Dopo la Sardegna...preparatevi le lacrime di coccodrillo per le prossime catastrofi

21 Novembre 2013   11:25  

Ieri  si sono celebrati con l'arrivo delle sei bare, due bianche, del piccolo Enrico di 3 anni e di Morgana di 2, i funerali al Geopalace di Olbia. La bara di Francesco Mazzoccu, il papà travolto dalle acqua del ciclone Cleopatra, è stata portata a braccio dai suoi compagni di kick-boxing. Centinaia le persone arrivate per rendere omaggio alle salme, in un'atmosfera di grande commozione.

"La mano dell'uomo non è estranea a questa catastrofe. Bisogna imparare a rispettare il creato, le sue leggi e i suoi ritmi. Far tesoro della storia che gli eventi ci stanno consegnando" ha detto il vescovo di Tempio Ampurias, mons. Giovanni Sanguineti, durante l'omelia.

Oggi, come ci informa il sito www.sardiniapost.it. la Procura di Tempio, anche quella di Nuoro, dove l'alluvione ha fatto due vittime, ha aperto un fascicolo sull’alluvione.

Sempre contro ignoti e sempre per omicidio colposo e disastro. La magistratura vuole accertare eventuali responsabilità nella gestione del territorio, ma anche nel suo sfruttamento, tanto da causare disastri come quelli seguiti al passaggio del ciclone Cleopatra.

La Protezione civile intanto respinge le accuse di mancato allarme.

E a scagionarla c'è un fax inviato al Comune di Olbia, il più colpito, 24 ore prima dell'arrivo del disastroso uragano:

Si legge nel fax: ''Si prevedono precipitazioni diffuse a carattere di rovescio o temporale...previsti venti di burrasca sud orientali con raffiche di burrasca forte...si raccomanda di attivare il personale reperibile...si raccomanda di attivare le procedure e le misure di competenza finalizzate alla tutela della incolumità pubblica anche comunicando alla popolazione a rischio le predefinite misure''

Replica il Comune con l'assessore competente al ramo:

''Abbiamo riunito il comitato operativo comunale alle nove e mezza, poi visto che la situazione si è aggravata, allora ho avvisato il prefetto. Da quel momento è passato tutto nelle loro competenze. E comunque alle undici di sera c’era già qui la Protezione civile nazionale, hanno preso tutto in mano loro''

Spicca, nella tragedia sarda, il fatto che il sindaco di Olbia voleva spendere soldi che aveva in cassa per la messa in sicurezza dei canali che sono stati la concausa della prevedibile catastrofe.

Voleva intervenire su aree dove negli anni è stato permesso che si costruissero case dentro il letto del fiume. Case poi condonate in cambio di voti e ossequio reverente dei sudditi miracolati.

Ma il Patto di stabilità interno imposto da Bruxelles ha impedito a quel sindaco di spendere i soldi che aveva. E figuriamoci, di chiederne altri al governo.

Ora dopo i morti, la distruzione, e il dolore, Gianni Letta ammette la possibilità dopo 16 morti, di sforare il Patto di stabilità, spendere soldi per intervenire per far fronte all'ennesima emergenza. Ovvero troppo tardi.

Cresce la consapevolezza che se il nostro paese vuole evitare altre centinaia anzi migliaia di morti a causa di terremoti, frane e alluvioni nei prossimi anni deve investire non meno di 40 miliardi di euro.

A partire da domani, e dunque non è più accertabile l'arbitrario vincolo del rapporto debito/pil che non deve superare il 3%.

Anche perché un investimento di tale portata per fare una cosa utile e salvifica, contribuirà a superare la crisi creando occupazione.

Ed è stato dimostrato che conviene economicamente spendere per la prevenzione delle catastrofi, piuttosto che per tirare fuori i morti dalle macerie e per le ricostruzioni.

Una delle vittime del nuorese è Maria Frigiolini, una donna in sedia a rotelle stroncata da un infarto.

E a tal proposito commenta Massimo Prosperococco, tecnico dell'università dell'Aquila, disabile anche lui.

''E' morta una donna disabile in Sardegna purtroppo non è riuscita a salvarsi sui tetti ed è morta travolta dalle acque, non esistono programmi di salvataggio delle persone anziane allettate e disabili, non esistono piani e mappe con le collocazioni delle persone con difficoltà.

Il terremoto aquilano mise in evidenza queste criticità, nessuno ne parla, ma la mattina del 6 aprile decine e decine di persone disabili con problemi motori e sensoriali rimasero bloccate in casa per decine di ore, perché nessuno sapeva della loro esistenza. Forse prima si sbracciarsi per le aree di accoglienza sarebbe stato molto più utile censire queste criticità non occorre che puntualizzi che negli USA, Francia, Germania e tanti altri paesi questa è la norma''.

