Ela Gandhi, la donna del perdono e della pace

Perdonanza celestiniana

25 Agosto 2008   13:48  

Sabato sera a L‘Aquila il fuoco del Perdono è tornato ad ardere sulla torre civica di Piazza Palazzo. E sono state migliaia le persone che hanno assistito al consueto rito dell’accensione del tripode con cui si è aperta ufficialmente la 714 Perdonanza celestiniana. Oggi con la prima uscita pubblica di Ela Gandhi, nipote del Mahatma Gandhi, dell’ambasciatore dell’India Arif Shaid Khan, la manifestazione celestiniana vuole dimostrare che le parole chiave sottese ai tanti eventi in programma, ovvero Il perdono e la giustizia, la porta santa che si apre al mondo, non sono solo slogan di sicura presa.
Grande attivista per la pace, Ela Gandhi ha lottato in Sudafrica con le armi della non-violenza contro l'apartheid al fianco di Nelson Mandela. Celestino V e Gandhi, ha ricordato Ela oggi a Palazzo Margherita, appartengono alla stessa famiglia spirituale che attraversa le religioni, i secoli e i popoli: senza perdono infatti non è pensabile una pratica non.-violenta. Ed Ela lo sa bene: nel 1993 gli hanno ucciso un figlio, ma lei ha avuto la forza sovrumana di perdonare i carnefici, per fermare sul nascere la spirale della vendetta, per trasformare il cuore gli assassini e sradicare violenza dal mondo. Cita poi la Bibbia Ela, evoca il concetto di agapè, ovvero l' amore nei confronti dell'umanità nella sua interezza, un'astrazione apparente che è ha come effetto concreto la pace.
E ai ricchi sempre piu' ricchi in un mondo sempre più povero ricorda: una società ingiusta, il crescente dolore, un terra resa sempre più arida e inospitale dalla fame del profitto, rende infelici anche voi.
Ela si tratterrà a L'Aquila fino al 29 agosto, prenderà parte al corteo del abolla e sarà la protagonista di convegni, e dibattiti pubblici. Oggi pomeriggio Ela Gandhi incontrerà il presidente vicario Enrico Paolini e una delegazione di parlamentari abruzzesi .

FT


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