Emigrati, Governo ha strumenti e punti su giovani e associazioni

Lettera di Santellocco a sottosegretario Mantica

04 Giugno 2008   16:40  

Franco Santellocco, componente il Cram Abruzzo e il Cgie per l’Africa e presidente dell’Aie, ha inviato al sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, che pubblichiamo

“L’investimento sulle risorse umane costituite dai giovani e dalle Associazioni italiane all’estero sarà senza dubbio l’impegno qualificante dell’azione di governo di Alfredo Mantica (nella foto) appena nominato Sottosegretario di Stato con delega per le politiche riguardanti gli italiani all’estero – scrive Santellocco - Lo apprendiamo dall’esordio del neosottosegretario che ha partecipato alla prima riunione del gruppo di lavoro sull’Associazionismo promosso dal Cgie il 27 e 28 maggio”, riunione che ha visto per la Regione Abruzzo partecipare anche Giuseppe Lezzi, funzionario del Servizio Emigrazione.

“Condividiamo questo orientamento politico che raccoglie i sentimenti, le attese e le speranze maturate nel mondo associazionistico degli italiani all’estero e, come è naturale,  nel sistema delle sue rappresentanze: il Cgie, i Comites e le Consulte regionali. La nostra adesione alle dichiarazioni di Mantica nasce soprattutto dopo le riflessioni che sono seguite all’esito delle elezioni politiche di aprile e al dibattito sulla riforma della legge elettorale sull’esercizio del diritto di voto degli italiani all’estero.“Infatti, senza un mandato politico che nasce dalla società reale, dall’universo in movimento degli italiani all’estero dalle associazioni e dalle loro rappresentanze, i parlamentari eletti, non potranno che deludere le aspettative di chi vive e lavora all’estero (soprattutto i giovani lavoratori, imprenditori e studenti) affrontando una competizione mondiale senza precedenti, in un momento in cui l’immagine dell’Italia è al minimo storico. “Ecco perché – prosegue il rappresentante degli abruzzesi e italiani d’Algeria - agli italiani all’estero, che spesso si sentono lontani e abbandonati dalla madrepatria e che talvolta hanno dimenticato le proprie radici, non interessano molto (e forse non comprendono) i richiami al rigore e al risparmio sull’uso delle risorse, questi sono problemi di gestione che vanno risolti senza farne un obiettivo strategico. Agli italiani all’estero interessa sapere se i loro bisogni sono la preoccupazione principale di chi li rappresenta o se, al contrario, vengono dissolti nei problemi di risanamento di una Repubblica scompaginata e dissestata, o se vengono trasformati, ancora peggio, in argomenti utili ai giochi dei palazzi del potere di una nazione che non li ascolta più. “Questi sentimenti ormai diffusi sono il segnale forte che solo le Associazioni e gli italiani all’estero che comunque riescono a esprimere un loro autonoma e libera voce lanciano al nuovo Governo per il tramite del Cgie, dei Comites e delle Consulte.  “Nella concretezza del quadro descritto – prosegue la missiva - le diatribe sull’opportunità di mantenere o meno la funzione del sistema delle rappresentanze di matrice sociale, che nasce dalle Associazioni diventando istituzionale nel Cgie, appaiono completamente fuori luogo, anzi sospette. Sugli italiani all’estero il Governo metterà alla prova la credibilità della democrazia italiana agli occhi del mondo intero. Se saprà ascoltare i bisogni e le aspettative che vengono dalle Associazioni e dalle loro rappresentanze, rafforzando il loro ruolo, avrà successo, è questo l’augurio che rivolgiamo a Mantica, altrimenti continuerà ad avvolgersi in una spirale distruttiva. “Dunque, il rafforzamento e il rilancio dell’Associazionismo dovrà essere il punto di forza dell’azione del nuovo Governo nell’ambito di un coordinato disegno di valorizzazione delle risorse umane costituite soprattutto dal mondo dei giovani che lavorano, gettano le basi di nuova imprenditoria e che studiano: essi sono la  promessa della rinascita dell’Italia nel mondo.  Gli strumenti per raggiungere questo obiettivo non mancano e nemmeno le risorse finanziarie se non tralasciamo i Fondi comunitari. Il Cgie, attraverso un lungo lavoro di riflessione e di preparazione, svolto nell’ambito della quinta Commissione tematica e condiviso da tutto il Consiglio, consegna al nuovo Sottosegretario il proprio contributo programmatico che si può sintetizzare, riepilogando i numerosi documenti prodotti in merito, nei seguenti punti:

