Forum Acqua, preoccupazione per le acque delle Marsica

01 Aprile 2014   15:19  

 Lo stato di qualita' delle acque della Marsica, sia sotterranee che superficiali, desta preoccupazione alla luce dei dati dei monitoraggi Arta ed e' indispensabile diminuire la pressione antropica, non solo introducendo la depurazione o migliorandola ma anche evitando nuove captazioni. Inoltre devono essere abbandonate pratiche agricole che appaiono estremamente impattanti.
Il Forum abruzzese dei Movimenti dell'Acqua commenta cosi' i dati dell'Arta sullo stato dell'acqua nella Marsica, per acque sotterranee e superficiali. Per quanto riguarda i corsi d'acqua superficiali si riportano i dati relativi al monitoraggio del triennio 2010-2012, quello piu' recente a disposizione per valutare lo stato delle acque rispetto agli obiettivi di qualita' da raggiungere entro il 2015 secondo la Direttiva 60/2000 dell'Unione europea.
Infatti tutti i fiumi dell'Unione entro quella data dovrebbero essere nello Stato Ecologico "Buono". La classificazione dei fiumi della Marsica e' - secondo il Forum Acqua - assolutamente distante da questo obiettivo e solo due stazioni di monitoraggio, quelle dei tratti superiori del Giovenco e del Liri, in situazioni di assenza di attivita' umane rilevanti, centrano l'obiettivo comunitario. Tutte le altre sono nelle classi "sufficiente" (Liri corso intermedio, Giovenco corso inferiore), "scarso" (Imele tratto inferiore e Turano) o addirittura "pessimo" (Fosso La Raffia e Imele tratto superiore).
Queste due ultime stazioni sono le uniche nell'intera provincia di L'Aquila a presentare questo stato disastroso delle acque.
L'Arta pubblica sul suo sito Web anche un quadro dello stato di qualita' delle acque sotterranee rispetto ai limiti di legge. Ebbene, i dati per il 2011, gli ultimi disponibili online, mostrano l'esistenza di diversi punti di rilevamento con valori oltre i limiti di legge, alcuni dei quali anche con tendenza al peggioramento. "La situazione dell'acqua nella Marsica - dichiara Augusto De Sanctis, del Forum abruzzese dei Movimenti dell'Acqua - e' disastrosa. Ovviamente e' indispensabile colmare i gravissimi ritardi nella depurazione, che per diversi centri e' addirittura del tutto assente.
A mero titolo di esempio, ricordo che la condizione di questo servizio a Pescasseroli, capitale di un parco nazionale, e' tale che l'Unione europea ha aperto una procedura d'infrazione".
"Cio' detto - osserva l'esponente del Forum Acqua - puntare solo sulla depurazione potrebbe non bastare.
Intanto deve essere rivista l'intera programmazione, rigettando le ipotesi di deroga agli obiettivi di qualita' previsti nell'attuale versione del Piano di Tutela delle Acque, il cui iter di approvazione e' stato fortunatamente bloccato al Consiglio regionale.
L'assessorato ai lavori Pubblici della Regione propone addirittura di portare al 2027 la scadenza per il raggiungimento degli obiettivi di qualita' dei fiumi. A mio avviso non si farebbe altro che perpetrare la situazione di lassismo che ci ha portato a questa condizione pietosa nella Marsica che ha un impatto gravissimo sull'economia.
In secondo luogo - prosegue De Sanctis - bisogna fermare ipotesi di nuove captazioni a scopo idroelettrico, come quelle in corso di autorizzazione sul Liri, visto che la sottrazione di portata dall'alveo abbatte la capacita' dei fiumi di autodepurarsi.
Non si possono chiedere deroghe da un lato e dall'altro aumentare la pressione antropica su fiumi cosi' disastrati. Bisogna sfruttare le possibilita' offerte dalla nuova programmazione comunitaria in ambito agricolo, il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, per favorire la vegetazione ripariale lungo i canali: salici, pioppi ed ontani hanno una straordinaria capacita' di fermare o limitare la diffusione di contaminanti nei corsi d'acqua. Inoltre bisogna finanziare su vasta scala l'introduzione di tecniche irrigue piu' moderne, anche con l'ausilio dei sistemi informatici e di comunicazione agli agricoltori.
Infine sarebbe opportuno prestare piu' attenzione alle modalita' di svolgimento delle attivita' agricole stesse. A mero titolo di esempio, io stesso sono stato testimone lo scorso 31 gennaio ad Ortucchio di una situazione di accumulo di enormi quantita' di letame, per decine se non centinaia di metri in un unico punto e direttamente sul terreno; una condizione che ben difficilmente puo' essere definita una corretta pratica agricola. I liquami formavano pozze maleodoranti molto estese, che possono infiltrarsi. Infine - conclude De Sanctis - bisogna comprendere meglio le condizioni delle falde, rendere pubblici gli ultimi dati di monitoraggio e cercare di sfruttare in maniera efficiente e non indiscriminata questa risorsa che spesso e' limitata in quantita' e qualita'".


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