Fatime e Sene, l'ennesimo femminicidio, una tragedia senza fine

17 Ottobre 2013   11:19  

"Fatime Selmanaj, 45 anni, e Sene Ada, di 21 anni: erano madre e figlia. Le due donne sono state uccise a colpi di pistola all'uscita di un supermercato tra Pescina e Ortucchio, in provincia dell'Aquila.

Fermato Veli Selmanaj, 46 anni, ex marito della signora Fatime e padre della giovane Sene; l'uomo ha confessato il duplice delitto.

La coppia, secondo alcuni organi di stampa, aveva sette figli e l'autore del duplice femminicidio era stato allontanato dalla moglie perché accusato di molestie e violenza nei confronti della figlia uccisa.

Questi i fatti, i freddi dati, dell'ennesimo femminicidio, che vede vittime due donne uccise da chi un tempo diceva di amarle e auspichiamo fortemente che nessun organo di stampa definisca "delitto passionale" quel che è ben altro: un duplice femminicidio."

Interviene così Gilda Panella, portavoce provinciale delle donne PD, sul femminicidio avvenuto in Marsica.

"Siamo addolorate e colpite dall'ennesimo episodio di violenza e il nostro pensiero va ai figli della coppia, alle loro vite stravolte dalla ferocia assassina."

E prosegue: "Ancora una volta ci troviamo a ragionare di morte e dolore, di donne strappate alla vita da un uomo a loro vicino e ci è chiarissimo che è ancora lungo e difficile il percorso di civiltà che è necessario seguire per porre fine alle violenze di genere e ai femminicidi.

L'Italia, da pochi giorni, ha dotato il proprio ordinamento di strumenti adeguati a combattere queste piaghe e il tragico ripetersi di femminicidi dimostra, purtroppo, quanto fosse urgente e necessaria una legge contro reati orribili che non devono trovare alcuna forma di giustificazione, mai.

E' grave constatare, nel nostro Paese, - afferma - un aumento preoccupante di episodi che vedono donne, di ogni nazionalità ed estrazione sociale, soccombere ad una "cultura" del possesso e della negazione di ogni diritto; a cominciare dal diritto di essere vive.

I dati O.N.U. parlano chiaro: la violenza di genere rappresenta la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Fondamentale, quindi, proseguire nella battaglia di civiltà; tutti insieme, donne e uomini contro la barbarie rappresentata da reati odiosi e gravissimi."

E conclude: "Va avanti, se possibile con maggior forza, l'impegno delle Democratiche della provincia dell'Aquila contro le violenze di genere e i femminicidi; lo dobbiamo alla signora Fatime, a sua figlia Sane e a tutte le donne vittime di violenze.

Consideriamo un dovere morale contribuire all'annientamento di una tragedia che, ad oggi, pare senza fine.''

 


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