Elezioni 4 marzo, tensione nei partiti per collegi

26 Gennaio 2018   12:04  

Scade il 29 gennaio il termine per i partiti per presentare candidature nei collegi uninominali e listini proporzionali, e la tensione è alle stelle, con una competition interna ai vari soggetti politici, per la ricerca dei collegi migliori. La tensione è forte nel Pd e in Leu che, stando ai sondaggi, vedranno ridimensionato il numero dei propri deputati.

In casa Dem i parlamentari uscenti verranno candidati in un collegio uninominale, ma non tutti avranno il paracadute del proporzionale. Al Sud e in vaste aree del Nord è il panico, perché pochi sono gli uninominali con chance di vittoria. Ai big è stato assegnato un collegio (Boschi a Trento contro la Biancofiore, Delrio a Reggio Emilia, Orlando a La Spezia, Franceschini a Ferrara, Pinotti a Genova, Fedeli a Piombino) ma con recupero proporzionale per quelli non sicuri. Non altrettanto sarà per i "peones" uscenti.

In Leu è scoppiata una rivolta in Calabria, con tanto di catene di sms e wathsap circolati a Montecitorio, per la candidatura di Nico Stumpo in entrambi i listini proporzionali. In Sardegna la protesta è per il nome imposto come capolista, che viene da Reggio Emilia, Claudio Grassi.

In Sicilia il coordinamento regionale di Mdp (uno dei tre partiti di Leu) in una nota parla di "radicale dissenso" sulle liste, e minaccia "immediate iniziative".

Preoccupazione in Fi perché i collegi buoni del Nord vanno divisi con la Lega e quelli del Sud con Fdi e Noi con l'Italia.

A Palazzo Grazioli gli uscenti stanno firmando l'accettazione della candidatura ma per più collegi e quindi non sanno dove saranno collocati. Per ora si conoscono gli uninominali di alcuni big, che avranno il recupero proporzionale: Carfagna a Salerno, De Girolamo a Benevento, Gelmini in Lombardia, Giammanco a Palermo, Prestigiacomo a Siracusa. Polverini sarà a Roma ma senza il paracadute del proporzionale e così altri, per far spazio ad alcuni nomi nuovi. Fuori dai giochi Antonio Razzi.

A Benevento, ma al Senato, dovrebbe correre in quota "quarta gamba" Sandra Lonardo Mastella. I due Cesàro, padre e figlio, correranno in Campania, uno al Senato e l'altro alla Camera.

Quanto alla Lega ha annunciato la candidatura di Alberto Bagnai, economista "no euro". L'altro economista Claudio Borghi, sfiderà Piercarlo Padoan a Siena, ed è facile intuire che il "Monte" e le banche saranno al centro della campagna elettorale. E' questo uno dei duelli che si cominciano a delineare.

Il premier Gentiloni se la dovrebbe vedere nel collegio di Roma 1 con Rossella Muroni di Leu, che ha quindi evitato di schierare Stefano Fassina. Per entrambi c'è anche un listino. A Bologna il candidato del centrosinistra al Senato sarà Casini e dovrebbe vedersela con Errani di Leu, che però potrebbe essere dirottato a Ravenna. Sempre nella città felsinea, ma nel proporzionale (e quindi potrebbero passare entrambi) si contenderanno i voti Bersani per Leu e Fassino per il Pd, che sarà presente anche a Torino in un uninominale.

A Messina contro mister preferenza del centrodestra Genovese, il Pd dovrebbe contrapporre Pietro Navarra, il giovane rettore (49 anni) dell'Università. 

A Napoli il medico Dem Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo ucciso dalla Camorra, se dovrebbe affrontare Guglielmo Epifani nel proporzionale. A Pomigliano il leader di M5s, Luigi Di Maio, dovrà vedersela con una candidata locale del Pd, insidiosa: Annalisa Allocca, scienziata di 33 anni, che collabora con il team di fisici che a ottobre ha ottenuto il nobel per la Fisica per l'osservazione delle onde gravitazionali.



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