FILTCEM-CGIL: "Il polo farmaceutico va potenziato"

02 Novembre 2012   07:21  

Il settore chimico-farmaceutico, dopo il terremoto, ha rappresentato una realta' positiva di rilancio dell'economia del territorio. A distanza di oltre tre anni c'e' bisogno pero' di ripensare il cosiddetto polo farmaceutico aquilano, consolidando ulteriormente i siti industriali (Sanofi, Dompè, Menarini) qualificandone i prodotti e potenziandone l'attivita' di esportazione verso i mercati internazionali.

Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Filtcem dell'Aquila, Francsco Marrelli. "In particolare alla Menarini - evidenzia il sindacalista - dove dopo la dichiarazione di mille esuberi nel gruppo, lo stabilimento aquilano ha iniziato da subito a perdere quote di produzione con relativa occupazione. Se la ripresa delle attivita' post-sisma ha registrato dati positivi e ha confermato il lavoro per circa 700 dipendenti, il futuro del comparto farmaceutico chiede a tutti noi - i sindacati, le istituzioni locali, le forze politiche e le associazioni industriali - una discussione approfondita per capire cosa accade e cosa si puo' fare per consolidare la presenza delle aziende in questa citta'.

Tra i punti da approfondire, particolarmente delicato e' quello della disponibilita' dei finanziamenti piu' volte annunciati e mai utilizzati, fino ad oggi, in iniziative in grado di consolidare e potenziare le aziende sul territorio. Tra i temi che richiedono una riflessione seria e proposte concrete - dice Marrelli - ne segnaliamo in particolare due: come rendere effettivo e operativo il Contratto di programma per il settore farmaceutico (cosi' come previsto dalla legge 77 del 2009, di conversione e modificazione del decreto legge 39 del 28 aprile 2009 sulle "Agevolazioni per lo sviluppo economico e sociale"), e come rendere esigibile e utilizzabile la percentuale del 5% dei fondi della ricostruzione che la legge destina al rilancio e allo sviluppo economico del territorio colpito dal terremoto.

Una disponibilita', questa del 5% sui fondi della ricostruzione, che potrebbe davvero rappresentare un'occasione irripetibile per il capoluogo, ma che ha bisogno di essere chiarita in alcuni aspetti fondamentali. In particolare si tratta di capire come rendere esigibile, spendibile, la somma prevista dalla legge. Va chiarito quanti soldi si possono spendere ogni anno, a partire da quando e con quali procedure. Il governo anzitutto - rielva il segretario Filtcem - deve chiarire quando si potra' cominciare a spendere questo denaro.

Sono risposte che aspettiamo per discutere con le aziende programmi di investimento sul nostro territorio, dando gambe a quelle iniziative che possono consolidare un polo industriale di qualita' che potrebbe avere occasioni di sviluppo significative. D'altra parte la competizione internazionale rende necessario pensare ad investimenti capaci di rendere competitive le aziende presenti.

Ma su tutto questo chiediamo alla politica, al governo e alle istituzioni una risposta finalmente chiara e certa".


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