Follia a Scafa: sequestra i figli minorenni dopo aver minacciato la moglie, arrestato

17 Settembre 2012   17:51  

Nel pomeriggio del 14 settembre 2012, verso le ore 16.00 circa, il personale del N.O.R. della compagnia di Popoli, coordinato dal S.Ten. Tonino Marinucci, unitamente ai militari della Stazione Carabineri di Scafa, retta dal Mar.A.s.U.P.S. Carmine Farina, traeva in arresto D.G. residente a Scafa, affetto da problemi psichici, in quanto alle precedenti ore 14.00 circa, dopo aver minacciato la moglie F.B., si barricava all’interno della propria abitazione, trattenendo con se i due figli minori, due bimbi, rispettivamente, di quattro ed un anno, minacciando di ucciderli.

 

Dalle dichiarazioni rese dalla coniuge, il D.G., a causa di un diverbio scaturito tra i due per motivi economici, impugnava un coltello da cucina, puntandoglielo alla gola e minacciando di ucciderla. La stessa nel tentativo di difendersi, riusciva ad afferrare il coltello per la lama ed a disarmare l’uomo, ferendosi al palmo della mano destra.

In seguito a tale inaspettata reazione, il D.G. strattonava la moglie e la scaraventava fuori dall’abitazione, ed oramai in preda alla follia, si barricava all’interno della medesima trattenendo, con intento omicida, i figli minori. La donna, in preda al panico, contattava l’operatore del 112, spiegando l’accaduto, e richiedendo l’immediato intervento dei militari che giungevano sul posto verso le ore 14.10 circa. Gli stessi cercavano da subito d’instaurare una prima trattativa con il D.G., che rifiutava ogni tipo di collaborazione e minacciava di uccidere entrambi i figli, ed in caso d’irruzione, anche gli stessi militari.

 

Dopo circa un’ora dai primi contatti, visti gli esiti negativi, nonché lo stato di agitazione del D.G., i carabinieri decidevano, di comune accordo con la signora, di adottare un’azione diversiva, allo scopo di consentire l’ingresso dei medesimi nell’abitazione. Mentre i militari, localizzati nel piazzale antistante l’abitazione, intrattenevano una conversazione con l’uomo che si trovava affacciato alla finestra di casa, la moglie di quest’ultimo, scavalcando la recinzione dell’edificio, raggiungeva la finestra retrostante del medesimo, si faceva aprire la finestra dal più grande dei figli minori e raggiungeva la porta d’ingresso, così favorendo l’irruzione delle forze dell’ordine che bloccavano il D.G. Nella serata del 14 settembre l’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Pescara.

 

 


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