Fondi Ue; l' Abruzzo fara' pesare sua posizione

27 Novembre 2013   14:05  

Mercoledi' scorso il Parlamento europeo ha dato il via libera alla Politica Agricola Comune (PAC) 2014-2020 attraverso la quale, per i prossimi sette anni, l'agricoltura potra' contare su 408 miliardi di euro che costituiscono il 38% del bilancio della Ue. La parte piu' consistente di tali fondi sara' erogata sotto forma di aiuti diretti al reddito, agli agricoltori che si impegnano a rispettare i nuovi vincoli ambientali a tutela del paesaggio e del benessere animale (312 miliardi). Il resto, pari a 95 miliardi, finanziera' la politica di sviluppo rurale. All'Italia andranno quasi 35 miliardi di euro. Ne ha dato notizia l'assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, a margine della conferenza stampa convocata, per questa mattina, a Pescara, per presentare una serie di incontri sul territorio nei quali saranno analizzati il futuro ed il presente dell'agricoltura abruzzese. "Per la ripartizione delle nuove risorse - ha rimarcato Febbo - ci sara' da lottare con le latre Regioni ma l'Abruzzo fara' sicuramente pesare la nuova posizione acquisita in questi anni. Questo non solo perche' abbiamo ricoperto il ruolo di coordinamento della cabina di regia permanente degli assessori all'Agricoltura delle Regioni meridionali, non solo perche' siamo tra le Regioni di transizione, ma soprattutto perche' siamo riusciti a scrollarci di dosso tutte le criticita' del passato a cominciare proprio dalla capacita' di spesa. Anche quest'anno infatti, per il terzo anno consecutivo, abbiamo centrato l'obiettivo dell'N+2 evitando il rischio disimpegno e quindi di mandare indietro risorse comunitarie. Ad oggi abbiamo centrato il risultato positivo di oltre cinque milioni di euro rispetto all'obiettivo, piazzandoci al secondo posto tra le regioni italiane. Ci apprestiamo a concretizzare l'importante traguardo ripetendo e anzi superando l'ottimo risultato del 2012 quando siamo andati oltre l'obiettivo di quasi cinque milioni di euro. Questo - ha commentato Febbo - ci permettera' di avere una posizione piu' rilevante ai fini della ripartizione dei fondi, a differenza di Lazio, Marche, Campania, Sicilia, Puglia, Calabria, Molise, Basilicata e Sardegna per le quali la situazione appare molto insidiosa. Su queste regioni incombe lo spettro del disimpegno che rappresenta un fardello molto pesante se consideriamo che a rischio ci sono ben 500 milioni di fondi per la futura programmazione".


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