Elezioni, cinque domande della CNA: le risposte dei candidati

20 Febbraio 2013   09:44  

Confronto con i candidati alle elezioni politiche di domenica prossima sui temi di maggior interesse per le micro-imprese e gli artigiani.

La CNA Abruzzese ha posto alcune domande a candidati alle prossime elezioni politiche.

Questi i temi:

Imu sulle attività produttive; credito d'imposta per chi si mette in proprio; credito; infrastrutture; rapporto tra imprese colpite dal sisma del 2009 e istituti previdenziali.

Hanno risposto in tanti - espressione delle diverse liste in competizione per Camera e Senato - alle cinque domande formulate dalla Cna regionale: quesiti strettamente collegati ad autentiche emergenze per il mondo produttivo della nostra regione.

Ecco il testo: 
1. “Premesso che a nostro avviso i negozi e i laboratori di proprietà delle imprese nei quali le stesse svolgono la propria attività principale sono beni strumentali, e quindi da esentare dalla tassazione IMU, ritiene lei che gli stessi debbano essere considerati alla stregua della prima casa, e dunque godere almeno delle stesse aliquote minime e detrazioni?”;
2. “Ritiene lei che i giovani e le donne che avviano una attività “in proprio”  debbano godere dello stesso trattamento, in fatto di credito d'imposta, che gran parte dei programmi delle forze politiche riservano alle imprese che assumono dipendenti?”;
3. “Ritiene lei che, in materia di credito alle piccole e micro-imprese, vada semplificato fortemente l'accesso al Fondo centrale di garanzia, attraverso la “riassicurazione di portafoglio” per i confidi?”;
4. “Ritiene lei che la dotazione di infrastrutture della nostra regione debba essere potenziata, a partire dall'estensione a tutto il medio e basso Adriatico della linea ferroviaria ad Alta Velocità? Garantisce agli elettori abruzzesi un suo deciso impegno in questa direzione?”    
5. “Ritiene che vada corretta in sede parlamentare l'impostazione, contenuta nella circolare interpretativa dell'Inps, che costringe le imprese del cratere del terremoto del 2009 a considerare gli abbattimenti di tasse e agevolazioni come aiuti, piuttosto che come risarcimento del danno conseguente al terremoto? Si impegna a modificare questa impostazione in modo che le imprese non rischino l'esclusione dai benefici previsti dal regime “de minimis” e applicabili alla Zona Franca Urbana?”

Ecco le risposte:

Giovanni Legnini (candidato Pd alla Camera dei deputati)
1) "Ritengo che l'IMU sia una tassa ingiusta che va corretta. Una delle principale correzioni riguarda proprio gli immobili  destinati alle attività produttive  che sono eccessivamente gravati. La nostra idea è quella di ridurre l'aliquota base al 4 per mille, come per la prima casa, devolvendo gettito ai comuni e recuperando le minor entrate, aumentando l'aliquota sui grandi patrimoni non produttivi";
2) "Il sostegno all'avvio delle attività “in proprio”  può essere fatto in tanti modi , a seconda della tipologia di attività. Quello del credito di imposta automatico costituisce indiscutibilmente la forma migliore di incentivo"; 
3) "La materia del credito alle piccole e micro-imprese  è decisiva per la ripresa. Occorre accrescere le risorse per la garanzia pubblica e collettiva e cambiare il meccanismo di accesso al fondo centrale di garanzia. Non intervento diretto di questi ultimo macontrogaranzia  o riassicurazione  per i confidi. Inoltre occorre sostenere  di piu il capitale degli stessi";
4) "L'Abruzzo ha un “credito” infrastutturale  e rischia un nuovo isolamento. Dobbiamo batterci tutti  e io mi batterò certamente per la prosecuzione dell'alta velocità su tutta la dorsale adriatica  o per un accordo  con i vettori come sta facendo  la Regione Marche con la NTV che garantirebbe l'arrivo di Italo fino ad Ancona. Occorre inoltre recuperare le risorse  da noi stanziate e dal governo Berlusconi tagliate, per l'ammodernamneto della ferrovia Pescara-Roma; 
5) "Mi sono già impegnato quale relatore della legge di stabilità dando parere contrario all'emendamento  del Governo  che riconosceva l'impostazione della UE riprese dalla circolare INPS. Occorre battersi perchè il pacchetto fiscale” strappato in Parlamento in questi anni grazie alla lotta di tutti   venga salvaguardato, trattando  in sede europea per cambiare l'impostazione restrittiva".


