Emergenza post- sisma: la rabbia di un albergatore che ancora non viene pagato per il suo lavoro

07 Febbraio 2013   10:02  

Sono ancora tanti gli impenditori che devono essere pagati da Governo e Protezione Civile per i lavori e le prestazioni svolte nella fase dell'emergenza post-sismica, dall'ospitalità alberghiera alla fornitura di materiali, passando per la rimozione delle macerie. Uno di questi sfortunati è il signor Lino Felicione, albergatore della costa, che ci ha inviato la seguente lettera di denuncia. 

''La Management Felicioni e' una societa' da me amministrata che gestisce un Hotel a Pineto ed un Residence a Roseto degli Abruzzi.

Ci siamo messi a disposizione immediatamente per ospitare gli aquilani che avevano perso un tetto nella tragica notte del  6 aprile 2009.

Da allora in base alle convenzioni tra la Regione e le organizzazioni di categoria abbiamo cominciato a maturare i corrispettivi per quella ospitalita'.

Purtroppo pero' nessuna delle scadenze relative ai pagamenti e' stata in effetti rispettata, ma ovviamente ci siamo guardati bene dal far venir meno la nostra disponibilita nei confronti dei nostri ospiti aquilani, con i quali abbiamo stabilito dei rapporti umani tali che ci hanno lasciato comunque una incommensurabile ricchezza interiore.

Ma i conti ai fornitori bisognava e bisogna comunque pagarli.

Ovviamente abbiamo avuto noi e tanti colleghi albergatori molti problemi e complicazioni finanziarie per via del ricorso a varie forme di finanziamento per poter sopperire ai ritardi di pagamento che rimanevano una costante in tutto questo periodo.

Per andare sul concreto devono esserci ancora saldati le fatture di luglio 2010 in poi, fatti salvi degli anticipi che ci sono stati versati.

Dal giugno 2012 ricevemmo assicurazioni, dell'immente pagamento dei corrispettivi... così come a settebre e poi  dicembre scorso.

Ma a causa degli avvicendamenti governativi, nuove procedure per la verifica gia mandate a suo tempo agli organi preposti e infine delle dimissioni del presidente Chiodi da commissario per la ricostruzione, ad oggi gli intrecci burocratici dei quali siamo assurdamente in balia non consentono agli albergatori abruzzesi di ricevere il nostro dovuto e che in realta' verra destinato all'estinzione dei debiti assunti per tenere fede all'impegno preso con i nostri fratelli vittime del terremoto, con la regione e con lo stato.

Nel frattempo i crediti da noi vantati non sono piu bancabili, giacche' il sistema bancario li rifiuta e le reputa pressoche' immondizia, mentre la Soget Equitalia esige i tributi come se tali somme fossero state incassate.

Nel frattempo abbiamo anche appreso che i mandati di pagamento inviati a Banca d'Italia L'Aquila per effettuare i saldi sono stati riamandati indietro a Roma in quanto non era ben chiaro quale ufficio eccome avrebbe dovuto portare a termine iter burocratico, in un rimpallo senza fine di compiti e responsabilita' tra Roma e L'Aquila, dove il problema piu' grosso pareva essere quello di riuscire ad inviare dall'Aquila a Roma le fatture degli abergatori.''

 


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