Ex-Cofa sgomberato, 46 senzatetto denunciati. L'esultanza del sindaco Mascia

27 Giugno 2013   16:59  

Nelle prime ore della mattina, gli agenti della Questura con Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia municipale, hanno effettuato un blitz all'interno dell' area denominata 'Ex Cofa', sul Lungomare Giovanni XXIII, abitualmente frequentato da cittadini comunitari ed extracomunitari, molti dei quali privi di regolare permesso di soggiorno e gravati da precedenti di polizia.

Avevano occupato abusivamente i locali in disuso per cui sono stati sgomberati.

Le forze dell'ordine hanno identificato e denunciato per il reato di occupazione abusiva di edifici 46 persone di cui 25 di nazionalita' rumena, 5 tunisina, una persone algerina, 4 italiani e 5 marocchini.

Sono state accompagnate 30 persone in Questura e, di questi, 5 extracomunitari sono stati messi a disposizione dell'Ufficio Immigrazione poiche' non in regola con le norme sul permesso di soggiorno, in attesa delle procedure di allontanamento.

Sul posto sono intervenuti funzionari della Regione Abruzzo per intraprendere attivita' di muratura e messa in sicurezza dei locali.

A seguire il comunicato stampoa del sindaco Albore Mascia  

“Erano in 50, tutti adulti e 5 minori, 30 comunitari e 20 extracomunitari, che avevano trasformato l’area dell’ex Cofa, sul lungomare sud di Pescara, in una bidonville, con i materassi accatastati all’interno dei capannoni, divisi con tramezzature di fortuna in mini-vani, con letti, comodini e tavolini.

Una bidonville che all’alba di questa mattina è stata smantellata attraverso l’ennesima operazione congiunta delle Forze di Polizia del territorio, operazione coordinata dalla Questura di Pescara e che ho sollecitato nei giorni scorsi nel corso della riunione del Tavolo per la Sicurezza e l’Ordine pubblico.

E alle Forze dell’Ordine, straordinariamente coordinate stamane dal vicequestore aggiunto Di Blasio va il plauso mio personale per la perfezione dell’operazione condotta, che ancora una volta ha dimostrato la bontà del rapporto di collaborazione instaurato negli ultimi quattro anni e che vede, ogni volta, il coinvolgimento di tutti i Corpi e di tutte le Istituzioni.

Ma alla soddisfazione per la risposta tempestiva data alla città, si aggiunge l’amarezza per la condizione ormai intollerabile in cui versa quell’area, e la cui responsabilità ricade interamente sulle spalle di quella politica di centro-sinistra che sino a oggi ci ha strumentalmente impedito di avviare la riqualificazione di quell’immensa superficie, un comportamento inqualificabile che ha condannato una parte della città a dover convivere costantemente con un’emergenza.

Una condizione che, d’altro canto, in qualità di sindaco, mi impone di prestare ascolto alla stanchezza di quei cittadini sfiancati da tale situazione che sono costretti a subire, e mi spinge a sollecitare la Regione Abruzzo, tuttora proprietaria della superficie, affinchè vengano adottate tutte le misure più opportune per garantire l’inviolabilità di quel sito, abbattendo le tramezzature, in modo da rendere meno ‘accoglienti’ quegli spazi, ma anche provvedendo a murare ogni varco e a sigillare i cancelli d’ingresso, affinchè almeno a quel ‘vuoto’ urbano, imposto dal Pd, non si aggiunga anche il degrado”.

Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando l’operazione che dall’alba di questa mattina ha visto impegnate le unità operative di tutte le Forze dell’Ordine della città per un maxi-sgombero dei locali occupati abusivamente.

“Tante sono state nei giorni scorsi le segnalazioni ricevute dai cittadini circa strane ‘presenze’ nell’area, segnalazioni che ho personalmente verificato recandomi presso la struttura, dove sono stato accolto, al di là dei cancelli, da una distesa di indumenti stesi ad asciugare su corde di fortuna, e da un evidente via vai tra i capannoni – ha ricordato il sindaco Albore Mascia -.

Ovviamente ho subito rivolto l’esigenza di tornare a liberare l’area nel corso dell’ultima riunione del Tavolo tecnico per la Sicurezza e l’Ordine pubblico, attraverso il maggiore della Polizia municipale Danilo Palestini, appena martedì scorso, e dopo quarantotto ore è scattato il blitz, l’ennesimo compiuto negli ultimi quattro anni per restituire un minimo di decoro all’area dell’ex Cofa.

Ricordo infatti che è stata la stessa amministrazione comunale, seppur non proprietaria del complesso, a garantire e pagare negli anni scorsi la bonifica completa dei capannoni, attraverso la Attiva, e delle superfici tutt’attorno, così come a svolgere un’opportuna opera di pressing istituzionale nei confronti della Regione Abruzzo affinchè fossero rimosse le coperture di eternit dai tetti degli stessi capannoni.

