giurata sull’accaduto, e una versione veritiera dell’intera vicenda. Le registrazioni vennero, invece, consegnate al service tecnico de “Le Iene”. In una ulteriore testimonianza resa negli studi del legale del sign. De Vincenzo e regolarmente assunta a prova, lo stesso Scarpat ammette di aver reso quella testimonianza all’avv. Marra perché indotto da un bisogno economico impellente. Max Scarpat ha chiarito di non essere mai stato sul set del film “La mia prima volta” e di non aver mai conosciuto Sara Tommasi.

 

Il sign. De Vincenzo , per tutte le motivazioni sopra esposte, intende sporgere a carico dell’avvocato Marra denunce per i reati di corruzione, persecuzione e diffamazione e si riserva di quantificare i danni morali, materiali e professionali, nonché di immagine, patiti e patendi a causa delle azioni dell’avvocato Marra e della sua assistita, Sara Tommasi.


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