E se fosse vero che Giovanni Legnini sarà il prossimo sottosegretario alla Giustizia di un Governo Bersani così da rinunciare al posto di Governatore d'Abruzzo?
Se due indizi, o tre, fanno una prova e sempre per parlare di fantapolitica per il leader PD abruzzese sarebbe un sogno che si avvera dopo le tre legislature al Senato.
Insomma, parliamoci chiaro, per un avvocato di valore come lui non può che essere un bel riconoscimento della serietà e del lavoro e solo così si può capire "l'abbandono" di Palazzo Madama per il più improbabile impegno a Montecitorio tra i più numerosi e meno determinanti deputati.
Così per il PD che in questa tornata e nella prossima vuol "prendersi tutto il banco" si riapre il discorso della leadership e della sfida al Governatore uscente Gianni Chiodi ponendo ancora una volta la decisione alle primarie, ma con la pazza idea di poter favorire un giovane che possa tutelare la costa e comporre una squadra, la sua giunta, che porti numerosi assessori a L'Aquila e Teramo.
Ecco che il nome di Camillo D'Alessandro come papabile cresce di interesse nei corridoi del consiglio regionale e, piaccia o no, questa volta il candidato presidente per il centrosinistra sarà del Partito Democratico.
Sempre in un discorso di fantasia, così si chiuderebbero gli scenari e si "tirerebbe la volata" alle amministrative del 2015, ma per quelle i tempi sono veramente acerbi
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