Detenuto deceduto a Castrogno (Te), i Radicali: «Morte annunciata»

04 Aprile 2013   09:18  

"La famiglia di Vincenzo Fabiano ci ha messo a disposizione la documentazione medica che attesta la gravità delle condizioni del detenuto e l'incompatibilità con il regime carcerario". Alessio Di Carlo, dei radicali abruzzesi, torna sulla questione del detenuto trovato morto l'altro ieri nel carcere teramano di Castrogno aggiungendo che "sul nostro sito internet sono a disposizione i certificati, rilasciati dal medico curante di Fabiano e dall'Inps di Teramo, con cui si raccomanda il ricorso a presidi sanitari esterni in quanto 'ogni momento dilatorio aumenta il rischio di sopravvivenza per il paziente'.

Del resto - ha spiegato Di Carlo - che Fabiano fosse gravemente malato era ben noto visto che, ai tempi della detenzione presso il carcere pescarese di San Donato, spesso si era dovuto far ricorso a ricoveri e a trasfusioni di sangue".

L'esponente radicale ha reso noto che la famiglia del detenuto, nei giorni scorsi, aveva inviato una diffida presso il carcere di Teramo per scongiurare il rischio di decesso che, viste le condizioni dell'uomo, si andava paventando.

Di Carlo ha poi concluso auspicando "un immediato intervento dell'Autorità Giudiziaria per far luce su una morte che, alla luce dei documenti, non puo' piu' essere considerata una tragica fatalita'".

Vincenzo Fabiano, 35 anni, di Pescara, in carcere per reati legati allo spaccio, tramite i suoi legali aveva gia' fatto presente che le sue condizioni di salute non erano compatibili con il regime carcerario.

A trovarlo privo di vita erano stati i compagni di cella e la polizia penitenziaria, subito intervenuta, non aveva potuto far nulla per salvarlo. Per la meta' di aprile era fissata un'udienza davanti al tribunale di sorveglianza che avrebbe dovuto valutare una perizia gia' effettuata sulle sue condizioni psicofisiche e decidere se scarcerarlo o meno.


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