Debiti PDL, Avv. Dionisio: «Anche nel 2008 ci furono dei debiti non saldati»

«Non si contestano le prestazioni, si contestano gli ordini»

21 Febbraio 2013   07:27  

Dopo la pubblicazione dei primi articoli sullo scandalo dei debiti non saldati da parte della Pdl abbiamo ricevuto alcune altre segnalazioni da parte di altri fornitori che non sarebbero stati saldati.

Questa volta, però, non si tratta delle amministrative del 2012 che videro la debacle del partito di Silvio Berlusconi, ma furono le regionali del 2008 in cui venne eletto governatore Gianni Chiodi.

Si tratta di eventi specifici che ricadono su manifestazioni svolte nella città dell'Aquila, cui l'organizzazione di Gianni Chiodi non ha nulla a che vedere, ma si tratterebbe comunque di debiti contratti per forniture varie dal partito del coordinatore regionale Filippo Piccone.

Su questi procedimenti è in corso un processo che sta per giungere alle battute conclusive e abbiamo voluto ascoltare le parole di uno degli avvocati delle società che hanno trascinato il PDL in Tribunale l'avvocato del Foro aquilano Maurizio Dionisio.

In verità abbiamo chiesto un commento anche allo staff del governatore Gianni Chiodi che, come ci ha confermato l'avvocato Dionisio, si è completamente estraneo alla vicenda.

Avvocato Dionisio lei chi rappresenta e perchè avete deciso di portare il PDL in Tribunale?

«Guardi, non è un problema politico, ma è un problema dei dirigenti che non hanno ritenuto di dover pagare alcune forniture.

Io rappresento una società di servizi che aveva curato l'organizzazione di due importanti eventi che si tennero all'Aquila, quello con la presenza del candidato premier Silvio Berlusconi e quello con Giulio Tremonti.

Questa agenzia si preoccupò di tutta la logistica trovò il luogo del comizio, gestì il pranzo, le interviste, allestì il palco e l'amplificazione. Purtroppo l'insieme delle attività commissionate non furono adempiute».

Come se lo spiega, perchè non pagarono?

La società che rappresento trattò con il PDL nella persona del legale rappresentante il coordinatore regionale Filippo Piccone e del referente per la campagna elettorale del quale non ricordo in questo momento il nome.

Il problema vero è che si tenne una sorta di scaricabarile, il PDL non ha contestato la prestazione, ma semplicemente ha detto che non erano state commissionate quelle prestazioni nel senso che "Roma" non ne sapeva nulla.

Questa è per noi solo una difesa di stile, pur tuttavia i debiti vanno onorati».

Quale è la linea di diritto che anche i fornitori del 2012 possono avanzare?

«Il principio è quello della effettività della prestazione, se un tipografo ha stampato manifesti dove c'è il logo, se un ristoratore fornisce pasti per una riunione o manifestazione di un dato partito esiste una obbligazione di quel partito.

Quello che suggerisco è fornire prove documentali e testimoniali delle prestazioni svolte».

Adesso a che punto della causa siete?

«Dopo cinque anni la causa è perfettamente istruita entro il 2013 credo che si giungerà alla decisione del giudice».

La prossima udienza è fissata per la metà di marzo, noi seguiremo, anche dopo la tornata elettorale, l'andamento di questo procedimento.


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