Festival Internazionale del Film di Roma: giornata dal respiro internazionale

Wes Anderson e Roman Coppola incontrano il pubblico

13 Novembre 2013   22:10  

La sesta giornata del Festival Internazionale del Film di Roma è interamente dedicata al cinema internazionale: un viaggio lunghissimo che dall' Asia, passando per America e Europa, termina in Russia.

Due i film asiatici in concorso, presentati durante la giornata: "Sebunsu kodo" del regista giapponese Kiyoshi Kurosawa (autore di film di culto come "Kairo" e "Tôkyô sonata") e "Lanse gutou", opera prima del padre del rock cinese Cui Jian, che ha ottenuto un grande successo.

Per rappresentare degnamente il Nuovo Continente, sono volati a Roma due artisti di indubbio talento: il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Wes Anderson e il regista, attore e produttore cinematografico Roman Coppola, i quali sono stati i protagonisti di un incontro con il pubblico, nel quale hanno raccontato le loro esperienze artistiche e di vita. Subito dopo è avvenuta la proiezione, in anteprima mondiale, di "Castello Cavalcanti", il nuovo film di Anderson.

Alle 19.30 nella Sala Santa Cecilia è stato proiettato il film americano fuori concorso "Gods Behaving Badly" di Marc Turtletaub: una rivisitazione della mitologia greca, nella quale star Hollywoodiane del calibro di Christopher Walken, John Turturro e Sharon Stone interpretano dei e dee dell'Olimpo.

Tra i film europei proiettati oggi, degno di nota è stato "Au bonheur des ogres" del francese Nicolas Bary, tratto dal fortunato ciclo dello scrittore francese Daniel Pennac. Il protagonista del film è Benjamin Malaussène, professione capro espiatorio. "Il paradiso degli orchi" uscirà nelle sale italiane domani.

La serata di questa sesta giornata del Festival è però tutta per il grande regista russo Aleksej Jurevic German, scomparso lo scorso febbraio. A lui va il Premio alla carriera 2013, ritirato dalla moglie Svetlana Karmalita, (che con German aveva collaborato in veste di sceneggiatrice dei suoi due ultimi film) e il figlio Aleksej A. German, regista a sua volta di grande talento (Leone d'argento a Venezia 2008 per "Soldati di carta"). Terminata la premiazione è stato proiettato il film "E' difficile essere un Dio", ultima opera del maestro.

di M.R. G.


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