Decisione Tar sul Ponte Nuovo, il sindaco Mascia:''Si tratta di un'opera strategica''

19 Febbraio 2013   09:23  

“Il Tribunale Amministrativo Regionale di Pescara ha fissato per il prossimo 7 marzo l’udienza per decidere sulla richiesta di sospensiva della gara d’appalto e del progetto di realizzazione del Ponte Nuovo che deve collegare le due sponde della città, da via Gran Sasso sino a via Lago di Campotosto, 86 metri di lunghezza, per quattro corsie di marcia carrabili e relativi percorsi ciclopedonali, con un investimento di 13milioni 100mila euro, richiesta presentata dalla società Generalmarmi Sas, proprietaria di gran parte delle aree interessate dalle opere e dunque da sottoporre a esproprio. Sino a quella data è stata sospesa, inaudita altera parte, la procedura di immissione in possesso delle aree private che dovranno essere oggetto di esproprio e di occupazione.

La notizia è arrivata nella tarda mattinata ieri, in contemporanea alla chiusura dei termini per la presentazione delle offerte da parte delle imprese per partecipare al bando di gara d’appalto europeo integrato, ovvero l’impresa che si aggiudicherà l’intervento avrà 90 giorni per redigere il progetto esecutivo di dettaglio e 480 giorni per realizzare i lavori, in tutto 19 mesi. Ovviamente attenderemo la scadenza con serenità, mentre gli Uffici chiuderanno le procedure preliminari per l’apertura delle buste contenenti le offerte. La nostra amministrazione comunale resta fermamente convinta della bontà e della necessità di un’opera tanto importante quanto strategica per lo sviluppo del territorio cittadino, un’opera che punta a decentrare il traffico cittadino verso ovest, creando nuovi assi viari alternativi”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ufficializzando la decisione odierna assunta dal Tar.

“Tutti conosciamo quello che è stato l’iter lungo e, per certi versi, anche travagliato del progetto – ha ricordato il sindaco Albore Mascia -che affonda le sue radici lontano nel tempo, parliamo della fine degli anni ’90-inizi 2000, quando quel ponte venne inserito nel Piano urbano della mobilità dell’ex assessore Armando Foschi perché già oltre dieci anni fa era chiaro che per decongestionare la viabilità nel centro della città, in un territorio così fortemente urbanizzato, occorreva necessariamente costruire nuovi ponti e strade, che non sarebbero stati ‘attrattori’ di traffico, ma piuttosto vie di collegamento al di fuori della cinta urbana capaci di collegare la parte nord e sud della città.

Occorreva e occorre, ancora oggi, ad esempio, un ponte alternativo a quelli attualmente esistenti, come il Ponte Risorgimento, o il ponte D’Annunzio o anche il ponte dell’asse attrezzato, ma occorreva un ponte spostato più a ovest, in quella che oggi appare come la zona di sviluppo futuro del nostro territorio, la zona dove decentrare le funzioni e i servizi. Già nel 2009 abbiamo subito ripreso le fila del discorso e di un progetto divenuto ancor più importante e improcrastinabile a fronte di una città che intanto era ulteriormente cresciuta dal punto di vista edilizio. Ad attenderci, questa volta, abbiamo trovato, grazie all’impegno del consigliere regionale Lorenzo Sospiri, i fondi Pisu in quanto, con la realizzazione delle rampe di collegamento tra l’asse attrezzato e la Strada Pendolo, altra opera già appaltata, il manufatto rappresenta un’opera strategica per il miglioramento dei collegamenti con l’Area Urbana Vasta.

E accanto abbiamo trovato anche i fondi Anas. Nel 2011 eravamo riusciti a far partire la gara d’appalto, per circa 9 milioni di euro, ma poi quella gara è stata bruscamente interrotta: il 7 luglio 2011 è infatti intervenuta la sentenza del Tar di Pescara che ha annullato la delibera originaria nelle sue procedure espropriative. Contro quel pronunciamento la nostra amministrazione ha ovviamente anche presentato ricorso al Consiglio di Stato che peraltro il 17 gennaio 2012 ha anche sospeso l’esecutività della sentenza del Tar in attesa di decidere nel merito. Nel frattempo però sono emerse delle novità, ossia una prescrizione del Genio Civile circa la necessità di realizzare anche un intervento suppletivo con la messa in sicurezza degli argini golenali del fiume Pescara in corrispondenza del Ponte Nuovo, opera che, anch’essa, siamo riusciti a far finanziare, sempre grazie all’impegno del consigliere Sospiri, con un fondo pari a 3milioni 600mila euro nell’ambito dell’Accordo di Programma Regione Abruzzo e Ministero dell’Ambiente.

E di conseguenza è stato necessario anche rivedere e adeguare il progetto preliminare stesso del Ponte, sia in funzione delle opere aggiuntive lungo gli argini, che ci hanno imposto di alzare la struttura stessa, sia in termini economici per un inevitabile aumento dei costi, passati da 9 milioni di euro a 13milioni 100mila euro. Riformulato l’intervento, è automaticamente venuto meno l’interesse dell’Ente a proseguire l’appello dinanzi al Consiglio di Stato contro la società Generalmarmi Sas, proprietaria di gran parte delle aree interessate dalle opere e dunque da sottoporre a esproprio.

