Frattale su Rainaldi: "Mi accusa di non dialogare, ma è lui a sentirsi padrone della ricostruzione"

07 Ottobre 2013   18:15  

"L'Ance, che non ha la proprietà privata della ricostruzione, non può usare una denuncia di un 'fratello' di Confindustria, semmai avrebbe potuto e dovuto aggiungere elementi costruttivi. Il messaggio deve essere 'fortifichiamoci insieme', ora spero che il presidente Frattale faccia autocritica".

Ezio Rainaldi, delegato in materia di ricostruzione di Confindustria L'Aquila, apre una disputa di paternità ideologica sul modo di trattare le imprese 'forestiere' della ricostruzione dell'Aquila, le stesse che poi perdono equilibrio e rischiano di mettere a repentaglio il loro futuro, quelli dei subappaltatori e fornitori del territorio, oltre che gli stessi lavori.

Se Frattale in passato si è affidato a qualche gruppo esterno tipico del 'mordi e fuggi' - continua Rainaldi - potrebbe semplicemente fare marcia indietro e ammettere l'errore. Non è d'accordo sul tetto massimo - continua - ma anche lui, come tutti noi, sa che la ricostruzione si sta facendo con i soldi pubblici, mentre il libero mercato è qualcosa che si fa con soldi propri".

"Voglio sperare che la ricostruzione non sia una proprietà privata dell'Ance - aggiunge - ma di tutti quelli che lavorano".

L'Ance risponde a Rainaldi con una nota odierna.

"Nei giorni scorsi abbiamo detto la nostra su una posizione espressa da un membro di Confindustria.

Non pensavamo che dissentire garbatamente sui contenuti provocasse una reazione così scomposta. Eppure un’associazione dei costruttori dovrebbe potersi esprimere liberamente e al pari di altri quando vengono tirati in ballo temi che le sono connaturati".

Lo dichiara Gianni Frattale, presidente Anche L'Aquila.

"Forse chi si sente proprietario della ricostruzione è proprio colui che mi accusa di non dialogare.

ANCE L’Aquila continuerà a fare, con tutti i mezzi percorribili, gli interessi degli imprenditori edili. Lo farà in tutti i tavoli istituzionali a cui partecipa a pieno titolo e nel rispetto reciproco dei ruoli, compreso quello dei rappresentanti dell’industria. Sempre nella convinzione che si debbano difendere, in ogni campo, le imprese virtuose di tutto il territorio da chi aggredisce il mercato con mezzi illeciti, sfidando questi ultimi sul rispetto delle regole di legalità e trasparenza".

 


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