Dragaggio pescarese, una storia misteriosa che ancora non trova soluzione

25 Ottobre 2013   07:50  

Ritengo necessaria una premessa perché nella vicenda del dragaggio di Pescara, come ogni opera pubblica che ha un costo elevato, ci sono: tanti soggetti che compaiono sulla scena, tanti soldi che escono, conti che non tornano, tanti decreti che confondono proprio perché ci sono in ballo quasi 4 milioni di euro di soldi pubblici e decreti che ad un certo punto non sono più visibili. Trascorsi 8 anni dalla dichiarazione di stato di emergenza del porto di Pescara il problema ancora non ha una risoluzione definitiva.

Il dragaggio nel porto di Pescara è un problema annoso che inizia nel 2005 con la dichiarazione di stato di emergenza del Presidente del Consiglio dei Ministri. Nel 2006 viene nominato come primo commissario delegato il Dott. Adriano Goio con l’obiettivo di realizzare interventi urgenti per far fronte all’emergenza socio-economica-ambientale nell’area dell’asta fluviale dell’Aterno.

L’ordinanza 3504/2006 è molto minuziosa e fissa tempi certi. Infatti si legge che il programma deve prevedere: la realizzazione di opere di regolazione della portata del fiume al fine di assicurare il deflusso minimo vitale nonché consentire l’utilizzo di acque superficiali per usi duali, la realizzazione di opere di colletta mento degli scarichi civili e industriali e degli impianti depurativi, nonché l’adeguamento di quelli esistenti, al fine di ridurre il livello di inquinamento ed infine l’espletamento di tutte le iniziative volte a superare l’emergenza e ripristinare la sicurezza idraulica e ambientale.

Entro trenta giorni, dalla pubblicazione dell’ordinanza, il commissario deve presentare a Capo della Protezione civile un cronoprogramma delle attività da porre in essere per costituire un comitato composto dal personale del dipartimento (possono essere stipulati fino a 3 contratti di collaborazione con personale esterno). Il commissario può avvalersi fino a tre consulenti (massimo 20.000 ciascuno su base annua) e può stipulare fino a sei contratti di collaborazioni. Per la valutazione tecnica il commissario delegato si avvale di un Comitato tecnico scientifico nominato con apposito provvedimento e composto da cinque membri. Infine per realizzare quanto previsto si utilizzano le risorse finanziarie spettanti alla regione Abruzzo ai sensi della delibera Cipe n.35 del 2005, ovvero 1,5 milioni di euro (viene previsto l’utilizzo di ulteriori fondi ).

Sul sito commisariodragaggio.comnet-rai.it c’è un vuoto di cos’è accaduto in cinque anni. Nel 2011 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha assegnato 1.900.000 di euro per le opere pubbliche al provveditorato interregionale Lazio, Abruzzo, Sardegna e 2.000.00, fondi FAS 2007/2013 sono stati finalizzati con legge regionale (al commissario spetta 1,5% dell’importo delle opere elencate nell’ordinanza 3932/2011 del Presidente del Consiglio dei Ministri con limite massimo di 58.500 euro).

Con il successivo decreto 3948/2011 viene nominato commissario il Presidente della Provincia Guerino Testa e viene previsto il coinvolgimento della Fondazione Università degli Studi di L’Aquila e del Dipartimento di Ingegneria delle Strutture, delle Acque e del Terreno dell’Università dell’Aquila nonché degli uffici tecnici della Provincia di Pescara nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili. Solo il 29 luglio 2011 Guerino Testa provvede alla nomina del comitato Tecnico scientifico (ai componenti non spetta nessun compenso): Ing.Daniele Raggi (Dirigente settore Opere marittime e Acque marine della Regione Abruzzo), Dott. Antonio Sorgi (direttore regionale agli “affari della Presidenza, politiche Legislative e comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazioni Ambientali, Energia), Dott.ssa Carla Mannetti (Direttore regionale ai Trasporti, infrastrutture, mobilità e logistica), Ing. Gianfranco Piselli (Dirigente del III settore Ambiente della Provincia di Pescara), Pietro Verna (Comandante della Capitaneria di Porto di Pescara.)

