Dramma Carceri, Clementoni (Cisl): "Non si può più attendere, urge revisione organica del sistema"

20 Dicembre 2013   17:14  

I gravi scossoni che sta subendo in questi ultimi giorni il sistema carcerario del nostro paese mettono in serio pericolo la credibilità dell’Italia sul settore Giustizia.

I giornali sono pieni di eventi di cronaca riguardante la nostra realtà detentiva in ordine a problemi quali: il sovraffollamento delle carceri, la carenza di organico del personale di sorveglianza, le condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari, l’ammodernamento strutturale delle galere etc.

Da queste cause scaturiscono poi fatti ancor più gravi come le evasioni, i suicidi dei detenuti e, come di vivissima attualità, gli omicidi e suicidi del personale della polizia penitenziaria.

Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha ottenuto in questi giorni dal Consiglio dei Ministri il c.d. “Decreto Carceri” che seppur apprezzabile nell’approccio fornisce solo risposte parziali alle problematiche del sistema".

A scrivere è il Segretario Generale Fns Cisl Abruzzo Molise Corrado Clementoni.

"Non è possibile focalizzare l’attenzione sul tema solo quando avvengono taluni episodi che stimolano la sensibilità dei cittadini! Bisogna intervenire prontamente sulle cause del fenomeno e non semplicisticamente solo sugli effetti, altrimenti i problemi saranno semplicemente differiti nel tempo. E’ necessario un approccio più responsabile ed una nuova corrente di pensiero per espiare la pena ed avviare a soluzione la drammaticità della condizione in cui versano gli istituti penitenziari italiani. Intensificare e mettere in atto tutte le misure alternative alla pena ed incentivare il lavoro in carcere, sono atti necessari perché contribuiscono a restituire dignità alle persone che seppur detenute devono dimostrare un impegno che ha risvolti di natura civile e sociale. Pensiamo -prosegue Clementoni- non sia più procrastinabile una rivisitazione organica di tutto il sistema giudiziario italiano partendo dalla riformulazione dei processi penali e da un riassetto organico dei tribunali avulso da condizionamenti economici che ne indeboliscono l’efficienza e l’efficacia. E’ importante altresì mettere in campo interventi seri di sistemazione dell'edilizia penitenziaria, di riorganizzazione ed adeguamento degli organici del personale penitenziario, una riforma del funzionamento delle carceri che valorizzi il lavoro e le alte responsabilità che il personale assume in un contesto al limite della sopportabilità. Solo attraverso tali misure riusciremo ad incidere positivamente sul problema carceri italiane che altrimenti continuerà ad essere per molto tempo uno dei punti deboli dell’organizzazione del nostro paese". 


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