Finita la stagione dei saldi anche a Pescara si fanno i bilanci

07 Marzo 2013   08:50  

“Si è conclusa con sole 18 multe elevate, di cui 17 verbali da 3mila euro ciascuno e una sola sanzione da 6mila euro, la stagione dei saldi invernali nel capoluogo adriatico, un numero veramente irrisorio a fronte dell’ondata di controlli serrati condotti nel corso dei due mesi di supersconti in tutte le attività commerciali, dal centro a Porta Nuova, dal Nucleo Commercio della Polizia municipale, coordinato dal maggiore Danilo Palestini, che da un lato ha effettuato i tradizionali controlli sull’esposizione del doppio prezzo in vetrina e sulla comunicazione anticipata fatta al Comune, dall’altro ha svolto ulteriori verifiche sulla base di una programmazione che, come previsto dalla nuova normativa, è stata redatta dal Suap. L’obiettivo è stato quello di tutelare chi opera nel pieno rispetto delle regole, e i risultati, ancora una volta, hanno dato prova della straordinaria maturità ormai raggiunta dai nostri operatori”. Lo ha detto l’assessore al Commercio Gianni Santilli tracciando un bilancio a conclusione della stagione dei saldi invernali.

“Come da calendario – ha ricordato l’assessore Santilli – la stagione dei saldi invernali è partita lo scorso 5 gennaio, una misura decisa anche per venire incontro alla crisi che riguarda il settore commercio e consentire ai negozianti di attirare la clientela nel periodo immediatamente post-festivo, addirittura un giorno prima dell’Epifania. Ovviamente ci siamo attivati per assicurare la tutela dei commercianti che rispettano la normativa e degli utenti che in questi giorni hanno affollato gli esercizi sperando di poter fare qualche acquisto conveniente.

A tal fine il Nucleo commercio della Polizia municipale ha effettuato controlli su un doppio binario: da un lato gli agenti hanno verificato quotidianamente il rispetto di quanto previsto dalla normativa, come l’obbligo per l’esercente di esporre già in vetrina il prezzo di partenza del capo in vendita, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale; quindi l’obbligo di comunicare, almeno sette giorni prima dell’inizio dei saldi, la volontà di effettuare gli sconti, che ovviamente non sono obbligatori per i commercianti, e, ancora, la possibilità riconosciuta al cliente di cambiare il capo acquistato in saldo se risulta danneggiato e infine di pagare i propri acquisti con carta di credito.

Dall’altro lato si sono eseguite verifiche più approfondite, ma su una programmazione che è stata stilata dal Suap per coprire quanto più possibile a tappeto il territorio. Il dato storico ci conferma che negli ultimi anni la categoria si è fortemente responsabilizzata: pensiamo che durante i saldi invernali del 2008 su 300 attività controllate sono stati elevati 280 verbali; nei saldi estivi del 2008 il dato era sceso a 70 verbali; nei saldi invernali 2009 appena 8 verbali; i saldi estivi del 2010 si sono chiusi con una decina di verbali; i saldi estivi del 2011 sono terminati con nessuna multa comminata. Nell’estate 2012 la stagione si è chiusa con appena 10 multe, in tutti i casi per mancata esposizione, da parte degli esercenti, della percentuale di sconto applicata.

E ora i saldi invernali 2013 si sono chiusi con 18 multe, in 17 casi per mancato rispetto della normativa che regola le vendite di fine stagione, specie per la mancata esposizione del doppio prezzo o per mancata comunicazione al Comune e in questo caso i verbali ammontano a 3mila euro; nell’ultimo caso la sanzione è salita a 6mila euro per alcune violazioni accessorie riscontrate all’interno del negozio. Le attività sanzionate si trovano un po’ ovunque sul territorio, dunque in centro, tra corso Vittorio Emanuele, corso Umberto, via Firenze e via Nicola Fabrizi, ma anche a Porta Nuova, tra viale Marconi e via D’Annunzio. E quella sanzione, sia chiaro, non vuole essere l’ennesima mannaia della burocrazia su un settore in crisi, ma vuole essere un segnale di tutela e vicinanza nei confronti di quegli operatori che lavorano rispettando le regole, e considerando che su Pescara le attività commerciali registrate superano le mille unità, è dunque chiaro come 18 negozi multati sono veramente una percentuale irrisoria”.

 


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