E va bene, torniamo a votare... ma vi prego, facciamolo a Riga!

Un pò di satira...

14 Gennaio 2014   09:42  

''A L'Aquila è tutta nà rubberia, e gli aquilani so' tutti un magna magna''.

Questa in nuce la sottile e articolatissima disamina del giornalista dell'Espresso Primo Di Nicola che ha provocato le polemiche stizzite da parte di uno sparuto manipolo di intellettuali radical-choc aquilani, evidentemente affiliati alla 'Ndrangheta, che hanno tuonato: ''Allora se dobbiamo per forza generalizzare anche tutte le nipoti di Mubarak sono prostitute. Ergo se arrestano Rocco devono arrestare anche tutta la Rocca! ''.

Vivace invece l'apprezzamento delle parole di Di Nicola da parte dell'ANOB, l'Associazione nazionale opinionisti da bar. Sfrenato l'entusiasmo dell'ANOBDBG, l'Associazione nazionale opinionisti da bar dopo dieci bicchieri di grappa.

Al di là di tutto, il controverso articolo offre fecondi spunti di riflessione, specie in questi giorni di marasma politico a seguito degli arresti e delle denunce dell'inchiesta Do ut Des.

Il sindaco Massimo Cialente si è dimesso, e tenuto conto che Max Allegri, appena esonerato dal Milan, o anche il più che convincente Chuck Norris, difficilmente accetteranno di fare il commissario tecnico della città per i prossimi dieci anni, il rischio di tornare al votare a maggio si fa sempre più concreto.

E nel peggiore dei momenti. A dimettersi infatti, portando alle estreme conseguenze il ragionamento di Di Nicola, non dovrebbe essere tanto il sindaco, ma l'intero corpo elettorale aquilano, non più adeguato agli standard, già molto bassi, della democrazia italiana. Troppo stretto oramai in città il reticolo delle clientele e dell'aumma aumma. Troppo radicata la subcultura del voto di scambio e delle raccomandazioni, il malvezzo di chiedere una percentuale per ogni passaggio di denaro, o anche di cibo e bevande, che capita davanti. Troppe oramai le distillerie clandestine di grappa nate in città, necessarie a occultare il vorticoso giro di mazzette.

A queste condizioni rischierebbe di diventare sindaco il primo quaquaraquà che promette di creare cinquecento posti di lavoro con un porto turistico sul fiume Aterno, pagato ovviamente con i fondi del terremoto. O che promette di candidare L'Aquila a capitale mondiale della subcultura dell'illegalità. Potrebbe diventare sindaco anche chi ha problemi con le lingue straniere, a cominciare dall'italiano. Saranno ancora una volta talmente tanti i candidati in lista che alla fine risulterà eletto chi può vantare il maggior numero di parenti, avendo avuto la fortuna di discendere da nonni e nonne particolarmente prolifiche e sessualmente esuberanti.

Che fare allora? Una proposta che merita attenzione è quella formulata dal professor Laudadio Prolegomeni. Seguiamo il suo ragionamento: siamo una democrazia rappresentativa, ovvero deleghiamo il nostro potere ad un nostro rappresentante. Che poi fa finta di non conoscerci, ci fa vergognare, te lo arrestano...ma questo è un altro discorso.

Il punto è che sarebbe costituzionalmente percorribile, per quello che comunque vale ancora la costituzione in Italia, delegare in via sperimentale, per la prima volta a L'Aquila, direttamente il diritto di voto.

E come, a chi? Semplice, assicura il professor Laudadio Prolegomeni: estraendo a sorte una città a caso nel mondo, escludendo quelle gemellate.

Facciamo dunque una simulazione. Ad essere estratta è putacaso la città di Riga, capitale della Lettonia.

Una task force segretissima di coadiuvatori del voto invierà alle autorità cittadine lettoni i curriculum dei candidati, una loro lunga video-intervista, una cartellina con il programma elettorale, corredato da schede tecniche di approfondimento per ciascun argomento specifico e voce di spesa potenziale.

La scelta del sindaco dell'Aquila sarà dunque fatta per procura dagli amici lettoni con il televoto, a conclusione di una serie televisiva in prima serata, con ospiti in studio esperti di economia, lavoro, politiche culturali, ricostruzioni post-sismiche, inchieste e reportage di approfondimento.

