Derubricazione del reato di contraffazione da penale ad amministrativo, SeL battersi per il No

22 Dicembre 2015   10:08  

Abbiamo appreso con preoccupazione nei giorni scorsi dell'appello lanciato dall'associazione "Città dell'Olio" nel merito del proposta del decreto legislativo "recante disposizioni sanzionatorie per la violazione del regolamento Ue n.29/2012, firmato dal ministro Boschi e attualmente sottoposto dal governo a parere parlamentare, che sostanzialmente dice   che chi non rispetta l'obbligo di indicare in etichetta e nei documenti la designazione dell'origine, nonché la difforme designazione dell'origine anche ricorrendo a segni, figure o altro sarà punito con una sanzione amministrativa da 3.500 a 18mila euro. Dunque trasformerebbe il reato da penale ad amministrativo.

Per questo Sinistra Ecologia  e Libertà di Pescara ha chiesto al proprio deputato Gianni Melilla di intervenire in tal senso battendosi per evitare che il disegno di legge venga approvato cosi com'è, mobilitando il nostro gruppo parlamentare in commissione e in aula per ottenere una modifica sostanziale delle norme cosi come richiesto  delle tantissime associazioni nazionali.

Le associazioni di categoria fanno bene a insorgere: se il provvedimento andasse in porto si agevolerebbe solo chi vuole truffare il consumatore garantendo ad imprenditori scaltri  incassi milionari a fronte di multe ridicole mettendo in seria difficoltà le piccole realtà produttive Pescaresi e Abruzzesi che fanno dell'eccellenza e della qualità il loro punto di forza.

Per l’olio extravergine di oliva, ma anche per tutti gli altri prodotti agroalimentari Abruzzesi e non solo, ciò che viene descritto in etichetta deve corrispondere a verità e bisogna punire chi manipola i dati, come del resto già previsto nel codice penale sui reati di contraffazione agroalimentare.

La cultura del prodotto ovvero l’origine, il territorio, l’ambiente, il paesaggio, la storia, la cultura, le persone (gli olivicoltori) sono valori imprescindibili e per Sinistra Ecologia e libertà punti da cui ripartire per rilanciare la nostra economia locale e dare un futuro al nostro territorio. Crediamo fortemente in una economia green e pensiamo che serve oggi più che mai riconvertire intere aree abbandonate dall'industria in nuovi comparti a sviluppo agricolo.

E' Dunque necessario che ci siano leggi chiare che possano tutelare sopratutto piccoli imprenditori, cooperative, associazioni, che garantiscano una concorrenza onestà con la grande distribuzione potendo puntare su punti di forza, quali, qualità e trasparenza.


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