Renzo Di Sabatino (candidato Pd al Senato della Repubblica)
1) ”Penso che in una fase così difficile come quella che sta attraversando il tessuto imprenditoriale italiano, alleggerire la pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa sia una delle priorità che il nuovo Parlamento dovrà affrontare. L’Imu sui negozi e i laboratori di proprietà delle imprese è un’imposta che, anche se grava sull’immobile, incide direttamente sull’attività economica dell’imprenditore. Per questo, in linea con il programma del Partito Democratico, ritengo che negozi e laboratori debbano esser senz’altro equiparati alla prima casa, con aliquote Imu minime e stesse detrazioni. Bisogna inoltre prevedere ulteriori sgravi per le imprese che, in modo certificato, subiscono momentaneamente cali della redditività o si trovano in particolari momenti di difficoltà";
2)"Chi oggi decide di puntare sulle proprie energie e il proprio talento per ‘crearsi’ un lavoro deve poter contare su agevolazioni e incentivi del Governo. Soprattutto se si parla di giovani e donne, le fasce più colpite dal dramma della disoccupazione. Sono dunque d’accordo con la proposta di estendere le agevolazioni in termini di credito d’imposta ai giovani e alle donne che aprono un’attività. Il lavoro, lo sappiamo, è la grande emergenza da risolvere per far ripartire l’Italia. Una proposta concreta e attuabile subito è quella di incentivare chi assume a tempo indeterminato garantendo carichi contributivi non superiori nei primi anni a quelli dei contratti flessibili. Un modo per combattere anche la precarietà che tanta incertezza ha generato nel percorso professionale di molti giovani italiani";
3) "Sicuramente va semplificato l’accesso al Fondo centrale di garanzia che ha come finalità proprio quella di sostenere, dare una garanzia pubblica, alle piccole e micro-imprese italiane, da sempre il vero motore dell’economia del nostro Paese. Sappiamo inoltre quanto il tessuto imprenditoriale abruzzese stia pagando a caro prezzo le difficoltà nell’accesso al credito che, come confermano i numeri della Cna, complessivamente in Abruzzo l’anno scorso ha subito una restrizione per imprese e famiglie di 130 milioni di euro. E’ il peggior dato degli ultimi dieci anni nella nostra regione. Bisogna intervenire su quest’aspetto, riattivando il circuito del credito con le banche. E’ un punto essenziale per le nostre imprese";
4)"Il rischio ‘isolamento’ per l’Abruzzo oggi è più che mai forte. Penso all’Alta Velocità che vede esclusa proprio la nostra regione, ai collegamenti ferroviari mai potenziati, ma anche ai grandi assi viari come la Fondovalle Sangro o la Pedemontana Abruzzo-Marche che ancora attendono risorse per esser completati. E penso anche alle infrastrutture ‘immateriali’, la banda larga, sulle quali l’Abruzzo ha accumulato gravi ritardi e sulle quali bisogna tornare, subito, a investire risorse  per dare un ulteriore impulso alla ripresa dell’economia abruzzese. Il mio impegno se sarò eletto, in linea con il progetto per l’Abruzzo del mio partito, è quello di tornare a ridefinire con il prossimo Governo e con le grandi aziende che gestiscono servizi di pubblica utilità, impegni certi e investimenti per questa regione. Le nostre priorità sono le nuove tecnologie, la banda larga di ultima generazione, l’Alta velocità, il potenziamento del sistema portuale abruzzese e il rafforzamento del ruolo del nostro aeroporto";
5)"Va certamente rivista quest’interpretazione che penalizza ulteriormente le imprese del cratere alle prese, non dobbiamo dimenticarlo, anche con gli effetti della peggiore crisi economica degli ultimi 100 anni. Gli imprenditori aquilani hanno subito danni importanti per mancati guadagni e l’interruzione delle loro attività e necessitano, oltre che di un ‘risarcimento’ in termini di sgravio d’imposta’, anche dei benefici previsti dal regime ‘de minimis’, necessari per affrontare questa difficilissima fase congiunturale economica insieme alla situazione contingente della zona del cratere sismico. L’impegno preso dai candidati del Partito Democratico in questa regione, aggiungo, è di continuare a battersi per il diritto dei cittadini e delle imprese colpiti dal terremoto abruzzese ad avere lo stesso trattamento di altre comunità colpite da calamità naturali per la restituzione delle tasse e per una ricostruzione fatta in tempi rapidi, certi, e nella piena trasparenza".

Alfonso Mascitelli (candidato Rivoluzione Civile al Senato della Repubblica) 
1) "Noi vogliamo eliminare l’IMU sulla prima casa ( non abbiamo votato il provvedimento del Governo) e inserire una patrimoniale sulle grandi ricchezze. L’emendamento Lannutti Mascitelli ha introdotto l’IMU per le fondazioni bancarie, con reperimento di risorse  che dovevano essere finalizzate  ad alleggerire la tassazione sulle piccole imprese e le attività commerciali";

2)"Abbiamo già presentato disegni di legge per favorire l’inizio attività dei giovani e delle donne e intendiamo riproporli";
3)"Migliorare l’accesso al credito è stato il denominatore  di molte nostre iniziative già agli atti parlamentari, che riprenderemo con la nuova legislatura";
4)"Nelle ultime 5 finanziarie la nostra regione non ha ricevuto un euro per le infrastrutture e siamo stati tra i pochi a denunciarlo. L’impegno è già nelle posizioni assunte";
5)"E' un impegno già preso in occasione della mia partecipazione alla delegazione con il sindaco dell’Aquila nell’incontro in Prefettura per far fronte a disposizioni dell’attuale governo del tutto inique e irrazionali".

Giulio Sottanelli (candidato alla Camera dei deputati di Scelta Civica con Monti per l'Italia) 
1)"In materia di IMU, ritengo opportuno lavorare perché negozi e laboratori, proprio perché immobili strumentali all'attività economica, siano equiparati alla prima casa per quanto concerne le aliquote e le detrazioni, perché come questa hanno una natura di "necessarietà". Ovviamente, non avrebbe senso per questa tipologia di immobili includere anche le detrazioni per carichi di famiglia. E' importante sottolineare - e Scelta Civica con Monti per l'Italia è molto attenta a l'argomento - che ogni sgravio fiscale andrà opportunamente coperto da una riduzione di spesa";

2)"Ricordiamo anzitutto quanto fatto a riguardo nell'autunno scorso dal governo tecnico con il Decreto Sviluppo: per la prima volta nel panorama legislativo italiano è stato introdotto un quadro di riferimento organico che favorisce la nascita e la crescita di nuove imprese innovative (le cosiddette start-up). E' stata prevista la possibilità per gli investitori di dedurre dalle proprie imposte quanto investono in start-up: in questo modo dovrebbero finalmente affluire risorse importanti, anche dall'estero. Nessuna economia sviluppata può pensare di ampliare il proprio Pil in assenza di innovazione tecnologia e produttiva. Più in generale, noi crediamo che la via per le nuove imprese di giovani e donne non sia quella dei crediti d'imposta sul modello dei lavoratori subordinati, ma un più generalizzato abbattimento dell'Irap. partendo fin dal 2014 con l'abolizione della componente relativa al costo del lavoro, per pori ridurla ulteriormente. Crediamo poi che si debbano avere dei regimi molto semplificati e favorevoli per i primi anni di un'attività imprenditoriale";
3)"Sì,senza dubbio.Sarebbe un importante contributo per la ripresa degli investimenti e l'attività economica";
4."Sì,senza dubbio:l'Abruzzo deve ritrovare una centralità, dopo che le scelte infrastrutturali degli ultimi 20 anni lo hanno pericolosamente. Garantisco il mio pieno impegno.