A settembre dello stesso anno il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e dell’Ambiente, dopo aver avuto tutta la documentazione, autorizza l’immersione in mare dei materiali (72.621 mc) derivanti dai lavori di escavo dell’avamporto e della darsena commerciale del porto di Pescara e dovrà avvenire dal primo giorno utile successivo alla fine della stagione balneare e l’autorizzazione sarà valida per 60 giorni.

Viene previsto un piano di monitoraggio con 5 stazioni di misura per la tutela dell’ambiente marino prima, durante e dopo il dragaggio. Successivamente vengono nominati: Responsabile Unico del Procedimento: ing. Emanuele Ucci, un tecnico di supporto l’ing. Bellafronte Taraborelli (€ 26.319,29).

Il 23 settembre 2011 il Commissario Testa affida alla Fondazione dell’Università degli studi dell’Aquila l’incarico per la progettazione del dragaggio di primo stralcio per garantire l’agibilità nautica delle banchine commerciali poste sul Molo di Levante (Porto canale) , nonché per l’assistenza tecnica per le necessarie autorizzazioni da parte del Ministero dell’Ambiente e delle altre istituzioni preposte, dei lavori di superamento della situazione di emergenza per un importo di 46.800 euro.

Il 30 settembre viene comunicato il progetto definitivo di 2.000.000 di euro. Il 6 ottobre il commissario affida con decreto n.6 all’Arta l’esecuzione della caratterizzazione dei sedimenti del Porto di Pescara per un importo di 275.046,53 (il costo totale del preventivo dell’Arta è di 646.964,36), l’esecuzione dei carotaggi vengono affidati a Geotecnica Ricci per un importo di 10.896,28 euro.

Alla gara d’appalto per il dragaggio partecipano 12 ditte, Gregolin Lavori Marittimi srl si aggiudica i lavori per un importo di 751.854,39 euro. Il 3 novembre 2011 viene costituito un gruppo di lavoro che avrà un compenso (chiamato percentuale incentivo) pari al 2% ovvero 17.750,00 euro (decurtati dai 2.000.000 di euro).

Il 3 novembre Testa estende l’incarico all’Arta per l’ulteriore importo di 387.256,46 euro. La prima domanda è: perché due decreti per affidare i lavori di caratterizzazione dei sedimenti all’Arta?

Con l’ordinanza n.11 Testa affida l’incarico di monitoraggio ambientale dell’attività di dragaggio all’Istituto di Zooprofilattico di Teramo per un importo di 179.920,47 euro. L’incarico di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori viene affidato all’ing. Giovanni Pelliccia per un importo di 12.993,73 euro.

Con la società Broker Italia srl viene stipulata un’assicurazione di 673,77 euro per il prof. Ing Paolo De Girolamo docente dell’Università dell’Aquila e progettista delle opere.

Con il decreto n.15 Testa impegna la somma di € 3.000,00 quale anticipazione al fondo di casa economale per la gestione commissariale del dragaggio. I decreti dal n.16 al n. 28 non sono visibili. La seconda domanda è perché non sono più visibili? Dal 29 al 35 riguardano le liquidazioni fatture dell’ing. Pelliccia, della prima fattura dell’Arta e la liquidazione della fattura dell’avvocato D’Angelosante Melania di € 6.240,00. L’11 maggio del 2012 Guerino Testa si è dimesso poiché da Roma c’è stato disinteresse a proseguire i lavori di dragaggio. La terza domanda è: che fine hanno fatto i 3.900.000 messi a disposizione dal Ministero e dalla Regione?

Oggi la situazione continua fra polemiche: progetti ancora da definire, incertezza per la ripresa della linea Spalato-Pescara, scetticità sul rientro delle navi a causa di progetti errati, danni all’economia e al turismo locale, cittadini preoccupati per il materiale escavato, maleodorante e presumibilmente nocivo, messo nei pressi del porto turistico. Insomma, come ogni storia di opere pubbliche: il finale è sempre ancora da scrivere.

Samanta Di Persio

 


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