Febbo e Sospiri, D'Alfonso conferma il tred "Faccio tutto io"

28 Novembre 2014   12:42  

“Secondo quanto dichiarato dal Presidente D’Alfonso, a margine del conferimento della cittadinanza onoraria di Rocca Pia, a proposito di “norme intruse” e Leggi regionali inserite e approvate fuori sacco, prendiamo atto con immenso piacere che per norma intrusa egli intenda tutto ciò che viene aggiunto al testo presentato dal proponente e non sia strettamente ad esso necessario.

Non si è accorto però che il Consiglio regionale ha approvato fino ad oggi solo Leggi licenziate dalle Commissioni regionali, ed inoltre, che la quasi totalità di quanto legiferato è stato inserito all’ordine del giorno delle sedute consiliari, questo sì!, fuori sacco”.

E’ quanto dichiarano il Presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri. “Premesso che noi della minoranza siamo sempre presenti, sia in Commissione sia in Aula – rimarca Febbo – è doveroso osservare come l’approdo in Consiglio di quanto licenziato come dice D’Alfonso “fuori sacco” è invece frutto di un approfondito lavoro in Commissione.

Quello che il Presidente omette di dire è che l’incapacità di programmazione dei suoi Assessori e delle loro strutture di supporto è stata fino ad oggi mascherata da un’eccellente capacità dei suoi Presidenti di Commissione di mettere “pezze” a queste situazioni, attraverso una programmazione caratterizzata da elementi degni di nota dal punto di vista della professionalità e della managerialità, al contrario della caratteristica di un’azione di governo improntata alla superficialità e al “campare alla giornata”.

“Invitiamo D’Alfonso – aggiunge il Consigliere di Forza Italia - ad approfondire queste problematiche con qualche Presidente di Commissione: sono proprio loro che deve ringraziare per aver risolto situazioni intricate, a volte anche in tempi strettissimi.

Quindi noi prendiamo in parola il Governatore e continueremo a vigilare per evitare altre sveltine che rischiano di andare non solo a suo discapito, ma di risultare inappropriate ed offensive per tutte le minoranze rappresentate in Assemblea legislativa regionale.

Rivolgo, anzi, un appello a tutti i miei colleghi Consiglieri al fine di salvaguardare l’autonomia dell’Assise regionale che in questi anni ha svolto sia un lavoro determinante con leggi e riforme cruciali sia un ruolo rappresentativo indicando uomini e donne in enti e istituzioni regionali. Pertanto evitiamo episodi e/o sveltine deplorevoli come accaduto per la recente sostituzione dei componenti Via, abolizione l.r. 32 (riduzione delle tasse) con un foglio scritto a mano o quella solo di ieri con la presentazione di Progetto di Legge su fusione TPL in 48 ore e tre articoli (sic!!!!).

“Infatti sorge un dubbio – aggiunge Lorenzo Sospiri - ma non è che il Presidente D’Alfonso, barricandosi dietro puri tecnicismi regolamentari, ritiene i suoi Consiglieri incapaci di valutare cosa sia giusto votare e cosa respingere? Sembra proprio questo il vulnus. Infatti, con il Documento programmatico che il Presidente ha proposto (e magari qualcuno dei sui Assessori ha pensato di inserire “fuori sacco” in un prossimo Consiglio), tenta di imporre maldestramente di svuotare il Consiglio regionale della potestà regolamentare, trasferendo di fatto, come già avvenuto nelle Regioni che hanno applicato questo provvedimento, ben oltre il 70% della potestà normativa all’Esecutivo, spogliando così di fatto i Consiglieri regionali, veri rappresentanti di tutti i cittadini abruzzesi e portatori istituzionali delle istanze di tutti i territori, delle prerogative basilari insite nel mandato elettorale del quale proprio la potestà regolamentare rappresenta un elemento fondamentale.

I Consiglieri di maggioranza possono stare tranquilli e pensare solo ad alzare la mano, a tutto il resto penserà il Presidente D’Alfonso: con due righe scriverà le leggi e con i regolamenti se le applicherà”.

“E’ eclatante – conclude Febbo - come il modello di accentramento del “potere” operato dal Presidente della Giunta, si stia concretizzando in questa prima fase di legislatura regionale.

La riprova, cronaca di questi giorni, sono anche le sostituzioni in toto dei CdA di Enti regionali importanti con Commissari “di fiducia” o uomini riconducibili al Presidente togliendo di fatto una prerogativa e indicazione svolta da sempre dal Consiglio regionale.

Con esso si registra un depauperamento delle funzioni dei componenti della maggioranza stessa, legati da un patto elettorale la quale mortificazione non passa solo attraverso l’impoverimento decisionale rappresentativo ma tocca la figura di ogni Consigliere e di ogni Presidente di Commissione.

In pratica in alcuni passaggi del Dpfr si evidenzia quel concetto del “faccio tutto io” e viene intaccata indirettamente addirittura anche la funzione dei Sindaci come veri e propri terminali delle istanze dei cittadini sul territorio. Si profila la possibilità di poter trattare singoli problemi locali, scavalcando ed esautorando addirittura il sistema “Comune” con Sindaci, Giunte e Consigli.

Insomma è ora che D’Alfonso non si comporti più come un Sindaco con le funzioni del Presidente della Repubblica ma come vero e proprio Presidente della Giunta Regionale con i suoi compiti e le sue specifiche funzioni”.


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