Esplosione metanodotto, parla uno degli scampati: "Non tornerò mai più a vivere lì"

Area dello scoppio ancora sotto sequestro

09 Marzo 2015   13:02  

Fanno ancora fatica a riprendersi del tutto, come del resto appare sin troppo comprensibile, i residenti di Mutignano di Pineto, dopo l'improvvisa violenta esplosione del metanodotto che transita nella zona.

La deflagrazione, probabilmente originata da un cedimento, avrebbe potuto provocare una strage, ma fortunatamente sono stati registrati solo tre feriti lievi, tutti componenti di una famiglia residente a pocha distanza dalla condotta.

Non da meno, però, sono le scorie psicologiche per l'accaduto, evidenti dalle parole di uno dei "superstiti", che nel corso di un'intervista rilasciata al Centro ha descritto la sensazione di smarrimento che provano lui, la moglie e le tre figlie dopo aver visto la propria abitazione uscita quasi completamente distrutta dall'esplosione.

"Abbiamo avuto molta paura, non possiamo pensare di tornare a vivere lì, specialmente se pensiamo che c'è un altro tubo 50 metri dietro quella che era la nostra casa" - ha detto l'uomo, al momento ospite con la famiglia in un residence di Pineto a spese della Snam - "né riesco ad immaginare di poter mettere di nuovo in pericolo mia moglie e le mie figlie".

"In questo momento provo ansia, ed anche molta rabbia" - ha ammesso di seguito l'uomo - "oltre alla sensazione di vivere lontano dai propri ricordi. In ogni caso, quel tubo avrebbe dovuto essere piazzato più lontano dalle abitazioni".

Nel frattempo, l'area dell'esplosione resta sotto sequestro onde favorire gli ulteriori accertamenti da parte dei carabinieri. Non è inoltre escluso che, nei prossimi giorni, l'amministrazione comunale possa nominare un perito di parte.


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