Franco Caramanico, "Parco come strumento di potere del centrodestra"

17 Dicembre 2013   17:27  

 «Il modo in cui la Regione ha trattato la vicenda del parco regionale Sirente – Velino dimostra a chiare lettere un atteggiamento scellerato, che ha vanificato quanto di buono fatto nel passato dal centro sinistra in favore di questa importante risorsa del nostro territorio».
Così in una nota il consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, congiuntamente al segretario provinciale dell’Aquila di Sel, Umberto Innocente, interviene a proposito della discussione in atto sul Parco

«La Regione avrebbe dovuto dimostrare maggiore attenzione nei confronti del parco, che, ricordiamo, è l’unico parco regionale del ricco sistema di aree protette che qualifica la nostra regione. Invece, contrariamente a quanto sarebbe stato auspicabile e legittimo fare, Chiodi e la sua giunta hanno assottigliato le risorse a disposizione del parco, e procedendo all’azzeramento dei vertici e al commissariamento della struttura, hanno interrotto quella fase di normalizzazione avviata nella precedente legislatura. Tutto questo dimostra che per questa amministrazione regionale il parco rappresenta solo uno strumento di potere politico. Non si giustifica altrimenti l’idea di eliminare quattro mila ettari di territorio posti nel cuore del parco, nonostante il parere contrario del comune di riferimento, Rocca di Mezzo, e nonostante sia in fase di elaborazione e discussione il piano del parco, unico strumento normativo utile a mettere ordine laddove ordine non c’è.
Chiodi sta togliendo significato a quello che era il segno distintivo dell’Abruzzo, vale a dire essere la regione verde di Europa. Così facendo non solo si mette in seria difficoltà la tutela di preziose specie animali e vegetali italiane, ma anche il futuro stesso della nostra regione che sulla tutela ambientale, sulla valorizzazione dei parchi potrebbe giocare gran parte del suo sviluppo socio economico, attraverso l’attivazione di un nuovo modello di sviluppo che può creare nuovi percorsi occupazionali.
Chiediamo che siano portati avanti gli obiettivi di tutela e di sviluppo compatibile e sostenibile come punti cardine della programmazione regionale odierna e futura. Chiediamo che vengano aumentate le risorse a favore del parco, del personale che vi lavora e delle popolazioni dei comuni interessati, invertendo una rotta che sta portando alla disgregazione del patrimonio più importante della nostra regione».


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