Fontana luminosa in piazza Valignani, il progetto già divide e fa discutere

Esposto di Iacobitti, lite su Fb Di Primio-Di Pasquale

23 Luglio 2014   12:25  

Un nuovo caso Toyo Ito, sulla falsariga di quello che per lungo tempo ha tenuto banco nella piazza Saloto della vicina Pescara, quello che potrebbe essere quanto mai prossimo a scoppiare a Chieti.

Due giorni fa, infatti, l'amministrazione comunale, con il sindaco Umberto Di Primio in testa, ha infatti inaugurato il cantiere per la realizzazione di una fontana al centro di piazza Valignani, nel pieno centro del capoluogo teatino, al costo di circa 250.000 euro, scatenando una ridda di reazioni e commenti, anche dai toni preelettorali, sui social e non solo.

I lavori sarebbero dovuti iniziare ieri mattina, salvo essere ostacolati dalla pioggia, ma ancor prima che fossero intrapresi la novità ha suscitato la reazione, tra l'altro non limitatasi alla sfera verbale, del consigliere PD Enrico Iacobitti, che a quanto risulta ha depositato presso la Prefettura, la Procura ed il Comando di polizia municipale un esposto, domandando di verificare se nell'allestimento del cantiere sia stata rispettata la legge in vigore, in quanto privo di cartellonistica, e se ci sia stata la puntuale attuazione di quanto stabilito in materia di appalti di lavori pubblici.

Contemporaneamente, si è sviluppata in rete una rovente polemica tra Di Primio ed il residente Fabio Di Pasquale, che sulla pagina "Chieti su facebook" ha lanciato un sondaggio sulla prossima realizzazione della fontana, cui si sono detti contrari l'80% circa dei votanti. Non si è fatta attendere la replica stizzita di Di Primio, che ha invitato ad aspettare prima di giudicare, ed al quale lo stesso Di Pasquale ha risposto asserendo che "'l'intervento della fontana è volto solo a dare un segno del passaggio di Umberto Di Primio quale sindaco di Chieti, perché privo di utilità".

Sempre su Facebook, non sono mancati altri caustici commenti, come quello del capogruppo di Scelta Civica Alessandro Giardinelli, che ha provocatoriamente ricordato il mosaico rinvenuto sotto la stessa piazza Valignani e poi ricoperto, affermando come "non vogliono assolutamente riportarlo alla luce".

Il signor Nando Marinucci ha invece parlato senza mezzi termini di "ferita letale per la città, un organismo già provato ed oramai verso una agonia irreversibile".


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