Frappicini alla Blundo: "L'argomento banche è la foglia di fico da usare con elettori sprovveduti"

29 Marzo 2013   11:03  

"Con riferimento all'articolo articolo "La senatrice Enza Blundo: ''Prima i soldi alle imprese, non alle banche!'', non tanto per le precisazioni della Senatrice concittadina, quanto sull’argomento in generale, devo dire che sono veramente perplesso e stupito."

Così Stefano Frapiccini che si firma Cittadino della Repubblica e del'Unione, e che è è stato candidato, alle ultime elezioni politiche, nella lista Amnistia Giustizia Libertà per la Camera dei Deputati Abruzzo.

"Di questi tempi -spiega Frappicini- sembra che non ci si debba proprio più stupire di nulla; ma io invece continuo a stupirmi, forse a causa della mia (scarsa) cultura giuridica, forse a causa della mia (pessima) concezione troppo semplicistica delle cose, forse perché (malauguratamente) negli uffici pubblici, anche del ministero dell’economia, ci ho lavorato e ci lavoro ancora.
Questa storia delle banche nel discorso dei mancati/ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione verso i suoi fornitori e creditori ha dell’incredibile. Di certo il sistema bancario non è normalmente “fornitore” di servizi/creditore commerciale della Pubblica Amministrazione centrale, perché questa non usa le banche ma il sistema di tesoreria unica di Banca d’Italia; discorso diverso per le amministrazioni locali e autonome (Università, ecc.), ma anche per queste ultime è ormai obbligatorio il ricorso a tesoreria unica.
Solo chi non conosce la tipologia del debito, dei vari debiti, dello Stato può pensare che tra i creditori/fornitori commerciali dello Stato ci siano le banche e che queste possano aver diritto ad una larga fetta dei mancati pagamenti dello Stato".


"Anche le ultime dichiarazioni del ministro Grilli sul tema - continua Frappicini- sono apparse paradossali, proprio per la perfetta conoscenza che lo stesso ha della natura del debito dello Stato. Non so perché ma le sue dichiarazioni mi sembrano strettamente correlate agli 8 punti del programma Bersani; un qualcosa scritto/detto per accontentare e “tener buoni” senza crederci troppo fino in fondo.
Tutti i pagamenti dello Stato, anche la quasi totalità degli stipendi, avviene con bonifico su conto corrente bancario/postale; si ricomincia a pagare in contanti o con assegno circolare per escludere il sistema bancario dai pagamenti dello Stato? E se il bonifico dello Stato trovasse un conto corrente in rosso, siccome quei soldi vanno alla banca che vanta il credito dello scoperto, il bonifico non si fa? Non si procede a pagamento in questo caso?
Lo Stato non paga i suoi fornitori/creditori, o li paga in ritardo, perché non ha i soldi in cassa per farlo quando dovrebbe/sarebbe opportuno/scade il termine.
Non ha i soldi in cassa perché la quantità di spesa, il numero dei “centri di spesa”, l’incredibile quantità e tipologia di spese che deve sostenere è tale che il normale flusso di entrate tributarie nel tempo, seppur cospicuo, non consente di pagare tutto al momento dovuto. Anzi è un miracolo se tutti i mesi sono garantiti i pagamenti degli stipendi pubblici e delle pensioni (che contrariamente al credere comune non sono pagate solo da INPS/INPDAP, ecc. ma anche dallo Stato quando e quanto a questi gli manca cassa).
Certo si potrebbero ridurre/razionalizzare le spese per avere la/le liquidità/risorse necessaria/e (solo a titolo di esempio: accorpamento/riduzione dei Corpi di Polizia? Accorpamento/riduzione delle Presidenze scolastiche?, Accorpamento/riduzione Università e Istituzioni parauniversitarie?) ma mi sembra che il programma del M5S, sul “come” attuare le sue pur ottime proposte, sia alquanto lacunoso. Vedremo nel tempo come darà “corpo” normativo alle sue parole.
Ritorniamo ai debiti pubblici. Oltre a quanto premesso va anche detto che la rigidità del bilancio dello Stato consente di pagare solo quello che è stato inserito nei vari capitoli di spesa; se nel capitolo di spesa per le utenze (luce, gas, acqua) di un ministero/dipartimento per l’anno X ho inserito 100 ma mi arrivano bollette per 115, potranno essere pagati solo 100 e 15 diventano debito commerciale “fuori bilancio” che necessiterà di stanziamento specifico per l’anno successivo, in aggiunta ai normali 115 dell’anno successivo, altrimenti l’anno successivo ancora diventa 30 il debito fuori bilancio.
Se invece ho stanziato 100, ho fatture per 100, ho pagato 90 lasciando indietro 10 per qualsiasi motivo, potrò pagare il debito commerciale residuo 10 l’anno successivo in quanto “residuo di bilancio”, ma se per qualsiasi altro motivo non pago neanche nell’anno successivo quel debito commerciale residuo 10 diviene “residuo passivo perento” che potrà essere pagato solo con una ben più complessa e lunga e scarsamente finanziata procedura ministeriale centrale.
In tutto ciò le banche sono, a mio parere, la classica “foglia di fico” con la quale il M5S si fa bello con gli elettori sprovveduti e con la quale il Ministro prende tempo per continuare a non pagare comunque tutti i debiti dello Stato, in quanto non ha cassa/liquidità per farlo".


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