Enzo Lombardi: ''Ecco perché il doppio vitalizio non deve essere abolito''

10 Aprile 2013   10:45  

Sono tanti i politici abruzzesi in pensione che godono in Abruzzo del doppio vitalizio, in qualità di ex-parlamentari ed ex-consiglieri regionali.

Una proposta di legge, che sarà approvata a breve dal consiglio regionale, a meno di clamorose sorprese, intende cancellare quello che dalla stragrande maggioranza degli italiani viene considerato un'intollerabile privilegio, retaggio, aggiungiamo noi, di una decennale gestione allegra, irresponsabile e miope della cosa pubblica da parte di intere generazione di politici della prima e seconda repubblica, che hanno concorso insieme alla finanziarizzazione dell'economia e a politiche economiche sbagliate, a distruggere questo paese riducendolo alla fame e alla bancarotta.

Questa generazione di politici di pagare pegno però non ci pensa nemmeno.

I vitalizi per tornare all'argomento, sono stati aboliti in più di una regione, compreso l'Abruzo, ma dalla ''prossima legislatura'', perchè si è argomentato, non si possono toccare i diritti acquisiti. 

Un argomento invero falso e pretestuoso perchè il vitalizio non è una pensione e non è commisurato ai contributi versati. E dunque non è un diritto acquisito, è solo un privilegio dal sapore medioevale che consente ad una minuscola minoranza di italiani che hanno la possibilità di farsi le leggi su misura, di percepire per tutta la vita un emolumento mensile di migliaia di euro, per un lavoro svolto anche per soli 4 anni.

Alla faccia di milioni di lavoratori che che dopo 30 anni di lavoro percepiscono pensioni da fame, e delle nuove generazioni di precari che la pensione non l'avranno proprio.

''Nel 2011 - spiega a tal proposito il consigliere Maurizio Acerbo, che ha proposto l'abolizione - è stata approvata la norma che prevede che la corresponsione dell'assegno vitalizio è sospesa qualora il titolare dell'assegno sia stato nominato Presidente, vice Presidente o componente di Consigli di Amministrazione o Revisore legale o componente di Collegio sindacale, o Direttore generale di Enti dipendenti dalla Regione, Consorzi, Agenzie, Aziende regionali. Queste norme sono uscite confermate nella loro legittimità dalla giustizia amministrativa. Non si capisce perché la medesima logica non possa applicarsi al doppio vitalizio.''

E inoltre: ''Il vitalizio non è una pensione, ma un’assicurazione rivolta a garantire anche nel futuro l’indipendenza del parlamentare cessato dal mandato ed è fondata su un principio di mutualità e quindi con il concorso di contribuzioni solidali. L’eliminazione del doppio vitalizio non preclude in alcun modo la garanzia della libertà di deliberare. Per l’indipendenza del parlamentare o del consigliere regionale è  sufficiente un solo vitalizio, altrimenti se ne dovrebbe dedurre che chi ha ricoperto o ricopre soltanto una delle due cariche istituzionali non può e non ha potuto esercitare in piena libertà il proprio mandato.''

Argomenti che non convincono Enzo Lombardi, ex-senatore ed ex-consigliere regionale. ''Non parlo pro domo cicero, perchè io prendo un solo vitalizio'', premette Lombardi, che però tiene a sottolineare: ''Il provvediemento di abolizione del doppio vitalizio non può essere retroattivo, perchè verrebbe minato un contratto già posto in essere.''

E aggiunge: questa eccessiva foga demogica contro i costi della politica, stanno minando la credibilità e l'autorevolezza che la prpofessione della politica deve avere. E questo è molto pericoloso. 

FT

 


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