Franco Caramanico, risponde al Presidente del Gruppo PD D'Alessandro

11 Luglio 2013   16:00  

“Leggo in una nota d’agenzia che Camillo D’Alessandro, Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale, invierà l’intervento tenuto martedì scorso alla Sevel di Atessa da Sergio Marchionne al Presidente della Camera Laura Boldrini, forse come punizione per aver rifiutato l’invito del manager”.
“E’ noto che Camillo D’Alessandro non brilla certo per modestia e dunque, come spesso capita ai ‘ricchi di sé’, smarrisce la coscienza dei limiti delle sue possibilità”.
“Ora, farsi divulgatore del pensiero di un personaggio importante e potente come l’ad Fiat può anche essere gratificante, ma entrare in polemica con la terza carica istituzionale dello Stato, senza peraltro conoscere i motivi che hanno impedito alla Boldrini di accettare l’invito in Val di Sangro, rientra in quello smarrimento coscienziale cui accennavo e che porta irrimediabilmente la nostra mente a ricordare quel famoso apologo di Apelle: ‘Non salga il calzolaio …’”.
“Il Presidente della Camera non ha certo bisogno della missiva di Camillo D’Alessandro per comprendere la “realtà dei fatti”.
“I ‘fatti’ Laura Boldrini ha imparato a conoscerli nella sua lunga militanza a fianco degli umili e dei deboli, nella difesa dei diritti della persona e di quelli sociali e del lavoro”.
“Certo, caro D’Alessandro, è possibile che la Boldrini sia più in sintonia con Papa Francesco che con i potenti della Terra e ciò legittimamente può non essere condiviso, e sono tanti coloro che come l’on. Cicchitto non lo condividono, ma da qui a parlare di gesti e opinioni fondate su ‘luoghi comuni’ ad onta di ogni indice socio – economico ce ne corre”.
Talvolta conviene tenere a freno l’impulso ad apparire e magari non perdere l’occasione preziosa del silenzio”.

Franco Caramanico


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