A inizio anno nuovo siamo ripartiti con una procedura completamente nuova: il Ponte Nuovo è un’infrastruttura – ha ancora sottolineato il sindaco Albore Mascia - di cui Pescara ha assolutamente bisogno per decentrare la viabilità e, al tempo stesso, dare vitalità a quella zona ovest del territorio su cui la nostra amministrazione comunale sta fortemente puntando, con il Piano Particolareggiato 7, con il Piano urbanistico di valenza metropolitana Fontanelle-Sambuceto, e con altre opere strutturali di impatto enorme, come il completamento del raddoppio del ponte di Villa Fabio con la realizzazione delle quattro nuove rampe di collegamento con l’asse attrezzato”.

In merito agli aspetti tecnici dell’opera, il sindaco Albore Mascia ha ricordato che “Il ponte è stato progettato dal professor Enzo Siviero, attraverso la Progeest Srl; la struttura sarà evidentemente carrabile e come previsto nelle planimetrie, verrà realizzata a monte del Ponte D’Annunzio e collegherà direttamente via Lago di Campotosto con via Gran Sasso: l’asse avrà una lunghezza totale di 86 metri e la larghezza dell’impalcato sarà di 30 metri, diviso in due semi-impalcati di 13 metri l’uno con uno spazio centrale di divisione. Ogni carreggiata sarà composta da uno spartitraffico interno protetto da un guardrail largo 4 metri e mezzo, una doppia corsia per ogni senso di marcia larga 3,25metri, una banchina esterna larga un metro, e banchine interne di mezzo metro di larghezza. Inoltre ai lati del ponte sono previsti percorsi ciclopedonali, larghi 2,80 metri, separati dalla sede stradale tramite un guard rail.

La quota minima del ponte è collocata a 6,50 metri di altezza in modo da rispettare un margine di sicurezza di un metro nel caso di un’eventuale piena del fiume, come richiesto dal Genio Civile, e comunque al fine di garantire il passaggio delle imbarcazioni. Il raccordo del ponte con la viabilità esistente, sia a nord che a sud, avverrà tramite due rotatorie, e anche questo ponte, sarà strallato, con un’antenna di forma bipartita alta 52 metri, alla quale saranno collegate le 10 funi di sostegno dell’impalcato, antenna che verrà collocata al centro della rotatoria nord, sulla sponda del fiume opposta all’asse attrezzato. E sempre in corrispondenza dell’antenna è previsto l’inserimento di un campo fotovoltaico, con 62 pannelli, per assicurare autonomia energetica alla struttura.

La base dell’antenna, sino a un’altezza di 15 metri, è in cemento armato, il resto verrà realizzato in acciaio. Il costo complessivo dell’opera ammonta a 13milioni 100mila euro complessivi – ha proseguito il sindaco Albore Mascia -, di cui 5milioni fondi Anas, 3milioni 367mila euro di fondi Por-Fesr, 633mila euro di fondi privati derivanti al Comune dall’accordo di programma Fater; a queste, che erano le fonti di finanziamento originarie, abbiamo aggiunto 191mila 316 euro ancora fondi comunali da accordo di programma Fater; 133mila euro da fondi Comunitari convogliati nel bilancio comunale; 2milioni 50mila euro fondi Terna; ancora 1milione 500mila euro fondi Fesr e, infine, 225mila 684 euro tramite l’accensione di un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti.

Negli ultimi mesi le procedure tecniche sono andate avanti. Siamo ripartiti dalle procedure espropriative che sono state ‘osservate’ dai privati interessati; lo scorso novembre i nostri uffici hanno controdedotto tutte le osservazioni rigettandole, e accogliendone una sola, inerente la realizzazione di una rampa di accesso dinanzi alla ditta Generalmarmi per non precludere l’ingresso dei mezzi privati che comunque dobbiamo garantire. Lo scorso 4 gennaio è partita la gara d’appalto per un importo base di 10milioni 159mila 306,52 euro di cui 9milioni 843mila 255,52 per i lavori e 316mila 51 euro per la progettazione esecutiva e oggi si sono ufficialmente chiusi i termini per la presentazione delle offerte.

Purtroppo appena venerdì scorso è stata ufficializzata la presentazione di un nuovo ricorso contro il progetto con la richiesta di sospensiva dell’intervento inaudita altera parte: stamane il Tar ha fissato l’udienza per la sospensiva al prossimo 7 marzo, e nel frattempo ha sospeso, sino a quella data, la procedura di immissione in possesso delle aree, procedura che comunque non era imminente. Ovviamente attenderemo con serenità la data del 7 marzo, mentre i nostri uffici porteranno a compimento tutte le procedure preliminari inerenti l’apertura delle buste contenenti le offerte, al fine di ridurre al minimo gli eventuali ritardi per quella che riteniamo un’opera di estrema rilevanza per la città tutta”.

 


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