5. Ritengo che vada rivista l'interpretazione data dall'Inps con la sua circolare, anche attraverso un intervento normativo del Parlamento, affinché gli abbattimenti fiscali siano considerati parte del risarcimento del danno. Mi impegno a tale modifica".

Antonella Casu (candidata Lista Amnistia Giustizia Libertà al Senato della Repubblica)
1)"Ciascun problema non va visto e affrontato singolarmente, ma nel contesto più generale della situazione complessiva. Infatti, soprattutto in campagna elettorale è facile dichiarare grandi promesse su ogni singola difficoltà posta da un settore sociale, ma spesso - per non dire sempre - queste restano promesse non mantenute. Non è nel comportamento dei Radicali promettere cose su cui poi non sarà possibile impegnarsi o che sono irrealizzabili. Lo abbiamo sempre fatto a costo di apparire impopolari, ma certi di non essere antipopolari, ovvero di agire per il bene della collettività tutta. Nello specifico della domanda la risposta non può non stare nel solco della coniugazione fra l’esigenza di mezzi finanziari per l’equilibrio dei conti dello Stato e la necessità di far ripartire l’economia anche attraverso il ricorso a strumenti di agevolazioni per le imprese. Non v’è dubbio che oltre alla crisi economico finanziaria pesano per l’Italia le iniziative poste in essere nell’ultimo sessantennio dalla partitocrazia che hanno creato un enorme debito pubblico e facilitato l’evasione fiscale a vantaggio di pochi e a danno dei più. E’ proprio su quest’ultimo aspetto che ci si deve attivare per garantire un’equità che oggi non esiste e i mezzi necessari a favorire l’avvio o anche la prosecuzione delle attività imprenditoriali". Se esiste un’imposta patrimoniale quale l’IMU è, non concordo nell’esentare gli immobili strumentali alle attività imprenditoriali, ma certo considero compatibile e giusta un’agevolazione a partire dalla possibilità di portarla in detrazione dal reddito fiscale";
2)"Sono assolutamente per le pari opportunità per tutti, quindi senza distinzioni fra giovani, donne o quant’altro che creano ulteriori settorializzazioni o ghettizzazioni. In questa fase vanno inseriti elementi per agevolare tutte le imprese, ma si badi bene non i classici interventi a pioggia senza controllo e senza riscontro; devono essere stabiliti criteri precisi per accedervi e prove concrete sul rispetto degli utilizzi";
3) "Assolutamente si. Parallelamente però occorre che siano semplificate anche tutte le altre procedure burocratiche che oggi rallentano e appesantiscono molto le realtà economiche ed in particolare le piccole e micro-imprese. Inoltre, fondamentale è l’applicazione di normative che garantiscano le scadenze di pagamento in tempi ragionevoli. Attualmente, a partire proprio dalle pubbliche amministrazioni, si concretizzano ritardi tali da costringere le imprese a chiudere ed è un meccanismo che non coinvolge solo le imprese che hanno rapporti diretti con le pubbliche amministrazioni, ma anche tutto il resto del sistema privato che di conseguenza a catena ne viene coinvolto";
4)"L’Abruzzo è una regione che per fortuna ha già una sua buona dose di infrastrutture rispetto almeno ad altre realtà regionali. E’ necessario però che l’Abruzzo, come il resto della penisola, investa in infrastrutture per uno sviluppo sostenibile che ci porti ad adeguati livelli europei, pertanto l’impegno su questo sarà senz’altro assicurato";
5)"Sono abbastanza contraria al ricorso diffuso alla legislazione di emergenza in uso nel nostro sistema di governo. Il territorio italiano è fortemente a rischio idrogeologico e per una buona parte della sua estensione a rischio sismico, quindi quello che in parte ancora manca e che è fortemente mancato è stato l’intervento per la messa in sicurezza del patrimonio esistente e gli adeguati provvedimenti per le nuove edificazioni. Con queste premesse, alla luce di quanto è successo, è giusto che le agevolazioni, allo stato attuale, non siano riconosciuti come aiuti, ma come risarcimenti del danno. Certo è, che nessun risarcimento potrà mai essere adeguato al danno subito dalle tante vittime che sono rimaste sotto le macerie di quel terremoto e delle loro famiglie, rispetto alle quali sono state versate troppe “lacrime di coccodrillo” da chi potendo intervenire prima non lo ha fatto".
A monte di tutti gli aspetti sui quali avete posto le domande c’è però un aspetto che è alla base di tutti i problemi del nostro Paese: è un sistema giustizia che non funziona e che determina inefficienze in tutti gli aspetti della vita civile, sociale economica dei cittadini, molto più di quanto possa apparire. Si pensi solo a quanti anni ci vogliono per l’esito di un processo civile e quello che questi ritardi producono sul sistema economico e sulla concreta possibilità di vita delle imprese, per non parlare del mancato interesse che crea rispetto a possibili nuovi attori nel panorama delle imprese, siano essi italiani o no. Le condanne che ci arrivano dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo proprio per la lungaggine dei processi. Nel cinquantennio 1959-2009 risulta che per l’eccessiva durata dei procedimenti civili e penali l’Italia ha riportato 1095 condanne, la Francia 278, la Germania 54 e la Spagna 11. Le prescrizioni, 165 mila l’anno, dei processi penali che vedono sfumare appunto i processi, ma per chi? Per coloro che possono permettersi avvocati di fama e in galera a scontare le pene, peraltro in condizioni disumane, ci sono solo i più deboli o coloro che una condanna non l’hanno proprio ricevuta e si ritrovano ristretti in attesa di giudizio, per poi essere riconosciuti innocenti a distanza di anni con una vita completamente distrutta. Questa è una vera e propria amnistia strisciante, di classe e non governata. Per questo abbiamo promosso la lista di scopo “AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA’”, perché alla base di tutto è necessario ripristinare lo Stato di diritto, che assicuri legalità e diritto per tutti.