Ovviamente nessun candidato dovrà sapere qual'è la città del mondo dove si svolgerà la competizione elettorale. Altrimenti ecco a seguire il terrificante scenario che potrebbe verificarsi.

Autobus pieni di candidati delle frazioni del contado partiranno per Riga portandosi dietro calze di nylon, bottiglie di grappa, brochure del santuario dei Vecchi credenti di Rēzekne.

Una volta scesi i candidati cominceranno a battere a tappeto i paesini intorno alla città e prometteranno agli esterrefatti paesani lettoni di nominargli il figlio scrutatore, di far ottenere pensioni di invalidità a persone del tutto sane, e posti di lavoro alla municipalizzata dei rifiuti, si offriranno di andare a pagare le bollette a tutto il paese, di annullare tutte multe, di far riparare le buche delle strade vicinali, di organizzare ronde notturne per difendersi dagli immigrati italiani, inviteranno tutti a cene e serate danzanti.

I quartieri di Riga saranno invece teatro delle scorribande dei candidati più ''cittadini'', che prometteranno invece varianti unbanistiche come se piovessero, centri polivalenti di cartongesso a gogò, e rotonde impreziosite da nerborute torri, michelangioleschi alfieri, superdotati cavalli, ed altre sculture di travertino in omaggio al gioco degli scacchi, assai amato dagli amici lettoni.

Ma anche di candidare la cittadina lettone di Daugavpils a Capitale asiatica della samba e del maiale arrosto con crauti saltati in padella. Di attivare grazie ai finanziamenti europei del bando ''Lavorare in Portogallo 3'' il fondamentale collegamento aereo Valmiera-Jēkabpils-Cēsis.

Assatanati di voti altri candidati di ancor più alto lignaggio offriranno agli ingenui ma influenti politici lettoni consulenze gratuite sui seguenti argomenti: ''Puntellare per futili motivi un fiordo del tutto agibile'', ''Videosorveglianza fine a se stessa delle aurore boreali'', ''La vita è un teatro: fingere di piangere e poi sghignazzare al telefono durante il funerale di tuo padre'', ''Fare la cresta sul funerale di di tuo zio'', ''Oltre l'euro: pagare il conto al ristorante con una casetta prefabbricata''.

E ancora: ''Tecniche di elusione delle intercettazioni: il fascino dell'antica lingua etrusca.'', ''Presidente di consorzio anch'io: come trasformare una catastrofe naturale in un albero della cuccagna'', ''La politica del terzo millennio: basta fatti, vogliamo parole'', ''La colpa e' la loro, è tutto un complotto! Training di auto-assoluzione sistematica'', '' Il prosciutto e l'arte di ungere le pratiche burocratiche'', ''Kamasutra&peculato: sesso sfrenato in orario di lavoro nell'auto blu con escort a carico del contribuente''.

No, assolutamente, il rischio sarebbe troppo alto.

La formula deve essere quella del voto palese di un elettore di un'altra città tenuta segreta e che non è mai stato nella città di cui deve scegliere il sindaco, e che non ha mai visto prima i candidati, che a loro volta non sanno dove si voterà e che ovviamente non possono conoscere neanche uno degli elettori.

Solo in questo modo si realizzerà, argomenta il professor Prolegomeni, la condizione ideale per una scelta davvero democratica, perchè come ha spiegato il filosofo Habermas, unica protagonista sarà la razionalità comunicativa di una leale e disinteressata comunità di parlanti.

Sarà infatti impossibile da parte dei candidati influenzare in modo improprio le scelte. E chi sceglie non avrà nessun interesse particolare da difendere, nessun favore da ricambiare. Sarà un libero cittadino.

E a vincere, ci spiega commuovendosi Laudadio Proloegomeni, sarà l'interesse esclusivo per il bene comune, saranno le idee più giuste e sensate, i progetti innovativi e davvero utili. Saranno selezionati i candidati che confrontandosi ad armi pari, dimostreranno di essere i più preparati e onesti, i più competenti, appassionati e creativi.

Per invogliare gli amici lettoni a partecipare al voto, e anche per ringraziarli di aver salvato la città, all'elezione sarà abbinata una lotteria con in palio tantissimi voli andata e ritorno Riga-Bassano del Grappa-Preturo.

Filippo Tronca

 


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