Emma Pomilio Eccezionalmente al Centro d'Abruzzo di Chieti per "La Vespa nell'Ambra"

18 Settembre 2015   14:39  

Un venerdì all'insegna del giallo storico al Centro Commerciale Ipercoop d'Abruzzo, il 18 settembre alle ore 18.00 arriverà Emma Pomilio, scrittrice innamorata della sua terra, la Marsica, ma affascinata dall'Urbe Capitolina, l'antica Roma.

L'autrice sarà disponibile per firmare le copie, ma anche per una piacevole chiacchierata con i suoi lettori.

L'AUTRICE

Sono nata in Abruzzo, ad Avezzano. Mi sono laureata in lettere classiche all’università La Sapienza di Roma.
Ma non serve riempire di dati questa pagina: in fin dei conti la mia vita è il rapporto nel tempo con i libri, i tanti che ho letto e quelli che ho scritto.
Da bambina ero già una lettrice accanita. Mi capitava spesso di stare male e così, chiusa in casa, leggevo. Già da allora una polverosa biblioteca era per me un luogo da esplorare con spirito d’avventura, alla ricerca di un tesoro nascosto.
Mio padre, Ernesto, scriveva, soprattutto di filosofia e arte: il ticchettio della Olivetti è un ricordo indelebile della mia infanzia come, quando ero molto piccola, giocare in silenzio sotto la scrivania mentre lui lavorava. Mio zio Mario era uno scrittore di grande successo. A casa sua si riunivano altri scrittori suoi amici, tra i quali ricordo con particolare simpatia Michele Prisco. Parlavano di letteratura e del mestiere di scrivere mentre zio Mario masticava la pipa.
Io osservavo, ma non con l’interesse che potrei avere oggi, perché allora non pensavo affatto di diventare una scrittrice, volevo fare esperienze diverse. Ma il tempo è passato, mi sono ritrovata scontenta e infine, mi sono chiesta: Che so fare davvero? La risposta è stata immediata: Io invento storie.
Ho cominciato con dei racconti gialli e fantastici, che mi sono serviti per affinarmi e convincermi di aver imboccato la strada giusta. Sono passata al romanzo storico leggendo un saggio sulla famiglia romana. Ho intuito che i complessi e scabrosi rapporti tra i suoi componenti mi avrebbero offerto materia per una vicenda con grandi conflitti e un pizzico di mistero. Mi sono messa in gioco e ho scritto un romanzo, Dominus, pubblicato da Mondadori.
Da allora il genere storico mi ha appassionato profondamente e in seguito ho scritto La notte di Roma. Con Il ribelle ho aperto la fortunata serie Il romanzo di Roma, curata da Valerio Massimo Manfredi, a cui ho partecipato anche con Il sangue dei fratelli.
Ma quello del romanziere è un mestiere faticoso sempre in salita, bisogna rinnovarsi per trovare nuova linfa, così col prossimo libro torno al giallo, il mio primo amore. Si tratta comunque di un giallo storico, ambientato nella Roma del 48 a.C. e con una inedita coppia di investigatori, Priscilla e Silio, lei medichessa e vergine, votata all’arte medica e a salvare le giovani abbandonate nell’Urbe, lui ex gladiatore, guardia del corpo e, all’occorrenza, spia e sicario.

LA VESPA NELL'AMBRA
(Giallo storico - "la vespa nell'ambra" Roma 48 a.C.)

L’Urbe. Piazze grandiose, templi, statue e colonnati, ricche signore in lettiga, ma, girato l’angolo, casupole miserabili e una plebaglia pronta a vendersi per un tozzo di pane

Il dittatore è in Egitto e ha affidato Roma a Marco Antonio.
E’ difficile mantenere l’ordine nella città in cui convivono i partigiani di Cesare e quelli di Pompeo. A volte un aiuto, per risolvere in segreto spinosi problemi, viene ad Antonio dal cavaliere Volumnio, che ha creato una squadra di liberti e schiavi specializzati in ogni settore.
Spiccano nella squadra Priscilla, famosa medichessa, Silio, ex gladiatore, guardia del corpo, spia e sicario, e la bellissima attrice Citeride, amante ufficiale di Marco Antonio e primadonna della politica spettacolo romana. C’è un forte legame fra i tre liberti Priscilla, Citeride e Silio, poiché sono cresciuti insieme in Vicolo del Fico. Da sempre Silio ama Priscilla, ma lei è rimasta vergine per dedicarsi solo all’arte medica.

A notte fonda, in Vicolo del Fico, viene assassinato Terenzio con molti colpi di stilo. Vicino al morto le guardie sorprendono il suo amico Valerio, che riesce a fuggire. Valerio è un violento, ma piace tanto alle donne. Chiede aiuto a una donna potente, Citeride, a cui Marco Antonio concede qualunque cosa.
Le rivela che c’è una testimone in grado di scagionarlo, ma è fuggita dalla scena del crimine prima di lui. Poiché non l’ha riconosciuta, intende rimanere nascosto finché lei non si deciderà a presentarsi. Citeride gli promette che farà del tutto per rintracciarla.
Ma la situazione è molto più complessa, altri efferati omicidi sconvolgono la città e si diffonde la voce che Valerio ha ucciso Terenzio per impossessarsi di una lettera compromettente di Cesare e sta eliminando chiunque sappia qualcosa.
I delitti passano in secondo piano ormai, tutti cercano Valerio, i Cesariani allo scopo di farlo tacere per sempre e distruggere la lettera, i Pompeiani al contrario per impadronirsi della lettera, che rappresenterebbe un passo falso del dittatore.
Il bel Valerio è diventato un personaggio scomodo. Marco Antonio decide di eliminarlo in modo che sembri fuggito chissà dove, e per fare le cose in segreto si affida all’amico Volumnio, il quale assegna il compito a Silio.
Citeride, che conosce bene Silio, sa che Valerio si può considerare morto, ma fa del tutto per salvarlo, così chiede aiuto a Priscilla. A lei Silio non riesce a dire di no, rimanda l’incarico di morte e si mette alla ricerca della testimone per dimostrare l’estraneità di Valerio ai fatti.
Facendo il doppio gioco, i tre amici si trovano in una situazione molto delicata: se Volumnio li scoprisse sarebbero guai, e presto con la loro indagine cominciano a infastidire matrone altolocate e uomini potenti che minacciano ritorsioni. Non solo, la testimone è introvabile, sembra un fantasma, e le voci preoccupanti sulla lettera di Cesare dilagano. Ma ancora non si sono accorti che è l’assassino a condurre il gioco, intanto li osserva dibattersi e si avvicina sempre più.

In questo giallo ambientato nelle case del potere, ma anche nelle zone malfamate della Suburra e delle Esquilie, sono importanti le figure femminili, soprattutto la medichessa Priscilla con la sua sete di giustizia e l’affascinante Citeride, che ammalia i ricchi Romani ed è succube di uno spiantato. Ma non mancano l’azione e gli sguardi maschili sull’Urbe, come quello disincantato dell’ex gladiatore Silio. Lui con una certa triste ironia si definisce la coscienza sporca del suo patrono.


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