Fusione AMA e TUA spa, Il presidente Del Re: "Non esistono frenatori...ci stiamo confrontando"

04 Aprile 2017   09:12  

Tirati più volte in ballo non ci si può esimere da fare un po’ di chiarezza, per evitare che si possa giocare sulla pelle di chi onestamente e con il massimo impegno cerca di difendere tutto ciò che può e deve essere svolto, indiscutibilmente, nel rispetto dei termini di legge, senza usare fantasticherie, promettendo di portare tutti quanti ne avessero il desiderio nel palo della cuccagna, soprattutto in un particolare periodo di crisi economica ed occupazionale.

Correttezza vorrebbe, che si evitasse di propagandare la possibilità di trovare escamotage, che consentano passaggi di personale da l’una o l’altra azienda, ovvero di trasferire personale ad una delle due società per poi includerle nella pianta organica oggetto di fusione, magari facendola passare per un’azione meritevole. Pura follia di un atto illegale. Esiste un solo modo, rispetto delle leggi, per il rispetto generale di ogni cittadino, oltretutto, che non deve essere gravato di ulteriore contribuzione per ingiustificati e personali favoritismi.

Ciò, premesso, non esistono frenatori per quanto riguarda la fusione tra le due aziende, esistono persone che responsabilmente si sono confrontate e continuano a confrontarsi con competenza, serietà e realismo per l’attuazione di ogni necessario passaggio che ponga i soggetti, con un’attenta ed approfondita analisi delle componenti strutturali, economiche e finanziare per arrivare alla conclusione di un percorso compiutamente e validamente appropriato per il miglioramento generale del trasporto pubblico omogeneamente e utilmente distribuito, rappresentate oltre che dai ruoli tecnico-amministrativi da quelli istituzionali, quali il Sindaco di L’Aquila Massimo Cialente e il Governatore della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso.

Nel, contempo, l’AMA SpA non può restare con le braccia incrociate in attesa che avvenga, come qualcuno sostiene il salvataggio dell’azienda. Non è questo lo spirito, l’AMA SpA continua a svolgere il ruolo a cui è preposta, nell’interesse generale di tutti i cittadini, in un sistema di monitoraggio e gestione del patrimonio pubblico, condiviso e legittimato da soggetti che ne sono a vario titolo responsabili, con forme di cura e valorizzazione più efficaci per diffonderebbe maggiore sensibilità e interesse per i beni pubblici, che oggi animano invece gruppi ristretti di cittadini.

Conoscere il patrimonio pubblico significa essere nelle condizioni di progettarne il futuro a ragion veduta; significa poter compiere una valutazione di insieme ordinando su criteri di rilevanza e di urgenza i diversi interventi in una dimensione di medio-lungo periodo; significa poter socializzare l’entità e il valore del patrimonio stesso entro arene di dibattito pubblico che da un lato mettano più radicalmente a tema l’incongruenza finora considerata pressoché intrattabile tra valori inventariali e valori reali e dall’altro sollevino attenzione e interesse più diffuso entro la società civile e si favoriscano tutte le forme di fruizione collettiva compatibili con la sicurezza delle persone e delle cose. In questo senso e in termini più generali, è la categoria di pubblico che andrebbe sottratta alla dicotomia pubblico/privato e affidata alla triangolazione tra pubblico, privato e comune.

Questo può avvenire se evitiamo, specialmente in una situazione di crisi, che il patrimonio pubblico sia considerato una mera risorsa economica e non un legante culturale e sociale: “sapiens nihil magis suum iudicat quam cuius illi cum humano genere consortium est” (Seneca, Ep. ad Luc., 8, 73). 


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