Discarica di Bussi, inizia indagine epidermiologica

03 Marzo 2017   21:33  

"Una finestra temporale, presumibile, dal 1995 al 2014; incrocio dei dati dell'elenco delle utenze che hanno usato l'acqua proveniente dai pozzi dell'area di Bussi (Pescara) con degli indicatori di salute su ricoveri ospedalieri e cause mortalità registrati in regione, per avere una misura della possibile maggiore diffusione di malattie legate al consumo dell'acqua e capire se esiste un nesso tra le due circostanze".

È l'approccio indicato dal direttore del reparto di Epidemiologia ambientale dell'Istituto superiore della Sanità, Pietro Comba, per l'indagine epidemiologica voluta dalla Direzione generale della Regione Abruzzo in seguito all'inquinamento del sito di Bussi per la cosiddetta mega discarica dei veleni della Montedison, scoperta nel 2007.

A Pescara, il direttore generale della Regione, Cristina Gerardis, ha riunito quelli che saranno gli attori principali chiamati a lavorare all'indagine: Iss, Agenzia regionale della Sanità, Asl, Zooprofilattico e Arta.


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