Figlio Riina recluso a Vasto, il sindaco si confida nelle forze pubbliche

29 Novembre 2017   18:37  

"Si confida nell'opera gigantesca della magistratura delle forze dell'ordine, della polizia penitenziaria e della direttrice della casa lavoro".
   
Così il sindaco di Vasto Francesca Menna dopo la notizia dell'arrivo da Padova a Vasto di Giuseppe Salvatore Riina, al quale il Tribunale di sorveglianza ha revocato la libertà vigilata. Per Menna la scelta è caduta sulla struttura di Torre Sinello perché "è tra le più sicure che si annoverano".
   
"Vasto condanna in modo rigoroso e perentorio la mafia, le mafie, i soggetti collegati alle organizzazioni criminali e i loro metodi, contro i quali sempre combatteremo con forza per reprimerli e senza mai temere nessuno. Non è un caso che con molto coraggio sono state portate a termine le confische di beni a Vasto appartenenti alla criminalità organizzata di cui qualche giorno fa ho chiesto l'acquisizione al patrimonio comunale" ha concluso il sindaco.
   
La struttura di Torre Sinello a Vasto è sorta nel 1987 per ospitare 75 detenuti di media sicurezza distribuiti in 25 celle per piano. Successivamente il numero è stato elevato a 150 detenuti. Dal 27 maggio 2013 con Decreto ministeriale l'istituto è stato trasformato in Casa Lavoro con annessa sezione circondariale. Attualmente sono mediamente presenti 180 tra internati e detenuti. Un ampio spazio è utilizzato alla coltivazione agricola in particolare nella coltivazione di ortaggi, olivo, funghi, piante aromatiche con una zona riservata anche alle arnie dove si produce miele.



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