Capri 2009 - Federica Guidi: Grazie Fabio, non ti dimenticheremo.

presidente nei due anni più difficili dell’Abruzzo

22 Ottobre 2010   10:18  

Una Presidenza che ha lasciato il segno tracciando un percorso preciso. Fatto di scelte, spesso coraggiose, senza mezzi termini. Un linguaggio poco confindustriale, come a qualcuno è piaciuto più volte rimarcare non senza disappunto, ma che ha saputo uscire dagli “schemi del ruolo” cui può capitare di cedere per il solo bisogno di consenso, di accettazione. Diciamolo, Fabio Spinosa Pingue ha voluto essere imprenditore con la forza dell’uomo che si è fatto da sé: “Io sono cresciuto in campagna, e a casa chi prima si alzava si vestiva, eravamo in  quattro, tutti maschi, ho imparato a fare il muso duro da ragazzo e appreso l’arte della mediazione da adulto. Ma sempre a  mie spese” ha detto la sera del passaggio delle consegne, camminando per i vicoli di Capri con la leggerezza di chi sapeva che il giorno dopo non avrebbe più dovuto scrivere comunicati, fare cento telefonate, sentire quello e quell’altro, connettere insieme le idee diverse di tutti.
La Città Regione, unica Asl, unico Ato, l’innovazione come motore dello sviluppo, la sburocratizzazione, l’aggregazione di Comuni e Province, la reductio ad unum della miriade di enti doppioni (Camere di Commercio, Comunità Montane, sedi universitarie), di consigli di amministrazione, segretariati, presidenze e consulenze, palazzi, uffici, autisti, attrezzature, uscieri… sono argomenti che hanno campeggiato sulle pagine dei giornali per due anni. Non ultime, quelle del Sole 24 Ore.
E poi, l’autocritica. Se qualcuno aveva già puntato il dito sul business del fare politica, nessuno aveva introdotto all’interno dell’Associazione la prassi dell’autocritica, del guardare innanzitutto in casa propria, tanto per cominciare a dare il buon esempio. Etica, legalità, meritocrazia, qualità: queste ha voluto come codice deontologico del fare impresa.
Così, la proposta di ridurre ad unica territoriale le quattro associazioni provinciali dei Giovani di Confindustria Abruzzo, di puntare sulle Deleghe, di trasformare in tempo determinato l’attuale mandato a vita dei ruoli di Direzione.
E adesso? “Adesso guardo oltre. Una cosa ho imparato in questi due anni di veramente importante: non bisogna mai affezionarsi al ruolo. Voglio insegnarlo alle mie figlie”.


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