Fanfani (Fondazione Carispaq) duro con Bper: "150 di storia, un patrimonio che andava conservato"

"Continueremo a chiamarci Fondazione Carispaq"

06 Settembre 2013   11:30  

Il presidente della Fondazione Carispaq, Marco Fanfani, che da aprile scorso ricopre il ruole, dopo essersi dimesso da assessore comunale, torna ai nostri microfoni per parlare della Fondazione.

Il primo lavoro è stato il controllo della situazione e poi si è tracciata la strada per il futuro.

"I conti sono in ordine, fin qui la gestione è stata sana e prudente e ciò ha consentito di erogare liberalità che risolvono i problemi di tante iniziative culturali e sociali. Oltre questo la Fondazione è impegnata sul sostegno alle imprese e alla ricerca, alle une con un fondo di garanzia di due milioni di euro circa per linee di credito alle PMI, e di questo uso sis ta facendo un bilancio per capire se rinnovarlo. Per la ricerca attendiamo l'insediamento del rettore Paola Inverardi per definire con lei ncessità e possibili interventi".

Fanfani sottolinea dunque l'intenzione e le possibilità della Fondazione a non abbandonare il sostegno di attività culturali, economiche e imprenditoriali del territorio.

Fanfani è entrato in Fondazione nel momento storico di passaggio della Carispaq in Bper.

"Non abbiamo apprezzato per nulla l'incorporazione e la cancellazione del logo Carispaq. Continueremo a chiamarci Fondazione della cassa di risparmio dell'Aquila. 150 anni di rapporti tra una banca e un territorio sono un patrimonio che andava conservato. Il rapporto con Biper: siamo in fase dialettica, per tutelare l'occupazione, e per semplificare il rapporto con i cittadini, le file interminabili alla cassa devono cessare. Discutiamo con Bper anche un nuovo modo di relazionarci con la Piccola e Media Imprese, con i fondi di garanzia e un'attenta analisi degli interlocutori che si rivolgono alla Banca. Molte e importanti sono le questioni da affrontare".


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