Gianni Melilla (candidato Sinistra Ecologia e Libertà alla Camera dei deputati)
1) "Si, i negozi e i piccoli laboratori dovrebbero godere di un trattamento assimilabile alla prima casa in termini di aliquote minime e detrazioni, nel quadro di un alleggerimento graduale e certo della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese";
2) "Per le piccole imprese artigianali e commerciali avviate da donne e giovani si deve prevedere, in particolare nella fase di avviamento (alcuni anni iniziali)  un trattamento fiscale agevolato, anche nel quadro della promozione della imprenditorialità giovanile utilizzando risorse comunitarie, nazionali e regionali";
3) "Si, l'accesso al Fondo Centrale di Garanzia va semplificato nel senso da voi proposto";
4) "Certamente, l'Alta Velocità non può fermarsi a Bologna e poi deviare sul lato tirrenico via Firenze Roma Napoli Salerno. Occorre coinvolgere nei processi di ammodernamento e velocizzazione anche la fascia adriatica verso Ancona, Pescara e Bari. Si tratta di un impegno  prioritario per ragioni economiche, sociali ed ecologiche. In generale in Abruzzo le infrastrutture dei trasporti e della logistica vanno rilanciate a tutti i livelli: dall'Aereoporto Regionale di Pescara, al Porto Regionale di Ortona, al sistema autostradale, agli interporti. La vicenda del porto canale di Pescara ormai chiuso da 1 anno testimonia la pochezza della classe di governo nazionale, regionale e locale e il suo disinteresse sostanziale verso un comparto significativo della economia abruzzese come la pesca;
5) "Si , la ricostruzione dell'Aquila è al primo posto dell'agenda politica regionale e dovrà essere sostenuta da una appropriata politica del Governo che nascerà dopo le elezioni, mettendo a frutto il lavoro positivo svolto dal Ministro Fabrizio Barca. Le imprese abruzzesi dovranno essere sostenute e valorizzate nella ricostruzione dei centri storici del cratere. Su questo impegni si gioca la credibilità della politica abruzzese nei prossimi anni".

Vittoria D'Incecco (candidata Pd alla Camera dei deputati)
1) "Il Pd ha messo al centro del suo programma il lavoro, pertanto vanno tutelate le categorie più deboli del tessuto economico e sociale. In tal senso ritengo giusto e doveroso andare incontro non solo alle famiglie, ma anche alle micro imprese le quali devono quindi pagare l'Imu sugli immobili con l'aliquota della prima casa e devono beneficiare delle relative detrazioni. E' un modo concreto per rilanciare e sostenere le attività delle micro imprese, che in questo particolare momento avvertono e pagano pesantemente le conseguenze della crisi economica"; 
2) "Per favorire l'occupazione dei giovani e aumentare e migliorare l'occupazione femminile occorrono politiche concrete mirate. La creazione di posti di lavoro è una priorità per il Pd, dunque, la proposta di riservare alle donne e ai giovani che aprono un'attività  lo stesso trattamento, in fatto di credito d'imposta, riservato alle imprese che assumono, è buona ed 
è un obiettivo a cui si può puntare";
3) "Occorre modificare il quadro normativo che regola l'attività dei Confidi. Sicuramente il Fondo centrale di garanzia è una grande conquista, ma va sburocratizzato l'accesso sia con i Confidi e sia attraverso le associazioni di categoria";
4) "Le infrastrutture sono fondamentali per creare economia e dare impulso allo sviluppo del nostro territorio. Per non isolare l'Abruzzo è, dunque, fondamentale mettere a rete e potenziare le infrastrutture, a partire dall'estensione a tutto il basso e medio Adriatico della linea ferroviaria ad Alta velocità, dal potenziamento dell'aeroporto d' Abruzzo e all'organizzazione di una portualità  regionale. Tutto ciò è prioritario e  caratterizzerà il mio impegno nella prossima legislatura. Investire sulle infrastrutture significa investire sul futuro della nostra regione";
5) "Le imprese del cratere del terremoto del 2009 stanno vivendo uno stato di grande sofferenza. Questa è una questione nazionale che richiede interventi e misure risolutive. Il Parlamento è sicuramente il luogo deputato a trovare le risposte giuste. Il Pd può essere il canale diretto per determinate richieste e per assicurare un impegno forte verso soluzioni capaci di agevolare le imprese. Sono d'accordo con la vostra indicazione e sosterrò questa richiesta in tutte le sedi opportune".

Giovanni Lolli (candidato Pd alla Camera dei deputati)
1) "Aliquote minime e detrazioni imu per negozi e laboratori di proprietà";
2) "Credito di imposta per giovani e donne che avviano una attività";
3) "Semplificazione accesso al fondo";
4) "Si alla linea ferroviaria ad alta velocità nel basso Adriatico";
5) "Correzione impostazione circolare Inps (impegno preso fin dal primo giorno della sua pubblicazione)".

Marco Ceraso (Coordinatore regionale di Fare per Fermare il Declino)
1)"Per quanto riguarda l’IMU, così come per la prima casa, l’esenzione deve essere estesa ai beni strumentali delle aziende"; 
2) "Giovani e donne nel programma di Fare per Fermare il Declino non sono parole vacue ma strategici e imprescindibili segmenti della popolazione. Occorre liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico. Non esiste una singola misura in grado di farci raggiungere questo obiettivo: occorre agire per eliminare il dualismo occupazionale, scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti di assicurazione contro la disoccupazione, facilitare la creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in ogni settore dell’economia e della società e, finalmente, rifondare il sistema educativo";
3) "Sulla semplificazione di accesso al credito siamo convinti che questo sia un altro fondamentale punto per poter ripartire e fermare il declino delle piccole e micro-imprese. Diciamo di sì ma subordinato ad interventi che rafforzino la sostenibilità e la redditività della nuova impresa, se funzionale ad investimenti futuri e se genera nuova occupazione con nuove assunzioni. Gli strumenti agevolativi sono importanti ma bisogna fare un adeguato studio ex post dei risultati prodotti. Sì alla semplificazione dell'accesso al fondo centrale di garanzia (fermo restante le disposizioni comunitarie in materia) se poi questo significa davvero maggior erogazione di credito per le PMI. I Confidi devono tornare a fare:ampliare le capacità di credito (anche ai fini della prevenzione dei fenomeni di usura); ridurre il costo del denaro; garantire trasparenza e certezza delle condizioni";
4) "Per quanto riguarda il potenziamento della linea ferroviaria occorre fare un distinguo per non rischiare di cadere nell’ovvio. Gli abruzzesi vorrebbero avere un aeroporto maggiormente collegato con le capitali europee e le altre regioni europee; porti strategicamente funzionanti sia per le merci sia per il turismo; collegamenti ferroviari veloci e con copertura nell’arco di tutto il giorno. Constatiamo l’assenza della politica abruzzese negli anni scorsi per cui la nostra Regione risulta oggi essere abbandonata. Recuperare è possibile purché si faccia in modo che l’Abruzzo torni ad essere ascoltato e che fondi importanti vengano di nuovo destinati all’Abruzzo. Speriamo in tal senso che l’interporto di Manoppello cominci davvero ad operare e che non sia interpretato come l’ennesimo investimento infruttifero";
5)"Infine un sì per la correzione di quanto stabilito dall’INPS per le aziende che hanno sede nell’area del cratere".

Marco Di Pietrantonio (candidato alla Camera dei deputati per il Partito comunista dei Lavoratori)
1) “Sulla questione Imu abbiamo chiarito in questa campagna elettorale la nostra totale contrarietà per qualsiasi imposta che riguardi la prima casa. Dunque, anche per ciò che attiene  le attività commerciali svolte all'interno di immobili, si dovrebbe immaginare una franchigia relativa al fatturato sotto la quale non si debba corrispondere imposta. Facciamo notare che la tanta demagogia in materia fiscale è funzionale, ad un nuovo prelievo forzoso prossimo venturo, attuato da qualsiasi governo e imposto dagli impegni assunti in sede europea”; 
2) “Siamo favorevolissimi a crediti d'imposta per le aziende artigianali guidate da giovani e donne. Anche qui però ci tocca far notare che tutti i governi succedutisi negli ultimi vent'anni, hanno foraggiato largamente le grandi imprese penalizzando le piccole (dunque occhio alle facili promesse)”;
3) “Noi siamo per la nazionalizzazione senza indennizzo per i grandi azionisti, dell'intero sistema bancario. Siamo per la nascita di una sola banca pubblica che liberata dal gioco sporco della finanza speculativa, sarebbe davvero in grado di fornire credito a tassi vantaggiosi e non di usura come di norma avviene oggi, (nessun prestito finalizzato al finanziamento di una piccola attività produttiva dovrebbe a nostro avviso avere un tasso d'interesse superiore al 2% annuo)”;
4) “Noi pensiamo che le grandi opere siano state la copertura ideologica a grandi furti e rapine. Tanto più gli appalti sono faraonici tanto più la “stecca” dei politici è stata consistente. Dunque, non ci appassiona troppo il tema delle grandi opere, riteniamo invece urgente un gigantesco piano di riassetto del territorio e delle infrastrutture esistenti ormai obsolete e pericolose (scuole, strade, ferrovie. Etc). Tra l'altro, sarebbe per questa via possibile riassorbire i milioni di disoccupati che sono la vera tragedia del paese”;
5) “Sulla questione della sospensione della tassazione nel cratere del terremoto e sulla successiva vergognosa richiesta degli arretrati, siamo totalmente in accordo con la vostra impostazione. Dovessimo avere una rappresentanza parlamentare potreste da subito contare sul nostro totale appoggio in tal senso. Anche qui, tocca mettere in guardi sulle promesse di oggi ,di chi ieri ha tradito”.

Dario Boilini (candidato alla Camera dei deputati, Lista Amnistia Giustizia Libertà)
"Le domande poste sono tutte di tipo economico e come voi sapete la nostra è una lista di scopo finalizzata, come afferma il suo nome, alla Amnistia Giustizia e Libertà.In tale ottica ci piace evidenziare come la Giustizia, anzi la Giustizia negata, abbia un impatto sulle vicende economiche, anche locali, superiore a quanto pensato e che la Libertà è si dell’individuo ma, compiutamente, anche nella sua sfera economica e quindi imprenditoriale.Una giustizia civile che funziona toglie “il freno a mano” alle imprese sbaragliando la piazza da comportamenti pretestuosamente conflittuali, dalla concorrenza sleale e dalla turbativa di mercato che ne consegue.Quindi prima di richieste specifiche per categorie tutti collaborino a pretendere il funzionamento efficace ed efficiente del sistema Giustizia affinché sia rispettato è permesso l’esercizio delle Libertà individuali e, fra queste, quelle economiche.
1)"Innanzitutto essendo l’IMU per le imprese un costo questo, se sostenuto, deve essere detraibile dal reddito. L’esclusione dell’IMU dai beni strumentali è cosa complessa ed è sicuramente secondaria rispetto alla sottrazione all’imposta IMU degli immobili “beni merce” per le imprese di costruzione e di compravendita immobiliare. Mentre non ho dubbi sulla necessità di prevedere l’applicazione di aliquote ridotte agli immobili utilizzati strumentalmente per l’attività dell’impresa il sottrarli completamente renderebbe ibrida l’imposta che se è patrimoniale deve gravare sul patrimonio e gli immobili sono patrimonio aziendale se non sono bene merce";
2)"La questione aiuti alle imprese, di qualunque tipo, genere, anzianità, va affrontata tutta insieme azzerando interamente la normativa esistente eccessivamente complessa e dispersa in mille commi di legge per essere riscritta in modo da spingere effettivamente l’economia verso gli obiettivi posti a seguito di una attenta analisi e fissazione di politiche economiche industriali e con attenzione a non creare distorsioni, anzi combattendole, della libera concorrenza"; 
3)"Il ruolo dei Confidi è stato ed è fondamentale per favorire l’accesso al credito per le micro e piccole imprese. La valenza del loro ruolo è così elevata che lo stato, con successivi interventi, l’ha messa a sistema attraverso il FCG cui accedono, per le coperture di garanzia, le imprese sia attraverso i Confidi che direttamente per il tramite del sistema bancario. Le modifiche all’attuale sistema devono essere indirizzate verso la semplificazione delle procedure e la riduzione del costo per le imprese che vedono sommarsi ai costi propri del credito dei costi spesso elevatissimi per la garanzia.Se l’opzione proposta permetterà il contenimento dei costi di garanzia ben venga";
4)"Garantisco ai cittadini Abruzzesi l’impegno affinché venga permesso uno sviluppo sostenibile della economia e delle imprese. L’Abruzzo non è terra priva d’infrastrutture, decenni di gestione democristiana nel passato hanno portato, allora, a un invidiabile sviluppo del sistema viario, sicuramente migliore di quello presente in altre regioni economicamente più avanzate. Lo sviluppo delle infrastrutture deve essere rispettoso dell’ambiente, teso al miglioramento della qualità della vita, non finalizzato ad interventi Keynesiani ma al perseguimento di obiettivi in linea con il progetto economico che si ha per la regione";
5)"Ritengo ci debba essere trattamento analogo a quello tenuto in casi paragonabili in altre parti d’Italia".

Stefano Frapiccini (candidato Lista Amnistia Giustizia Libertà per la Camera dei deputati)
1) "Premesso che a mio parere le tasse devono pagarle tutti, privati imprese, artigiani, professionisti, tutti; tutti le devono pagare in forma progressiva (come dice la Costituzione). L’IMU, e l’ICI da cui proviene storicamente, non ha la caratteristica della progressività, è applicata uniformemente (x% per rendita catastale) senza alcun meccanismo di progressività e perciò è in radice contraria a Costituzione. Oggi poi lo è doppiamente perché ingloba il reddito da fabbricati che prima era invece tassato in modo progressivo unitamente agli altri redditi. Un‘altra norma (ad personam e ad categoriam?) che agevola i grandi proprietari che con l’IMU pagheranno meno di prima e comunque non più in modo progressivo come prima. Premesso questo, personalmente ritengo che le detrazioni e le aliquote ridotte, eccezioni rivolte a particolari situazioni personali/familiari, non debbano essere estese eccessivamente, anche perché l’eccezione troppo estesa andrebbe a vanificare la regola, e a quel punto sarebbe meglio piuttosto modificare la regola";
2) "Premesso che sono personalmente assolutamente contrario a norme che concedono benefici economici per le assunzioni giovanili, perché è un’aberrazione del marcato del lavoro, perché stimola l’espulsione degli anziani dai processi produttivi con spese (sussidio di disoccupazione/mobilità pensione anticipata) a carico della collettività, perché costituisce una turbativa del mercato del lavoro, perché è un aiuto di Stato vietato dalla nostra adesione all’Unione europea. Tutto ciò premesso, personalmente ritengo il quesito “anomalo” come peraltro è anomalo questo Paese. Ma abbiamo perso di vista il significato dei termini: impresa, imprenditore, lavoratore? Facciamo insalata di tutto? Se uno si mette in proprio, sceglie di fare l’imprenditore (il concetto di rischio di impresa?) come può pretendere di avere un eventuale beneficio motivato/basato sull’assunzione di un dipendente? Non capisco proprio il senso della domanda. Se questo nuovo imprenditore “in proprio” assumerà altri avrà l’eventuale beneficio, altrimenti no. Che fa assume se stesso? (alla Zingaretti?). Capisco che l’attuale mercato del lavoro abbia creato questa anomala situazione delle partite iva/ex dipendenti ma non è possibile avallare questa aberrazione con l’ulteriore aberrazione del mischiare in una unica insalata lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi. Che ne sarebbe della certezza del diritto e del rischio d’impresa?";
3)"Premesso che sono personalmente contrario alla presenza dello Stato e dei suoi soldi nei meccanismi di mercato, di impresa, di credito e risparmio salvo le regole generali a garanzia della collettività e dell’ordine pubblico; premesso che sono personalmente dell’idea che lo Stato deve ridimensionare il ruolo ed il funzionamento del sistema bancario, con leggi generali ed astratte e con controlli ferrei sul rispetto delle norme poste, ritengo personalmente che i fondi di garanzia, il microcredito ed ogni altra forma di aiuto economico debba essere gestito dalle categorie professionali in forma mutualistica – sul modello delle società di mutuo soccorso che proprio gli artigiani animarono fin da metà ‘800 – e senza alcun aiuto statale di alcun genere. Lo Stato deve garantire norme certe, procedure semplici e certe, giustizia certa in tempi brevi; tutto il resto sono sovrastruttura inutile (enti, fondi, patronati, ecc.), sono oneri e costi aggiuntivi in un sistema incartato e moribondo (anche la Vostra confederazione si atteggia come sovrastruttura? Mi auguro di no)";
4)"Se paghiamo tutti le tasse sono possibili gli stipendi pubblici, le casse integrazioni straordinarie, ed anche le infrastrutture. Il potenziamento della dorsale adriatica è importante, per i collegamenti con il Mediterraneo ed i Balcani, per il trasporto delle produzione agricole e quantaltro, ma chi lo paga? Oltre al costo, non indifferente, ci sono anche i problemi tecnici-orografici. Mi ricordo che per fare la galleria ferroviaria sotto la collina di Vasto, tra sorgenti d’acqua incontenibili, fallimenti di imprese, e varie ci son voluti oltre 20 anni. Il programma di chiusura dei sottopassaggi ferroviari della dorsale adriatica è stato impostato come trentennale perché, se è relativamente semplice in aperta campagna, ci vuole una barca di tempo e denaro per fare i lavori all’interno di abitati costruiti troppo a ridosso delle rotaie. Troppo facile promettere che ci si impegnerà in materia, il risultato lo vedranno solo i pronipoti";
5) Ricordate le premesse sulla legalità costituzionale? Ci abito nel cratere, proprio a L’Aquila, e ben conosco la situazione. A L’Aquila abbiamo pagato, stiamo pagando, continueremo a pagare l’illegalità legislativa italiana. Vi sembra normale che in un paese che si vanta di essere tra le prime otto economie mondiali non vi debba essere una legge generale ed astratta che regolamenti le situazioni che derivano da calamità e disastri naturali? No, siamo un paese “fregno” noi, ad ogni calamità facciamo una leggina apposita, ogni volta diversa, ogni volta ingiusta perché si concepiscono norme diverse caso per caso, creando disuguaglianza di trattamento tra casi uguali, in particolare sulla durata dei benefici. Sul punto specifico del Vostro quesito la legge era molto precisa e l’interpretazione data dagli Enti pensionistici è sbagliata, se non faziosa, e contraria alla legge; personalmente ritengo che le loro circolari abbiano svolto anche una specie di funzione “pretensiva” (per non dire estorsiva/ricattatoria) di copertura finanziaria nei confronti del ministero dell’economia/governo che non aveva dato copertura verso gli Enti. A L’Aquila, per quanto si possa essere speculato sul terremoto, per quanto possano esserci infiltrazioni malavitose nella ricostruzione, non ci sono situazioni che possano essere qualificate Aiuto di Stato, nel senso Comunitario della definizione, perché quanto erogato e da erogare non è rivolto a soggetti estranei al sisma/territorio, è limitato nel tempo/territorio/soggetti e non è finalizzato a determinare sleale concorrenza tra gli operatori nazionali e comunitari. Ben altri sono palesi Aiuti di Stato: digitale terrestre, mancata riscossione sanzioni quote latte, finanziamenti di sostegni e mancati oneri di ogni genere ad personam e ad categoriam".

Ho letto i Vostri quesiti e non nascondo un certo imbarazzo generale di fronte ad essi. Non per il loro contenuto ma per il metodo complessivo della loro formulazione. Mi sembra di essere ritornato ai tempi del previgente sistema elettorale maggioritario uninominale per collegi. I Vostri quesiti attuali avevano grande significato ove rivolti ai singoli candidati uninominali in un collegio determinato – oppure ai candidati sindaci di un comune – ma con l’attuale sistema elettorale dove non sono votati i candidati bensì i simboli di partito, con i loro programmi depositati ( il nostro è leggibile nel sito del ministero degli interni:http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/25_elezioni/157_LISTA_AMNISTIA_GIUSTIZIA_LIBERTAx.PDF
e nel nostro sito elettorale: http://www.amnistiagiustizialiberta.it/programma-lista-amnistia-giustizia-libert ) e solo indirettamente le sottostanti liste bloccate di candidati nominati (e quindi non eletti/scelti dall’elettorato), il nostro personale punto di vista di singolo candidato, variamente collocato nell’elenco bloccato e quindi con altrettanto varia possibilità/impossibilità di essere eletto, lascia molto il tempo che trova e si riduce ad una mera esposizione di punti di vista fatta tra “amici al bar”.
Abbiamo definito questa lista come “lista di scopo” ma in realtà lo “scopo” della stessa è la punta dell’iceberg della storia e dell’attività politica del movimento politico radicale degli ultimi 50 anni. Perché noi, al contrario di molti altri competitori in queste elezioni, abbiamo una lunga storia che non abbiamo mai rinnegato; abbiamo tutta una serie di campagne e attività e proposte politiche che sono sempre quelle, cioè i temi libertari e le riforme che abbiamo tentato, e talvolta vinto, con i referendum, cioè con gli strumenti democratici e non violenti previsti dalla Costituzione della Repubblica italiana.
Oggi tutti vi promettono riduzioni e benefici fiscali; è facile promettere i soldi degli altri. Noi non siamo in condizione di promettervi niente, anzi sono personalmente certo che l’imposizione fiscale aumenterà perché lo vorrà l’elettorato. Se si vuole pensione senza contributi per tutti, se si vogliono miriadi di ospedali inefficienti e centinaia di posti da primario, se si vuole cassa integrazione straordinaria per tutti fino a pensione, se si vogliono tossici e stranieri in galera e ladri fuori, se si pensa che la sicurezza e l’ordine pubblico passa attraverso l’assunzione di altri poliziotti (in aggiunta agli oltre 400.000 già stipendiati in oltre 8300 corpi di polizia nazionali e  locali), se si pensa di attingere ai fondi europei senza recepire le direttive comunitarie e pagarne la tassa aggiuntiva costituita dalle sue sanzioni, se si pensa che lo Stato deve essere meno presente ma allo stesso tempo si chiede che lo stesso soccorra tutte le categorie in difficoltà, se tutto questo e di più si vuole posso assicurarvi che l’imposizione fiscale aumenterà, indipendentemente dalla persona/partito/coalizione che governerà il paese (ricordate il proverbio delle nozze e dei fichi secchi?).
Il tema della giustizia ci preme perché riteniamo che essa sia il nodo principale della criticità italiana, ma giustizia va a braccetto con legalità ed il nostro paese soffre un problema centrale di legalità. Prima di tutto la legalità costituzionale; gli stessi Organi dello Stato, a cominciare dal Presidente della Repubblica, sono i primi a non applicare e rispettare il dettato della Costituzione; a seguire la legalità parlamentare con un Parlamento che non tratta/lavora nemmeno le proposte di legge depositate dai suoi stessi membri (le proposte vengono assegnate alle Commissioni ma i loro presidenti non le assegna ad alcun relatore), figuriamoci quelle di iniziativa popolare. La qualità della legislazione italiana dell’ultimo quarantennio è squallida; si è perso completamente il concetto di generalità ed astrattezza della legge, che è invece diventata sempre più ad personam e ad categoriam e talmente dettagliata da spaccare i peli 4 ma allo stesso tempo sempre più lontana dalla comprensione e condivisione popolare. Poi la legalità ministeriale con spese ingenti non sempre comprensibili e ritardati pagamenti ai fornitori, con organizzazione di mezzi e personale pessima e risultati ancor peggio. Poi la legalità dei feudi locali (Regioni/Province/Comuni/Enti/Consorzi/Appaltatori di pubblici servizi) che applicando pro domo loro il decentramento normativo e fiscale ha frammentato la Repubblica in oltre 10.000 feudi indipendenti dove ogni fa e disfa come gli pare alle tariffe che gli pare (emblematico il caso delle tariffe dell’Autostrada dei Parchi).
La Costituzione ci riconosce dei diritti ma noi stessi, sempre a caccia di posti, non solo di lavoro, pubblici, di aiuti e finanziamenti settoriali, possibilmente a fondo perduto, pubblici, di agevolazione e esoneri settoriali di ogni genere pubblici, noi stessi ci mettiamo nella condizione di non poter accedere ai nostri diritti costituzionali. I Radicali da 50 anni lottano senza interruzione per l’affermazione delle libertà individuali e per il rispetto della legalità; battaglie portate avanti senza andare a guardare chi ne avrebbe avuto maleficio o beneficio, libertà e diritti reclamati indistintamente per tutti, erga omnes e non ad personam e ad categoriam. Coi nostri referendum abbiamo ripetutamente proposto riforme pilota che se attuate all’epoca oggi non avremmo avuto necessità di governi tecnici e manovre fiscali. Abbiamo provocato il sistema dei partiti ed i cittadini ma non sempre siamo riusciti a giungere al risultato ambito; risultato comunque miracoloso se si considerano le nostre scarse forze umane ed economiche nel tempo. Il tema della giustizia ci arde dentro perché sappiamo che dietro ogni causa civile c’è un credito, ma prima c’è una persona che ha diritto a dei soldi e non riesce a d averli e gli verrà riconosciuto il diritto magari solo dopo anni, quando magari il debitore sarà totalmente insolvente (quanti vostri associati portano avanti un decreto ingiuntivo al solo fine di arrivare al pignoramento infruttuoso per ripulire la contabilità?); perché dietro una causa penale c’è una persona che magari sta in galera e forse sarà assolta dopo anni, ma c’è anche una parte offesa che non avrà né il risarcimento né la condanna del colpevole. Abbiamo provato con un nostri referendum ad affermare la responsabilità civile dei magistrati (referendum vinto ma affossato dal Parlamento), ad abolire gli incarichi extragiudiziari dei magistrati (oltre 250 imboscati altrove), ad abolire le leggi penali fasciste, ad abolire i termini ordinatori (dilatori) previsti dai codici; tutto per dare funzionalità ed efficienza al sistema che costituisce un costo, una tassa, aggiuntiva per ogni cittadino o impresa. Il nostro paese non solo paga le spese di strutture e stipendi per le patrie galere – le paghiamo noi con le nostre tasse – non contento di ciò, tratta da “merde” i detenuti e pagherà – pagheremo – tassa aggiuntiva per il risarcimento danni per tale trattamento disumano, di merda appunto. Così lo stesso disservizio lo paghiamo due volte. Ma non è l’unico caso di doppia tassazione; che dire infatti delle sanzioni comunitarie per mancato recepimento di direttive comunitarie? Paghiamo prima i maggiori costi delle nostre particolari situazioni (emblematico l’esempio dei taxi e dei noleggi con conducente) e poi paghiamo le sanzioni per aver tutelato questa o ques’altra categoria. Prima paghiamo il latte 1 e 45- 2 euro al litro poi, in aggiunta paghiamo anche la sanzione per non aver riscosso le multe applicate ai disonesti delle quote latte. Va bene così? Allora paghiamo e zitti. Con i nostri referendum economici abbiamo tentato di abolire il PRA, inteso come inutile doppione della Motorizzazione civile, costo aggiuntivo per la collettività; abbiamo proposto la liberalizzazione delle licenze commerciali (mercato di sistematica corruzione pubblica) e la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali (vi fa piacere andare a far spesa di domenica!); abbiamo proposto l’abolizione del ministero dell’agricoltura (poi hanno rifatto quello delle Politiche agricole); abbiamo proposto l’abolizione del sostituto di imposta, che costituisce onere aggiuntivo improprio per i datori di lavoro e crea disuguaglianza tra contribuenti; abbiamo proposto l’abolizione della ritenuta sindacale vitalizia dalla busta paga dei lavoratori per restituire ai lavoratori ed ai sindacato i loro originari ruoli e funzioni. Siamo europeisti convinti; non ci piace l’Europa dei Paesi o l’Europa dei Popoli, preferiamo l’Europa dei cittadini Europei. Siamo convinti della bontà della moneta comune ma siamo anche per una fiscalità comune, con regole comuni ed aliquote comuni, in modo di evitare il peregrinare delle aziende alla ricerca di purgatori fiscali, situazione che mina la concorrenza tra le imprese. Perché noi siamo per la concorrenza ed il mercato, siamo per la parità di opportunità tra operatori. Siamo contrari alla cassa integrazione straordinaria solo per alcuni, meglio sarebbe un onesto sussidio di disoccupazione per tutti, come in Germania ed in Inghilterra (proposta di legge radicale dell’ultima legislatura). Siamo conto ogni aiuto di Stato a qualsiasi titolo: rottamazione, finanziamento agevolato, fondi perduti, garanzia sui prestiti e/o interessi sui prestiti. Riteniamo che una minore presenza dello Stato nell’economia valga su tutti i fronti e punti di vista; leggi poche e chiare, fisco serio ed efficiente, tassazione comunitaria uniforme direttamente correlata a spese e servi pubblici utili ed efficienti. Non ci piacciono per niente le politiche del lavoro “alla giornata”, del tipo “che c’è oggi di poco costoso sul marcato del lavoro che me lo compro?”, politiche che hanno creato milioni di precari dal futuro incerto. Nemmeno ci piace il metodo del “mordi e fuggi annuale” attuato da molti imprenditori, anche Vostri associati, che chiudono azienda/negozio/bottega il 31 dicembre per riaprirla il 1 gennaio anche ai fini di evasione fiscale. Questi signori, anche Vostri associati, vi fanno concorrenza scorretta, danneggiano Voi e la collettività tutta; segnalateli/denunciateli alle competenti autorità.


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