Di Primio: ''Caro Presidente Chiodi, su Villa Pini la regione faccia la sua parte''

29 Marzo 2012   16:21  

"Caro Presidente, mi spiace aggiungere ai Tuoi innumerevoli problemi ed alle richieste di aiuto che Ti pervengono anche la mia, ma la garanzia del lavoro, in questo momento particolare, e le garanzie dell'assistenza sanitaria, in una Regione dove la sanità è stata il problema dei problemi, mi impongono di richiamare la Tua attenzione sulla vicenda Villa Pini". Così esordisce il sindaco Umberto Di Primio in una lettera indirizzata al presidente della Regione Gianni Chiodi.

"Inutile che mi dilunghi sulle questioni che ci hanno portato a questa situazione; spero la Magistratura Penale faccia presto e bene il suo corso, ma la gravita di quello che potrebbe accadere se il Consiglio di Stato dovesse confermare la decisione del TAR L'Aquila, richiama tutti noi che rappresentiamo le Istituzioni ai vari livelli ad un atto deciso, se vuoi coraggioso, ed urgente, per evitare l'irreparabile.

Muovendoci all'interno di alti e solidi argini di legalità, non avendo entrambi nulla da temere o nascondere, anche rispetto a vicende come quelle di Villa Pini, credo sia arrivato il momento, pur nel rispetto dei nostri diversi ruoli, di proporre o assumere decisioni che guardino al futuro, liberandoci del dietrologismo di taluni, non sempre disinteressati, e pensando che gli unici due obiettivi da raggiungere sono:

1) la conservazione dei posti di lavoro, parliamo di 1.000 persone/famiglie;

2) la conservazione dell'assistenza sanitaria, prestata all'interno di Villa Pini, parliamo, per il 2011, di circa 4.000 ricoveri e 150.000 prestazioni diagnostiche, oltre alle prestazioni rese dai centri di riabilitazione, anch'essi facenti parte della galassia "Villa Pini".

Mi rivolgo a Te, dunque, non tanto per il Tuo ruolo di Commissario, ma per quello di Presidente della nostra Regione. Ritengo infatti che di fronte a questi numeri, - con la tranquillità della nostra trasparenza e con il conforto dei controlli effettuati dai deputati organi regionali, che ci consegnano per il 2011 percentuali di inappropriatezza delle prestazioni rese da Villa Pini pari allo 0% o massimo allo 0,3% per la degenza ospedaliera, la questione dell'accreditamento delle strutture de quibus, competenza tutta regionale, sia tema da poter condividere politicamente e da poter sostenere anche nei confronti di chi, portatore di altri o concorrenti interessi, non la pensa come me, spero poter dire come noi.

Non voglio entrare nei tecnicismi della Legge Regionale 32/07, che andrebbe abrogata, ovvero profondamente rivista.

L'iter di riforma - continua Di Primio - meriterebbe un canale preferenziale da parte del Consiglio Regionale. Così come è indubbio che l'art.7 bis, norma pensata per tutelare i diritti dei lavoratori, oggi, se il Consiglio di Stato dovesse confermare la rinominata Sentenza, diverrebbe strumento per licenziare, recte, portare ad un probabile licenziamento dei 978 lavoratori di Villa Pini.

Ecco, è se su questo piano, quello della interpretazione autentica dell'art. 7 bis, ovvero su quello della assunzione di motivate nuove determinazioni, che non portino alla chiusura, ma neppure al drastico ridimensionamento delle strutture sanitarie che s'appartengono alla galassia Villa Pini, che vorrei spendessi, come sempre hai fatto, la Tua autorevolezza e competenza. Per parte mia, ovvero in riferimento al rilascio delle autorizzazioni all'esercizio dell'attività sanitaria,

Ti assicuro una attenta e solutiva attività, mi aspetto che la Regione faccia la sua parte. Non riesco ad immaginare la mia città, il nostro territorio, con altre 978 famiglie che vivono il dramma della disoccupazione e con un vulnus nella offerta di prestazioni sanitarie così grave da avere ripercussioni oltre che sugli utenti anche sullo stesso sistema sanitario, che da una parte si ritroverebbe a dover dire no alle domande di prestazioni, dall'altra vedrebbe fatalmente aumentare le mobilità passive.

Sono certo che la Tua sensibilità ed il Tuo alto senso di responsabilità, insieme ai numeri sulla vicenda de qua, che Ti compiego, sapranno illuminare le vie più utili per dare risposte concrete a tutti i protagonisti, operatori e utenti. Dal canto mio, Ti offro la piena disponibilità a fare ogni cosa necessaria alla soluzione del problema. Con la stima e l'amicizia di sempre".


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