Mentre in Italia la campagna elettorale si avvia alla conclusione, qui nei collegi esteri già siamo arrivati nella fase della votazione delle schede elettorali.
Non sembra però essere bastata la brutta esperienza delle passate elezioni per far capire che qui nella circoscrizione venezuelana l’organizzazione per far funzionare la macchina elettorale avesse bisogno di ben altra logistica.
Da buoni cronisti per verificare le informazioni sui disservizi che stanno compromettendo lo svolgimento del voto che ci sono pervenute siamo andati al Consolato Generale di Caracas dove abbiamo trovato anche il Console impegnato a chiudere e raccogliere personalmente le schede elettorali …int. Giovanni Davoli
Nulla di illegittimo ci dichiara il Console anche se appena fuori le porte della sede diplomatica, la battaglia alla ricerca dell’ultimo voto spinge alcuni candidati, per promuoversi “istituzionalmente”, a riprodurre in copia esatta lo stesso materiale utilizzato dal consolato per sensibilizzare al voto gli elettori.
Loro però, i diretti interessati , si dichiarano pronti nel caso fossero eletti a voler cambiare l’applicazione di questa legge che ha consentito il voto degli italiani all’estero ma che si presta, così come viene espletato, a mille possibili brogli.
A questo punto non ci resta che sperare, che questi ultimi giorni di campagna elettorale siano seguiti più da vicino nel loro percorso, dalle autorità diplomatiche preposte, per garantire uno svolgimento rispettoso delle regole e delle leggi vigenti.
Noi dalla parte nostra continueremo a seguire con la stessa attenzione controllori e controllati, al servizio dei nostri lettori per un’informazione corretta e bilanciata che dia modo di capire anche agli italiani che vivono in Italia, l’importanza del voto all’estero e nello stesso tempo la necessità di una sua riforma.
Gianfranco Di Giacomantonio Caracas -Venezuela
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