Decreto Sisma, Definiti gli emendamenti per la Provincia di Teramo

Proposte affidate ai parlamentari Ginoble, Tancredi e Sottanelli

07 Marzo 2017   13:43  

Sono stati definiti gli emendamenti al Decreto “Sisma”: estensione del cratere, applicazione dei provvedimenti relativi al sisma anche agli “eccezionali fenomeni metereologici”.

Le proposte affidate ai parlamentari Ginoble, Sottanelli e Tancredi per la presentazione. La legge dovrà essere licenziata entro i primi giorni di Aprile

Iniziato l’iter parlamentare per la modifica al Decreto “Sisma”. Definiti, a firma del presidente Di Sabatino e del sindaco di Teramo, gli emendamenti che questa mattina sono stati trasmessi ai parlamentari Tommaso Ginoble, Giulio Sottanelli e Paolo Tancredi per la presentazione alla ottava Commissione (Ambiente) della Camera dove il provvedimento è in discussione.

Sarà la Commissione a decidere quali proposte possono essere dichiarate ammissibili e in questa fase sia il relatore che il Governo possono presentare dei propri emendamenti. Una volta votato dalla Commissione, il decreto legge, così come emendato, passa prima alla Camera e poi al Senato. La legge dovrà essere licenziata entro i primi dieci giorni di Aprile.

Le proposte – che integrano quelle già presentate dall’Unione delle Province Italiane e dall’Associazione nazionale dei Comuni – si muovono su alcuni principi di fondo:
a) l’estensione di una serie di provvedimenti già previsti per i Comuni del cratere del sisma anche ai territori dei Comuni colpiti dagli eccezionali fenomeni metereologici;
b) l’estensione del “cratere” propriamente detto anche ai comuni di Isola del Gran Sasso, Colledara, Castel Castagna, Fano Adriano, Pietracamela, Basciano, Penna Sant’Andrea (sono già nel cratere Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Montorio);
c) l’eliminazione delle limitazioni attualmente previste per il Capoluogo dal Decreto Sisma;
d) l’estensione dei provvedimenti previsti per il sisma anche ai territori con movimenti franosi da dissesto.

“Una serie di provvedimenti ragionati, frutto di giorni di lavoro, insieme agli uffici legislativi dell’ente, dell’Upi e dell’Anci – spiega il presidente Renzo Di Sabatino – nulla di più e nulla di meno di quello che serve non solo per ricostruire il danno materiale ma anche per sostenere le economie locali in ginocchio, per frenare lo spopolamento, per darci una speranza. Siamo andati ad integrare il Decreto laddove a nostro avviso era carente o ad aggiungere dove non contemplava misure. Un lavoro circostanziato perché, dopo la imponente manifestazione di Roma, in Parlamento, saremo misurati, giudicati e mi auguro approvati, sulla qualità e fattibilità delle proposte. Non ci dimentichiamo che andranno trovate importanti coperture finanziarie e che il nostro percorso di lobbisti del territorio è appena iniziato. Dovremo monitorare ogni passaggio ed essere pronti a costruire alternative laddove non abbiamo risposte adeguate”.

 Fra gli emendamenti si evidenziano quelli di:  estendere le disposizione del Decreto Sisma anche agli immobili e alle strade danneggiati dalla neve e dalle frane; il contributo fino ad un massimo di 10 mila euro anche agli immobili lesionati ma non inagibili; il sostegno economico alle fasce deboli (ISEE fino a 12 mila euro) residenti da almeno un anno nei territori danneggiati; il sostegno alle imprese danneggiate, anche quelle fuori dai Comuni del cratere, con il riconoscimento del “lucro cessante”;

Poi una serie di provvedimenti a favore degli enti locali, Comuni e province, e fra questi quelli che consentirebbero di recuperare il minor gettito dei tributi, i tagli operati dal Governo (contributi alla finanza pubblica); poi ci sono le richieste mirate a raggiungere la sicurezza sismica nelle scuole; a prorogare gli  ammortizzatori sociali in deroga anche fuori dal cratere e in maniera retroattiva; a sostenere l’Università di Teramo (quale leva per contenere l’eventuale perdita di iscritti nei prossimi anni).


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore