Finanziamenti regionali, compensi a professionisti Gli Architetti abruzzesi: No al gioco al massacro

14 Novembre 2017   09:26  

Non ci stanno gli architetti abruzzesi al gioco al massacro che la Regione Abruzzo, da tempo, porta avanti sui compensi dovuti ai professionisti tecnici nell'ambito delle linee di finanziamento regionali.

Importi stabiliti dalla Regione in base ad un balletto di percentuali che non trova riscontro nella normativa vigente e che porta le stazioni appaltanti a calcolare importi per progettazione, direzione lavori, spese tecniche varie, non conformi a quelli previsti dal D.M. 17/06/2016.

Con una nota che la Federazione degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle regioni Abruzzo e Molise, firmata anche dai presidenti dei quattro ordini provinciali abruzzesi, ha inviato al Governatore Luciano D'Alfonso, i professionisti invitano la Regione Abruzzo al rispetto delle norme e della dignità e professionalità dei tecnici riportando il progetto al centro del processo di realizzazione di opere pubbliche.

I professionisti abruzzesi, infatti, non ci stanno più ad essere considerati necessario, ma fastidioso, accessorio alla realizzazione di opere pubbliche, accessorio da retribuire il meno possibile senza tenere conto della qualità delle prestazioni.

Il problema, in realtà, non è solo abruzzese, viste le recenti pronuncie del Consiglio di Stato, che ha ritenuto legittimo l'affidamento di servizi di pianificazione al costo simbolico di un euro, e per questo la Rete delle Professioni Tecniche ha organizzato, per il prossimo 30 novembre, una manifestazione a Roma per chiedere l'equo compenso per le prestazioni professionali.

Per quanto sopra, con la nota gli Architetti non dicono solo "basta" ad una prassi che, nelle stanze della Regione, è andata fin troppo avanti, ma minacciano ricorsi ai bandi del masterplan, ricorsi che sono già iniziati con l'impugnazione, presso il TAR Abruzzo, del bando per i servizi tecnici per il recupero della fortezza di Civitella del Tronto, e sono pronti a portare la problematica a livello nazionale, in tutte le sedi opportune.

Numerose, in passato - ricordano gli Ordini abruzzesi - sono state le sollecitazioni inviate al Governatore, tutte senza risposta; ora è arrivato il tempo di passare ai fatti.


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