"Effetti collaterali": follia e finzione a confronto nell'ultimo film di Steven Soderbergh

Recensione e trailer del film

03 Maggio 2013   14:06  

Genere: Drammatico, Thriller

Regia: Steven Soderbergh

Cast: Rooney Mara, Channing Tatum, Jude Law, Catherine Zeta-Jones, Vinessa Shaw, David Costabile, Marin Ireland, Polly Draper, Jacqueline Antaramian, Katie Lowes, Mamie Gummer, Elizabeth Rodriguez, Peter Friedman

Durata: 106 Min

Voto: 000 

Una giovane donna, Emily (Rooney Mara), cade vittima della depressione a causa dell'arresto di suo marito Martin (Channing Tatum), condannato per insider traiding. La scarcerazione di quest'ultimo, dopo 4 anni, invece di migliorare la situazione, peggiora lo stato di salute di Emily, che è costretta a consultare lo psichiatra Jonathan Banks (Jude Law) e ad assumere antidepressivi per calmare l'ansia. Gli effetti collaterali dei farmaci, però, porteranno la ragazza a perdere contatto con la realtà e uccidere il marito. Il dott. Banks tenterà di farla scagionare invocando l'infermità mentale, ma via via che procedono le indagini, nuovi e strani particolari della vicenda verrano svelati.

   

Per il suo ultimo film, Steven Soderbergh sceglie un thriller dalla struttura classica, di Hitchcockiana memoria. A partire dalla scelta del cast, che in qualche modo riporta alla mente i Gregory Peck e le Ingrid Bergman del grande maestro del giallo, Soderbergh dà vita ad una narrazione accattivante e coinvolgente.

   

 Se inizialmente sembra di assistere a un docu-film (di grande intensità) sugli effetti negativi degli antidepressivi, dall'omicidio di Martin il film prende una svolta completamente differente. Jude Law si trasforma da psichiatra in investigatore alla ricerca della verità e tutte le certezze che lo spetattore (e i personaggi) aveva fino ad allora acquisito vengono meno. 

 

"Come capiamo se un paziente sta mentendo?": questa la domanda che la psichiatra  Victoria Siebert (Catherine Zeta-Jones) rivolge al dott. Banks. La sottile linea che divide follia e normalità, finisce così con il divenire la stessa che intercorre tra verità e menzogna. Ciò che ne deriva è un puzzle multiforme, in cui i singoli pezzi debbono essere magistralmente ricollocati, per giungere a scoprire ciò che realmente si cela sotto la superficie visibile a occhio nudo.

Man a mano che che i dubbi vengono chiariti, il film lentamente perde il carattere intrigante inziale, giungendo ad un epilogo piuttosto prevedibile. Una parabola discendente che, però, non può intaccare (se non marginalmente) un'opera indubbiamente ben fatta. All'eccellente interpretazione degli attori protagonisti (Ronney Mara riesce a rendere tangibili le emozioni del suo personaggio in ogni singolo istante), si somma una regia minuziosa e mai scontata, che alterna primissimi piani indagatori, a rassicuranti e enigmatiche panoramiche New Yorkesi.

di Maria Rita Graziani

 

 

 

 


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