 

1) la riforma della formazione professionale degli italiani all’estero nei Paesi extra Ue che vede il Cgie partecipare, insieme al Ministero degli Esteri, nell’apposita Commissione di preparazione del prossimo bando 2008 per il quale il Ministero del Lavoro si appresta a erogare 30 milioni di euro oltre a quelli già impegnati nel bando 2007. Il disegno di riforma presentato dal Cgie prevede la messa a regime del sistema di rilevazione dei bisogni di formazione da attuarsi congiuntamente tra Ministero del Lavoro, Cgie, Comites, Mae e rete diplomatico-consolare, la costituzione di un albo degli enti gestori accreditati, la creazione di un sistema di riconoscimento dei titoli rilasciati all’estero, la promozione di attività maggiormente orientate ai giovani. 2) Il potenziamento e la razionalizzazione delle risorse finanziarie complessive destinate alla promozione delle risorse umane soprattutto giovanili, tecniche, professionali e imprenditoriali costituite dagli italiani all’estero attuando un coordinamento unitario delle azioni del Mae e delle Regioni attraverso un rinnovato ruolo del Cgie, dei Comites e delle Consulte regionali nelle attività di analisi, monitoraggio e d’indirizzo. In questo ambito è stata manifestata  l’esigenza di un più determinato e sostanzioso accesso ai Fondi comunitari 2007-2013, il Fondo Sociale Europeo in particolare, che dispongono di ingenti risorse per lo sviluppo delle risorse umane. Le risorse Fse (Fondo sociale europeo) saranno utilizzate per realizzare attività di capacity building a favore delle associazioni nazionali e regionali perché possano proporsi nel ruolo di   strutture di collegamento tra il sistema dei servizi per la mobilità transnazionale dei lavoratori e degli studenti ed il territorio. 3) Il rafforzamento della partecipazione del mondo associazionistico e del sistema delle rappresentanze degli italiani all’estero allo sviluppo delle Regioni e alla Politica di coesione dell’Unione europea nel contesto dei nuovi equilibri tra competenze dello Stato e quelle delle Regioni voluto dalle riforme costituzionali. In questo ambito, è opportuno richiedere  il potenziamento, con l’utilizzo del Fse, dei servizi  professionali e strumentali di rete dell’Osservatorio sulla Formazione e sul Lavoro degli italiani all’estero operante presso la Dgiepm. L’Osservatorio rappresenta, infatti, il primo ed eccellente esempio di network innovativo istituzionale, e perciò per sua natura aperto ai giovani,  per la valorizzazione delle professionalità e delle persone di alta qualifica italiane all’estero. A breve dovrebbe materializzarsi. Inoltre, la pubblicazione, a cura dell’Osservatorio, della banca dati Columbus riservata alle professionalità e alle personalità italiane all’estero che non mancherà di dare nuovo lustro alle attività del Mae. 4) La promozione dell’imprenditorialità italiana all’estero nel quadro delle politiche per l’internazionalizzazione del territorio sulle quali si concentrano iniziative di Legge nazionali (56/2005) e quadri strategici di intervento dell’Ue che mettono a disposizione ingenti risorse finanziarie (Fondi strutturali e Fondi Fas), ma che non sempre sono utilizzate in modo armonico ed efficace. Questo ambito richiede un particolare impegno di coordinamento istituzionale anche interno al Mae stesso che vede coinvolte diverse Direzioni generali. Diviene quindi pressante la realizzazione del Seminario Cgie sull’internazionalizzazione con l’obiettivo di riflettere su modalità di maggiore presenza degli imprenditori italiani all’estero e delle loro associazioni quale potenziale di competitività del sistema Italia nel mondo proponendo nuove sinergie e convergenze di risorse. “Quanto sopra – conclude Santellocco - costituisce un contributo per giusta riflessione del senatore Mantica e per gli eventuali seguiti che riterrà opportuni nella sua azione di Governo, nella certezza che anche il nuovo direttore generale della Dgiepm, ministro plenipotenziario Carla Zuppetti, di cui abbiamo avuto modo di apprezzare negli anni qualità e dedizione, non mancherà di dare il suo costruttivo, intelligente apporto.

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