Fondi Diretti Europei, l'appello della Cisl: "La Regione li utilizzi di più"

22 Novembre 2013   14:50  

La nuova programmazione dei fondi strutturali Europei 2014-2020 è fondamentale per vincere la sfida della competitività e creare una buona occupazione in Abruzzo visto la mancanza di risorse regionali.

Inoltre, è di questi giorni la notizia che alle Regioni definite "in transizioni" (Abruzzo, Molise, Sardegna) nelle politiche di coesione, vengono confermati gli stessi stanziamenti degli anni precedenti.

"Una buone notizia perché non era assolutamente scontato che con il nuovo ciclo di programmazione fossero riconosciute pari risorse, anzi sussisteva il pericolo di una loro riduzione", dichiara il Segretario della CISL AbruzzoMolise, Maurizio Spina.

La CISL, come ha ricordato in varie occasioni, sottolinea la necessità che il Governo Regionale, entro la fine dell'anno, presenti il Documento strategico per consentire di utilizzare le risorse già dai primi mesi del 2014.

"Ma sarebbe altrettanto importante per l'Abruzzo fare un salto di qualità nella Programmazione 2014-2020 rafforzando la partecipazione del sistema produttivo, della ricerca e degli Enti locali all'acquisizione dei Fondi Diretti dei Programmi Comunitari" - continua il Segretario - "perché sono consistenti risorse aggiuntive, assegnate direttamente dalla Comunità Europea con bandi rivolti a progetti innovativi e qualificati, che per l’Abruzzo, se opportunamente intercettati, rappresenterebbero una grande opportunità per costruire il proprio futuro".

Su questo versante siamo messi male. Infatti, secondo un'analisi della CISL AbruzzoMolise, svolta dal Dott. Marco Canci, Eu Funds Project Manangement, su come il mondo produttivo e gli enti abbiano, nel triennio 2009-2011, beneficiato di finanziamenti europei a gestione diretta, l'Abruzzo si è aggiudicato solo 1,1% del totale dei finanziamenti italiani ottenuti dai fondi diretti e lo 0,87% dai progetti del 7 PQ.

Il valore medio dei singoli finanziamenti percepiti dai progetti o dagli appalti europei è pari solo a 101.750 euro contro i 466.246 dell’Italia e i 940.667 euro della Germania. Sono dei dati negativi per la nostra Regione.

"E' una situazione deludente che conferma due grandi limiti presenti in Abruzzo, che più volte abbiamo denunciato, e che sembrano delle barriere insormontabili nonostante la riorganizzazione del sistema produttivo: l'incapacità di fare sistema e alleanze, e la bassa qualità progettuale, visto i pochi fondi aggiudicati", denuncia Maurizio Spina .

"Oggi, con una società che cambia velocemente" - prosegue il segretario - "è importante mettersi in discussione: i Poli d'innovazioni che sono stati costituiti sono utili all'Abruzzo se sono in grado di fare alta progettualità, altrimenti e meglio rivisitare le scelte fatte. Le Università tra loro e con il mondo delle imprese sono pronte a fare rete e farsi riconoscere in Europa come soggetti progettuali? Gli Enti Pubblici e le Reti di Impresa costituite sono pronti ad accettare la sfida a cui l’Europa li chiama?.

E' il momento per l'Abruzzo di dotarsi di un sistema capace di sopportare il modo della produzione, dei servizi, dell’istruzione e della ricerca, perché è impensabile che nel triennio 2009-2011 risultano solo 102 partecipazioni a progetti o appalti europei e a finanziamenti nell’ambito 7PQ. Dobbiamo saper mettere insieme tutti i soggetti che operano in raccordo con la Comunità Europea per aiutare il sistema delle imprese ad aderire ai bandi diretti Europei. Esperienze sono presenti in Abruzzo, ma disperse nel territorio, con poca capacità di influenza e scarse possibilità di successo visto i pochi finanziamenti fino ad oggi aggiudicati.

"Alla Regione il compito di metterli insieme per trovare le forme più utili, dal coordinamento ad intese col mondo della produzione e dei servizi per costruire nuove opportunità di sviluppo e di occupazione nella nostra Regione", conclude Maurizio Spina.


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