Fauna Parco nazionale: la forestale indaga sulla morte dell'orso Stefano

09 Luglio 2013   13:43  

 Non sono ancora chiare le cause che hanno provocato la morte di "Stefano", esemplare di orso bruno marsicano rinvenuto all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise privo di vita.
Il Corpo forestale dello Stato - si legge in una nota dell' ufficio stampa dell' Ispettorato generale - è intervenuto per indagare sulle possibili cause che hanno portato al gravissimo episodio che ha minato lo status di una specie di assoluta rilevanza conservazionistica.
L'animale, un maschio di circa 10 anni in ottime condizioni fisiche, è stato rinvenuto nel comune di Castel S. Vincenzo (Isernia), nel versante molisano del Parco, alle pendici del Monte Marrone, su segnalazione di un escursionista. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Corpo forestale dello Stato, il personale veterinario del Parco e della Asl di Isernia, supportati dalle Guardie del Parco.  L'orso  era privo di marchi auricolari ma dall'esame di caratteristiche morfologiche oltre che dalla successiva lettura del microchip è stato possibile ricondurlo all'esemplare di nome "Stefano" che in diverse occasioni era stato avvistato anche al di fuori dei confini dell'area protetta del Parco.

Immediatamente "Stefano" è stato recuperato e trasportato presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo e l'Istituto Zooprofilattico di Teramo per accertare le cause della morte. Dall'esame radiografico della carcassa del plantigrado sono stati evidenziati due proiettili, di cui uno nella regione cranica e l'altro a livello dell'articolazione scapolo-omerale (quest'ultimo sembrerebbe piuttosto datato e quindi non responsabile della causa di morte) oltre a diversi pallini sparsi lungo tutto il corpo.

L'esame autoptico, effettuato a distanza di poche ore, non ha ancora definito con certezza la causa di morte dell'animale. Sono però in corso, vista la gravità del fatto, accertamenti più approfonditi che potrebbero essere rilevanti per ricostruire la dinamica dei fatti.

In campo da oggi anche il Nucleo Cinofilo Antiveleno del Corpo forestale dello Stato che in queste ore sta perlustrando l'area interessata per scongiurare l'ipotesi di un possibile avvelenamento.

Per il momento il rastrellamento operato nella zona ha portato al ritrovamento di una volpe, apparentemente priva di segni di predazione, e di alcuni pezzi di carne sparsi che saranno sottoposti ad accertamenti necroscopici e tossicologici nelle prossime ore.


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