Deragliamento treno, perquisite sedi Rfi e Trenord, intanto si cercano testimoni della sciagura

30 Gennaio 2018   19:25  

Perquisizioni con sequestri di documenti sono avvenute questa mattina nella sede di Milano di Trenord e in quella di Roma di Rfi contestualmente indagate per l'incidente ferroviario di giovedì scorso avvenuto nel milanese nel quale sono morte 3 persone e 46 sono rimaste ferite.

Da quanto si è appreso le perquisizioni disposte dalla Procura di Milano sono state effettuate dagli uomini della Polfer che hanno preso 'dati informatici' e "documentazione cartacea relativa alla gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria".

Nel frattempo un appello è stato lanciaro della procura di Milano affinché i testimoni del deragliamento del treno regionale si facciano avanti sembra avere successo.

A poche ore dalla richiesta di aiuto, sono già "decine", da quanto trapela, "i cittadini che si stanno rivolgendo all'autorità giudiziaria per poter fornire il loro contribuito" a ricostruire la dinamica di quanto accaduto giovedì scorso quando il convoglio di Trenord, probabilmente a causa della rottura di un pezzo di binario, è deragliato circa un chilometro dopo la stazione di Pioltello (Milano). Un incidente che ha provocato la morte di tre donne e il ferimento di 46 pendolari.

Su disposizione della procura di Milano, in tutte le stazioni tra Cremona e Treviglio, è stato affisso un volantino per invitare le persone che erano a bordo del treno deragliato a contattare magistrati e forze dell’ordine. Nel foglio, "si invitano cortesemente tutti i passeggeri presenti sul treno n. 10452 al momento del sinistro ferroviario del 25 gennaio a prendere contatti con la sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Milano scrivendo alla mail: maurizio.ghezzi@giustizia.it oppure chiamando il numero di telefono 02.88456893 (Centrale operativa Polizia locale di Milano) lasciando i propri recapiti in modo da essere contattati".

Al momento sono quattro gli iscritti nel registro degli indagati: Maurizio Gentile e Umberto Lebruto, rispettivamente amministratore delegato e direttore della produzione di Rfi; Cinzia Farisé e Alberto Minoia, rispettivamente ad e direttore operativo di Trenord.

Le accuse sono di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. Indagate anche le due società per la legge 231 sulla responsabilità degli enti.

 



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