Finisce l'anno e l'emergenza per il 2013 si chiama "lavoro"

31 Dicembre 2012   09:52  

Un anno ancora in salita quello della Regione Abruzzo, dove i dati non sono affatto positivi.

L'ombra nera in Abruzzo, come d'altronde un po' in tutta Italia è il lavoro.

Secondo i dati Cisl l'edilizia ha perso nel 2012 7 mila posti di lavoro.

In generale, sono dati Istat, sono aumentati i disoccupati. Il picco di aumento è stato più violento nel confronto tra il II trimestre del 2012 e quello del 2011: è dunque aumentato il numero delle persone in cerca di un lavoro che non trova, ma il fatto di non trovarlo sembra stia facendo parzialmente rifluire il fenomeno, con un abbassamento del tasso di occupazione.

Il tasso di disoccupazione nel II trimestre si posiziona appena sotto quello nazionale: 9,5 Abruzzo, 9,8 Italia (ma 15,5 Mezzogiorno).

E se il lavoro manca, scema anche la fiducia, che secondo l'Istat nel centro Italia diminuisce da 86 a 81,6.

E chi il lavoro ce l'ha è spesso precario. Come rivelano i dati di Nidil Cgil in questi giorni rischiano di rimanere senza lavoro centinaia di migliaia di precari, sia nel pubblico che nel privato, poiche' scadranno la maggior parte dei contratti di collaborazione in essere.

Se c'è dunque un elemento chiave di un 2013 che possa davvero aprire una nuova fase, quello è il lavoro.

Ma già la tendenza è chiara, il 2013 sarà peggio del 2012.

Secondo l’Ufficio studi della CGIA, se per l’anno in corso lo stock dei senza lavoro in Italia si attesta attorno ad un dato medio annuo pari a 2.717.500 (che equivale ad un tasso di disoccupazione del 10,6%), l’anno venturo sfiorerà quota 3 milioni (precisamente 2.964.100, con un tasso dell’11,5%).

 


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