Così come la nostra maggioranza di governo ha svolto una straordinaria opera di mediazione tra Regione e Camera di Commercio, affinchè si aprisse un dialogo utile a garantire la riqualificazione definitiva dell’area e il suo rilancio in termini di sviluppo urbanistico ed economico nell’interesse di tutta la città, essendo destinata la riviera sud a divenire il nuovo Polo turistico di Pescara.

Ma quell’accordo sottoscritto lo scorso agosto e quello stesso sviluppo, con progetti già pronti, si è arenato ai piedi della politica del centro-sinistra che ha strumentalmente impedito ogni proposta di sviluppo a discapito non di una maggioranza di governo di colore diverso, ma della città intera.

E se oggi, di fatto, ci ritroviamo di nuovo a dover fronteggiare l’occupazione abusiva di quegli spazi abbandonati e, attualmente inutilizzabili, se oggi l’ex Cofa continua a essere ricettacolo di rifiuti, di degrado e di disperati, la responsabilità morale ricade interamente sulle spalle del Pd e dell’intera coalizione di centro-sinistra di minoranza che sta sacrificando gli interessi del territorio, la vivibilità di una larga fetta della città, sull’altare del gioco di una becera politica di partito, un comportamento sul quale oggi torno a esprimere, come sindaco e come primo garante della salute pubblica, una ferma censura”.

L’operazione odierna, diretta dal vicequestore aggiunto Alessandro Di Blasio, scattata alle 6.30, ha visto impegnati 8 unità della Polizia di Stato, 5 militari dell’Arma dei Carabinieri, 5 militari della Guardia di Finanza e 9 dipendenti della Polizia municipale, al comando del maggiore Danilo Palestini, oltre che 10 dipendenti del Reparto Mobile di Senigallia e altri 10 Carabinieri quale personale di rinforzo, e infine i Vigili del Fuoco, personale del 188 con relative autoambulanze al seguito per eventuali interventi di soccorso e il dottor Macera, Dirigente al Patrimonio della Regione Abruzzo.

“Quando le Forze dell’Ordine sono entrate nell’area – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – hanno trovato circa 50 persone in condizioni igienico-sanitarie a dir poco critiche: escrementi ovunque, capannoni divisi in piccole stanze con tramezzature improvvisate, materassi gettati a terra, tra comodini e tavolini recuperati, probabilmente, per strada, tra i rifiuti. Tutti sono stati svegliati e portati in Questura per le procedure di identificazione, e con il coinvolgimento dei Servizi Sociali del Comune per garantire assistenza ai 5 minori individuati tra gli adulti. Peraltro durante l’operazione sono state rinvenute anche diverse biciclette, alcune anche nuove di zecca, evidentemente sottratte sul territorio.

Nel corso della giornata la Regione Abruzzo, attraverso il Dirigente delegato, provvederà alla demolizione delle tramezzature predisponendo la bonifica del sito e il ripristino dei luoghi al fine di risolvere l’emergenza più immediata. Ma è altrettanto evidente che ciò non basta oggi, come non è bastato in precedenza: il rischio è che tra 15 giorni nuovi disperati trovino nuovi varchi e riescano a reinsediarsi nell’area, nascondendosi tra i fabbricati abbandonati, e rideterminando una nuova situazione di degrado, con grave danno per quei cittadini che abitano a ridosso dell’ex Cofa, e proponendo un’immagine indecorosa, anche dal punto di vista del turismo, in piena estate, per la città intera, una situazione che oggi purtroppo io, con i miei cittadini, sto subendo e che mi impone costanti interventi a tutela dell’ordine pubblico, perché è evidente che quei 50 soggetti trovati all’interno dell’area, ucraini, rumeni, marocchini, addirittura un algerino inizialmente sfuggito ai controlli e saltato fuori intorno alle 10.30, nascosto tra alcune travi di legno, vivono quotidianamente sul territorio, praticando l’elemosina, spesso molesta, o comunque arrangiandosi con espedienti.

Per tale ragione mi corre l’obbligo di sollecitare alla stessa Regione Abruzzo l’adozione di misure più importanti per rendere impenetrabile e quindi inutilizzabile l’intero complesso dell’ex Cofa, ricorrendo anche alla muratura dei capannoni e sigillando in qualunque modo quei cancelli, visto che catene e lucchetti non sono stati sufficienti a tenere fuori gli occupanti abusivi. Resta poi la vera necessità della città: restituire un’anima, una destinazione e un utilizzo alla superficie per garantire la dignità della città, una dignità che non può essere sacrificata sull’altare della peggiore politica”.

 

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore