Forza Italia, Contrari a un Parco della Costa che danneggia i territori

Conferenza stampa con Di Stefano, Febbo, Sospiri e comuni

07 Settembre 2015   13:13  

“Parco della Costa Teatina: no a scelte prese sulla testa dei cittadini”: a dirlo sono i rappresentanti di Forza Italia ma soprattutto gli amministratori dei Comuni coinvolti che questa mattina hanno partecipato a una conferenza stampa a Pescara convocata in vista della conferenza ministeriale in programma il  10 settembre.

“Un tavolo tecnico – spiega l’On. Fabrizio Di Stefano – al quale non sono stati invitati i rappresentanti delle amministrazioni comunali e provinciali sostituiti da Anci e Upi, perché? Evidentemente non si vuole ascoltare il territorio.

Del resto negli ultimi mesi, durante i quali era in carica il De Dominicis, il Commissario non ha fatto praticamente nulla, non c’è stata nessuna concertazione, non sono stati ascoltati né i Comuni né le associazioni di categorie né le organizzazioni professionali.

Alla base della perimetrazione presentata – evidenzia Di Stefano – che si basa incredibilmente su cartine del 1956, non c’è nessun criterio né tecnico né scientifico. 

Noi non ci stiamo: meglio nessun Parco piuttosto che un cattivo Parco.

Sono pronto a presentare un esposto alla magistratura per verificare se dietro la perimetrazione a pettine ci sia un qualche interesse di qualcuno che possa trarre vantaggio dall’aumento del valore dei terreni ricadenti sui confini. Questo fa da contraltare alla pesante svalutazioni di quelle proprietà che invece ricadono nel perimetro del Parco della Costa e che di fatto saranno penalizzati. Siamo sicuri che il documento sia stato realizzato in maniera asettica?

Tra l’altro, contro il Parco si è pronunciato addirittura il presidente di Confindustria Squinzi, oltre ai rappresentanti locali di Confindustria e delle organizzazioni di professionali agricole ma De Domincis è rimasto passivo”.

Il Presidente della Commissione Vigilanza in Regione, Mauro Febbo: “Due episodi vanno rimarcati. In primis, il 14 luglio scorso il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione a firma del sottoscritto, Gerosolimo e Olivieri, votata da maggioranza e opposizione compreso D’Alfonso, con la quale si chiedeva di rivedere la perimetrazione ma alla quale non è stato dato seguito.

Lo stesso Presidente si era impegnato ad attivarsi presso il Ministero ma nulla è stato fatto.

Non c’è nessuna logica in questo Parco, non si capisce dove sarà la sede e non c’è nessuna menzione sulle risorse a disposizione. Le Misure di salvaguardia elaborate dal Commissario non tengono conto del sistema turistico e di un’agricoltura di alta qualità, danneggiando pesantemente le Zone 1 e 2.

Non solo, nella zona 3 ad esempio per gli interventi sugli edifici sarà necessaria l’autorizzazione del Parco con i Comuni che di fatto perderanno le loro competenze. Mi auguro che i Sindaci si riapproprino dei loro territori e contestino questo Parco.

Lorenzo Sospiri, Capogruppo di Forza Italia:L’Anciparteciperà alla conferenza ministeriale con un funzionario e non con il suo presidente Lapenna e questo è già un aspetto grave e che la dice lunga sul comportamento del centrosinistra. Inoltre ci dicevano che con il Parco avremmo scongiurato Ombrina ma così non è stato: oltre al danno la beffa soprattutto per gli amministratori locali”.

Critici anche i rappresentanti delle amministrazioni comunali come Mimmo Budano, sindaco di Villalfonsina: “I Comuni non sono stati minimamente presi in considerazione.

Noi ribadiamo la nostra contrarietà a un Parco fatto in questo modo, perché non possiamo permetterci di ammazzare quel poco di economia che rimasta; le nostre aziende si troveranno di fronte a uno scenario catastrofico. Questo Parco sembra tanto una “cambiale elettorale” che però non porterà nulla di buono per la costa teatina”.

“E’ gravissimo che Lapenna non partecipi alla riunione – sottolinea anche Antonio Monteodorisio, Consiglio comunale di Vasto – e la cosa ancora più preoccupante è rappresentata da un Parco imposto dall’alto e non condiviso che rischia di essere l’ennesimo carrozzone politico e non una locomotiva per i nostri territori”.

Presenti anche il Sindaco di San Salvo,Tiziana Magnacca e il consigliere comunale di Torino di Sangro Nino Di Fonzo.


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