Fnsi, governo Renzi prosegua lavori in corso. Boldrini "No assistenzialismo"

19 Febbraio 2014   08:12  

"Per l'editoria e il lavoro giornalistico, su cui da 5 anni grava una crisi, non solo congiunturale, il processo di riforma avviato con l'ultima legge di stabilità e con i lavori in corso per l'equo compenso ha ora bisogno di essere, coerentemente con tempestività e concretezza, portato avanti". Lo afferma in una nota il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), in occasione dell'incontro annuale della filiera carta che si è tenuto questa mattina a Roma. 

"E' augurabile perciò - continua Siddi - che nel passaggio tra l'esecutivo Letta e il governo Renzi si proceda senza dispersioni e, se possibile, preservando l'agenda attuativa del sottosegretario Legnini concordata con le parti sociali. C'è necessità di impulso al rilancio e organizzazione del sistema, sul quale le innovazioni tecnologiche e i new media giocano una parte importante ma non potranno prescindere per molti anni ancora dalla carta stampata. è su questo comparto che, benchè in sofferenza, si misurano i veri ricavi di impresa e le condizioni economiche di supporto qualitativo e patrimoniale per le nuove iniziative, da pensare in termini di integrazione e soprattutto di qualità dell'informazione. Non lasciare chi vede ridursi o perdere il lavoro senza protezione sociale è essenziale, in un giusto equilibrio, con innovazione e sostegno a nuova occupazione giornalistica regolare. Solo in questo modo si può ragionevolmente immaginare il futuro. La messa a punto dei decreti attuativi della Presidenza del Consiglio, con regole e obblighi sociali trasparenti, per la ripartizione dei fondi della legge di stabilità esige perciò la definizione della progettualità avviata. Allo stesso modo - conclude Siddi - è assai importante che le scadenze fissate dal sottosegretario Legnini (28 febbraio prossimo) per la valutazione delle proposte di attuazione della legge sull'equo compenso del lavoro autonomo giornalistico abbiano puntuale riscontro, già all'atto della formazione e del programma del governo Renzi".

Boldrini, misure innovazione non sono assistenzialismo 
"Una libreria che chiude, un giornale che cessa le pubblicazioni sono segnali di allarme civile che devono preoccuparci non solo per i posti di lavoro persi, ma per l'impoverimento che ne consegue nella vita di relazione di una comunità. E misure di supporto che favoriscano l'ingresso nell'era digitale non vanno certo considerate come sussidio assistenzialistico, ma come strumento doveroso per promuovere l'innovazione". Lo afferma la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un messaggio inviato all'incontro annuale della filiera della carta. "Avendo ben chiaro - continua la numero uno di Montecitorio - che l'obiettivo al quale tendere è quello di avere cittadini competenti, consapevoli, preparati: che avvenga attraverso la carta o sui nuovi supporti, la circolazione di informazione o cultura è un valore che merita ogni attenzione della politica e delle istituzioni". Boldrini spiega inoltre che pur essendo "appassionata dei social media e delle nuove tecnologie, vedo con piacere che la carta ha ancora un ruolo fondamentale, e smentisce con la sua vitalità le troppo frettolose analisi che ne avevano certificato l'imminente estinzione: non riesco ad immaginarlo e non me lo auguro un mondo senza carta". "La carta è da preservare per il nostro presente e per il nostro futuro", scrive poi Boldrini. E aggiunge: "Al legislatore compete di accompagnare con adeguate misure di sostegno la difficilissima transizione nella quale siete impegnati, tanto nell'editoria libraria quanto in quella di informazione. La crisi non è soltanto e drammaticamente economica e produttiva, ma anche culturale. Scontiamo il fatto di aver investito poco sulla formazione e sul sapere critico, su quella crescita individuale e collettiva che danno i libri e i giornali".

 


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