Il maltempo ha colpito duramente anche vaste aree joniche delle provincie di Catanzaro e Crotone. La Regione Calabria ha chiesto lo stato di calamità naturale, e la possibilità di deroghe al patto di stabilità per gli Enti ricadenti nelle zone alluvionate.

Concludiamo questo breve aggiornamento dunque con le parole di Francesco Cirillo, giornalista calabrese. Una dura lettera aperta ai politici usi a passeggiare tra le macierie il fango con volto contrito, a catastrofe avvenuta.

'' Preparatevi le lacrime di coccodrillo per le prossime alluvioni

Preparatevi a piangere politici ed amministratori maledetti.Arriveranno anche qui le morti per le prossime mareggiate e alluvioni.

Preparatevi ad essere immortalati davanti le bare.

Preparatevi a stringere le mani dei familiari e dei sopravvissuti della prossima strage.

Preparatevi ad arrivare puntuali ai prossimi funerali con le vostre scorte e le vostre auto blu. Preparatevi, truccatevi bene, fate le facce di circostanza quando sarete intervistati dai Tg3 calabresi. Non preoccupatevi delle domande , saranno le stesse alle quali già altre volte avete risposto sapientemente.

Preparatevi adire che tutto non era prevedibile , che la montagna uccide, che il mare flagella le nostre case, che i fiumi sono assassini, che la pioggia è a bomba,che la gente non si premunisce con sacchetti di sabbia e altro. Preparatevi coni vescovi a benedire le salme, ed a sorvolare con gli elicotteri le zone colpite. Noi già sappiamo dove avverranno.

Già sappiamo dei lungomari distrutti, delle case allagate, dei terreni agricoli devastati dai fiumi, delle barche perse dai pescatori. Già sappiamo e lo ripetiamo oramai da anni, da decenni, da secoli, da millenni.

Lo sappiamo non perché siamo scienziati o studiosi o ricercatori, ma semplicemente perché lo abbiamo letto nei racconti di fiumare di Corrado Alvaro, nelle storie di Saverio Strati, nei romanzi di Zanotti Bianco, da loro sappiamo che la nostra civiltà contadina si teneva lontana dai letti dei fiumi, dal mare costruendo le proprie abitazioni sulle colline,accudendo i boschi considerati sacri, zappando la terra tendendola pulita,tagliando gli alberi solo quando era necessario.

Le alluvioni in Calabria così come le mareggiate avvengono e avverranno per le speculazioni edili permesse ovunque, per i tagli indiscriminati di boschi interi, per i massi gettati a mare alla rinfusa, perle montagne spaccate dalle cave e dalle strade inutili di penetrazione.

Non c’è alcuna manutenzione lungo le nostre strade, nessuno più pulisce i canali,controlla i ponti , le gallerie, le zone che sono state deturpate da villaggi turistici costruiti da speculatori e ‘ndranghetisti ingordi.

E’ questa classe politica che ha permesso tutto questo.

Una classe politica che non ha fatto una sola legge a protezione delle nostre coste dei fiumi, dei mari, e che ha permesso a chiunque di poter usare il nostro territorio, bene comune , per i propri affari. Affari sporchi .

Dai villaggi turistici, agli albergoni, ai palazzi residenziali. Sono questi amministratori e funzionari dello stato,infilati dai politici negli uffici della regione, della provincia, negli uffici tecnici comunali, nelle soprintendenze, nei geni civili , nei geni marittimi.Sono queste persone anonime che con un solo timbro approvano tagli, strade , porti, aviosuperfici, albergoni, residenze,campeggi,stabilimenti balneari.

Con un timbro si sono cancellate spiagge,boschi,aree verdi,si sono deviati fiumi, si sono allargate strade,lasciando il territorio devastato.

Preparatevi al lutto.

Fate venire anche le vostre mogli coperte da una veletta nera e fatele stare molto sommesse, si riprenderanno presto con un bel week end a Sharm El sheik.

Preparatevi ai comunicati stampa, allertate non la protezione civile ma i vostri uffici stampa. Teneteli svegli 24 ore su 24, pronti, e voi tutti preparatevi le solite lacrime di coccodrillo , quelle che tenete pronte per ogni occasione. Noi, di lacrime, di quelle vere, non ne abbiamo più. Le abbiamo già versate nei disastri passati.''

a cura di Filippo Tronca

 

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore