Duplice omicidio Pescara, convalidato arresto per l'assassino reo confesso

28 Gennaio 2016   16:03  

 Il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha convalidato l'arresto di Maksym Chernish, l'ucraino di 26 anni reo confesso del duplice omicidio dei due cittadini polacchi Arkadiusz Miksza, 22 anni, e di sua madre Kystyna Miksza, 53 anni, avvenuto domenica pomeriggio in una mansarda al secondo piano di una palazzina in via Tibullo 25, a Pescara.

Il giudice ha disposto che l'ucraino resti in carcere ritenendo "piu' che concreto il pericolo che l'indagato, se rimesso in liberta', possa commettere altri gravi delitti della stessa specie di quello per cui procede o comunque connessi con l'uso della violenza".

Il gip, inoltre, sostiene che "tali considerazioni sono fondate sulla base dell'assoluta gravita' intrinseca dei fatti compiuti e della ferocia mostrata dall'indagato, elementi che denotano l'assoluto disprezzo per la vita umana e dunque evidenziano il piu' che probabile pericolo di reiterazione di analoghe condotte anche per il futuro".

Secondo il gip, la misura della custodia cautelare in carcere e' l'unica adeguata "in quanto proporzionata allo spessore della condotta criminosa posta in essere dall'indagato ed all'entita' della sanzione che si ritiene possa essergli irrogata".

Il gip, inoltre, reputa non attendibili le dichiarazioni rese dall'omicida "in merito al comportamento assunto da Arkadiusz Miksza e che avrebbe scatenato la su violenta reazione" e quindi ritiene che "non vi sono fondate ragioni per inferire la ricorrenza nella specie della scriminante della legittima difesa, avuto peraltro riguardo alla inaudita violenza manifestata dall'indagato nei riguardi delle due vittime, non comprendendosi motivazioni che avrebbero mosso Arkadiusz Miksza a colpirlo con una mazza da baseball, visto il contesto di assoluta serenita' esistente nel frangente tra i due, ne' per quale ragione Arkadiusz Miksza avrebbe dovuto aggredirlo, ne' infine perche' le due vittime avrebbero dovuto previamente organizzare un'aggressione nei suoi riguardi.

Va aggiunto che l'inattendibilita' dell'indagato sul punto, impedisce anche di ipotizzare a suo carico l'aggravante dei futili motivi, visto che la ricostruzione della vicenda non consente di rilevare che la causale delle condotte da lui assunte fosse da ascrivere ad aspetti legati alla mancata riparazione del computer di Arkadiusz Miksza". 


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